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martedì 30 settembre 2025

I miei percorsi FIANDROSI vicino a Torino

Ecco un bel percorso ad anello a Moncalieri, con 220 metri di dislivello nel 1° giro, e con circa 35 mt in meno dal 2° giro in avanti, perché si evita la salita di Viale Castello.


Guardalo su Komoot

Spostiamoci di qualche km più ad Est, ed ecco un altro circuito urbano storico, ovvero quello di Chieri:

lunedì 29 settembre 2025

Ecco il mio super segmento di Moncalieri su Strava

Ho appena creato questo segmento di 10,5 km in quel di Moncalieri, ovvero quello di cui vi ho parlato il 27 e 28 settembre 2025.

Ecco il link di Strava: 

https://www.strava.com/segments/40228427

Al momento pare che l'abbia percorso soltanto io, ma stento a crederci, perché pedalare per quelle strade viene piuttosto automatico.

Beh, spero comunque che possa esservi utile! 

domenica 28 settembre 2025

Nuovo test in MTB a Moncalieri

Oggi sono tornato nel percorso di Moncalieri che mi sono 'inventato' ieri, da me denominato Il mio Fiandre di Moncalieri, in quanto presenta tratti in pavé e saliscendi continui con diversi muri!

Ci sono tornato non più con la Cinelli (BDC), bensì con la più pesante ma più stabile Scott (MTB front).

Come mai?

Beh, prima di tutto perché devo far registrare il cambio alla BDC e devo testare il freno anteriore su un percorso meno pendente, poi perché volevo sfruttare la MTB nelle discese.

Com'è andata?

Viale Castello l'ho presa agilmente e ho proseguito calmo, era inutile fare altrimenti. 

Nella discesa di via Alfieri ho praticamente fatto il mio tempo dell'ultima volta, senza riuscire a batterlo perché proprio alla fine del segmento c'erano delle persone in tutte e 3 le volte che l'ho fatta oggi. Altrimenti avrei fatto sicuramente meglio.

Ebbene sì, ho percorso per quasi 3 volte questo anello, in realtà per 2,5 volte, dato che ho tolto il saliscendi di strada Castelvecchio.

Pensate che facendo questo giro ho superato il dislivello della Madda, più di 600 metri (!), 623 per la precisione straviana.

Nella salita del centro storico su pavé ho fatto anche qui in pratica lo stesso mio miglior tempo dell'ultima volta in mtb, rimanendo ben lontano dal mio tempo di ieri con la Cinelli.

Nelle salite, c'è poco da fare, ho sofferto, ma oggi non volevo certo strafare lì, volevo invece divertirmi e migliorarmi nelle discese.

Con pneumatici larghi, manubrio largo e freni a disco abb. potenti, ecco che nella discesa di strada San Michele ho impiegato ben 31 secondi in meno rispetto a ieri, anche perché come ho appena scritto, il freno ant. della BDC non mi convinceva affatto, facendo anche uno strano rumore (l'ho provata questa mattina in cortile, ma in pianura funziona perfettamente).

Come già scrissi ieri, questo giro lo consiglio a tutti perché è vario ed è poco trafficato, bisogna solo fare attenzione ai tratti stretti della discesa di S. Michele e ai pedoni del centro storico.

sabato 27 settembre 2025

Confronto BDC / MTB

Oggi sono finalmente tornato in sella alla mia vecchia BDC Cinelli ed ecco cosa ne penso.

Premettendo che urge un bel registro del cambio, che mi ha fatto fermare più volte, azz, ecco che sicuramente in pianura e nelle salite pedalabili, va moooooooooooolto meglio rispetto alla mia MTB Scott front, però non penso ci sia grande differenza nelle salite ripide, specie se col pavé come a Moncalieri (via Matteotti e via S. Martino). 

Oggi mi sono trovato bene, ma il tratto in salita era breve, quindi bisognerebbe valutare la differenza su salite ripide più lunghe.

Però penso che la MTB, avendo copertoni più larghi, specialmente della mia BDC che ha ancora i 700x23, riesca ad avere più presa e avendo anche rapporti più agili, ci viene in aiuto nei tratti indiavolati in cui siamo in affanno.

Il problema, secondo me, è la discesa.

Infatti non mi sono trovato bene col manubrio più stretto (il mio, poi, è strettissimo perché la bici è piccola), i freni non a disco, la posizione del busto super schiacciata in orizzontale e ovviamente i copertoni più stretti.

Mi preme sottolineare il fatto che devo rivedere, oltre che il cambio, anche il freno anteriore, e anche il fatto che effettivamente è molto più precisa e agile, infatti pur vedendo quasi all'ultimo delle buche, riuscivo ad evitarle bene.

Ovviamente non basta solo un giretto per dire cos'è meglio o cosa preferisco, però indubbiamente una MTB col manubrio più largo, i copertoni più larghi e i freni a disco, in discesa ci consentono di scendere più veloci e con maggiore sicurezza, questo è un dato di fatto. 

Vediamo alcuni tempi del mio giretto odierno:

salita di viale Castello a Moncalieri, migliorato di 13 secondi;

salita in pavé, con parte finale in discesa, detta Il Fiandre di Muncalé (che mi ero scordato essere presente in quel segmento su Strava): 3 secondi in più, proprio perché alla fine della salita mi ero fermato un attimo, se non ricordo male per sistemare gli occhiali, quindi urge rifarla;

stessa salita senza parte finale in discesa, detto 'Centro storico, Moncalieri' (che però evita la prima parte di via Matteotti): 5 secondi in meno rispetto ad 1 settimana fa e 10 sec. in meno rispetto a luglio;

via Petrarca: 20 sec in meno in un tratto di neanche 800 metri e 48 sec. in meno rispetto a luglio (oggi i sono passato 2 volte, ma purtroppo la 2^ volta, in cui mi sentivo bene, mi è uscita la catena e ciao Personal Record :P);

via Petrarca tratto finale (detto Final push): 5 sec in meno rispetto ad 1 settimana fa e ben 18 rispetto a luglio;

altre salite invece non confrontabili, poiché ci sono passato per la 1^ volta.

Pianura: 2 segmenti, in uno ho impiegato ben 31 sec. in meno (esprimendo molti meno watt), in un altro ho impiegato 25 sec. in meno con un wattaggio scandalosamente basso ahahah (ma i watt non li conto, è Strava che fa i suoi calcoli virtuali). 

In totale ho fatto 5 salite in un giro breve:

1^ salita: viale castello

2^ salita: via S. Martino (dura e su pavé, ma è breve)

3^ salita: via Petrarca

4^ salita: strada Castelvecchio

5^ salita: di nuovo via Petrarca

Secondo me è un ottimo giro per chi desidera allenarsi in salita, su pendenze e superfici diverse, senza doversi sorbire sin da subito 5 o 6 km di fila in salita, soffrendo e basta senza potersi allenare bene. Si tratta di un giro tranquillo che si può ripetere 3 o 4 volte di fila senza mai stufarsi. 

Ah, questo giro ad anello a Moncalieri è lungo 11,6 km con un dislivello sia positivo che negativo di 220 mt, questi sono i dati di Komoot. Tutto asfalto, tranne nel tratto finale della salita al castello che è su pavé, così come nella discesa di via Alfieri e nella salita + discesa, sempre del centro storico, in via Matteotti, via San Martino e via Santa Croce in discesa, per un tot su pavé di 1 km e 230 mt.

giovedì 25 settembre 2025

GMAPS + StreetView

Ogni volta che usiamo siti/app come Google Maps o Komoot per i nostri itinerari in bici su strada, se stiamo usando una BDC, assicuriamoci che sia tutto su asfalto, con al massimo una minima parte di sterrato leggero senza buche.

Purtroppo a volte queste app ci consigliano sì il percorso più ciclabile, quello il meno possibile da percorrere al fianco delle 4 ruote, ma ci portano anche su strade sterrate, che vanno bene per chi usa bici da trekking, mtb e gravel, non certo per chi usa le BDC che non vuole sporcare o rischiare di rovinare.

Ad esempio ho chiesto a GMaps un percorso ciclistico per arrivare a Bussoleno (che si trova poco prima di Susa) da casa mia e fino ad un certo punto è tutto ok, poi però la ciclovia francigena della Val di Susa diventa sterrata e, dopo le pioggie, è piena di pozzanghere.

Ho scoperto che la strada diventa tale grazie a Street View, ma sicuramente anche tramite Komoot lo si capisce per il colore della strada o il tipo di tratto con cui è segnata.

Ma Komoot è un altro buono... infatti chiedendogli di andare sempre lì, per avvicinarmi alla bassa Val di Susa cosa mi consiglia? Mi consiglia di percorrere quel rettilineo infinito di corso Susa e corso Moncenisio, tra Rivoli e Avigliana.

Anche no, grazie!

Così poco fa ho rivisto il percorso consigliatomi ieri e devo fare un pezzetto di SS24 nei pressi di San Giorio.

mercoledì 24 settembre 2025

100km! Trovato percorso ideale per questa SUPER pedalata

Tra poco ritirerò dal meccanico la mia vecchia Cinelli e questa domenica mattina proverò a spararmi i miei primi 100 CHILOMETRI! Si spera anche all'ora e non solo in quanto distanza ahahah

Non avendo voglia di fare tanta strada con tante salite, opto per andare a Bussoleno, che a quanto pare dista esattamente 50km da casa mia.

Non ho chiesto l'itinerario a Komoot, bensì a Google Maps, di cui per quanto riguarda la bici non c'è sempre da fidarsi molto, ma vabbé, ed è venuta fuori questa cifra, facendo prendere un sacco di stradine.

Il problema sarà riuscire a prenderle tutte al volo, senza mai sbagliare, sperando sia tutte asfaltate, perché di sporcare pignoni e catena nuovi non mi va di già!

Dicevo che non volevo fare molte salite, ma questo disgraziato di GMaps mi fa salire al castello di Rivoli, per poi scendere e prendere via Reano e Strada Giraud, che è stretta, ma asfaltata. Questa porta a Rosta. Arrivato a Buttigliera Alta, devo svoltare a dx in via Mario Greco. Vado dritto per prendere via della Torre, in cui vedo tramite StreetView esserci indicazioni ciclabili. 

Eh sì, questa è la Ciclovia Francigena della Valle di Susa! 

Bella scoperta.

Strada Antica di Francia mi porta ad Avigliana, ma non la vedrò per niente perché devo subito svoltare a dx e poi a sx in via Carnino e via IV Novembre, via XXV Aprile, viale Nobel, che poi diventa di nuovo strada Antica di Francia.

Dopo essere passato per Sant'Ambrogio, devo ricordarmi di prendere a sx la ciclovia, proprio all'inizio di via Susa, al termine di via Umberto I.

La ciclovia è un percorso pedonale e ciclabile, c'è anche una bella sbarra, quindi sono sicuro di non incontrare magghene!

Questa ciclovia passa sotto la Sacra di San Michele, infatti nei suoi pressi c'è l'inizio della ferrata.

Supero Chiusa S. Michele, Vaie, S. Antonino di Susa, non posso sbagliare strada, ma dovrò ricordarmi di girare a dx prima di strada privata del Biancone. Supero la SS25 e ritrovo la ciclovia sua parallela.

Ci siamo quasi, sento già odore di montagna (uh), basta seguire questa stradina che ad un certo punto mi farà superare la A32 passando da via Lago (che sarebbe lago Paradiso, penso un laghetto artificiale per la pesca sportiva). Via Lago gira, vira verso Nord e diventa SP203. Svolto alla 1^ a sx in Frazione Crotte, nei cui pressi si trova l'Aeroclub Chianocco Aeromodellismo. Vado dritto, super Zoie-Vernetto-Grangia, un tris diabolico ahah, ed eccomi a Bussoleno tramite strada Chianocco.

Il punto di arrivo è praticamente il BAR NAZIONALE. Tutti a tifare gli Azzurri di Baggio, Sacchi, con la voce di Pizzul. Ah no, siamo nel settembre 2025, scusate è la fatica!

Piccolo problema: impostando il ritorno, GMaps mi segna appena 48,5km!

Vorrà dire che per arrivare a 100km farò il giro del quartierino. 

lunedì 22 settembre 2025

Sono super risparmioso

A chi non viene, di tanto in tanto, la voglia matta di fare ottimi acquisti per un motivo o per l'altro?

La voglia di una novità o dell'ultima novità, la voglia di spendere una parte dei soldi appena incassati, il credere di poter ottenere risultati migliori con quell'oggetto nuovo, ecc.

Capita sovente, e l'ideale, se non si è dei ricconi abituati a scialacquare, consiste nel godersi ciò che si fa con ciò che si ha, aspettando che passi la scimmia dello shopping sfrenato e analizzando la propria situazione per capire dove intervenire.

Io, ad esempio, volevo dare via la mia MTB e la mia BDC, per comprare una nuova MTB e/o una gravel, ma in realtà per ora me le tengo:

alla prima ho intenzione di cambiare la forcella e copertoni, alla seconda, invece, sto facendo cambiare pignoni, corone e catena, dopo avergli già montato dei nuovi copertoni. 

Al momento la spesa è bassa, il grosso arriverà con la forcella, ma se dovesse costare troppo, ci rinuncerei valutando per la prossima primavera una nuova MTB. Quindi in questi mesi vado avanti così e cercherò di godermi per bene la BDC come nuova!

Ma la mia risparmiosità non finisce qui. Infatti, negli ultimi mesi, pensavo di prendere o un monopattino o uno scooter per i miei spostamenti in città. Alla fine ci ho rinunciato per diversi motivi.

Ho quindi risparmiato diverse migliaia di €, così nei prossimi mesi il mio conto spero cresca bene, per poi valutare eventuali acquisti mirati, sensati e ottimi.

domenica 21 settembre 2025

Oggi niente Madda ma Personal Best tra Moncalieri e Torino

Stamattina speravo di sentirmi in forma per tornare al Colle della Maddalena qua a Torino per poter battere i miei record personali, sia in salita che in discesa (in discesa è più difficile, perché ero già sceso molto forte), invece ieri sono andato a dormire più tardi rispetto al previsto, inoltre ieri ho camminato a passo spedito per 7 km per una commissione e così sono rimasto fregato, complice anche il caldo degli ultimi 2 giorni, a tratti per me insopportabile.

Così ho dovuto ripiegare sull'usato sicuro, ovvero 3 salite a Moncalieri e la doppia salita di corso Alberto Picco a Torino, in zona Villa della Regina.

Per fortuna faceva fresco, così anche se all'inizio in pianura sentivo le gambe un po' dure, la situazione è migliorata e... sorpresa: ho superato tutti i miei personal best precedenti.

Sono andato meglio in:

viale del Castello a Moncalieri, ma di pochissimi secondi;

nella discesa di via Alfieri in cui ho impiegato 6 secondi in meno e ora dovrei essere nella TOP10 su Strava, in quanto quelli che stanno al 5° posto hanno soltanto 2 secondi in meno di me;

nella salita detta Il Fiandre 'd Muncalé: ben 19 secondi in meno, con 14 secondi in più rispetto a chi sta al 10° posto (il tratto non è lungo, ma neanche cortissimo, quindi spero di recuperare almeno 4 o 5 sec.);

via Petrarca, sempre a Moncalieri, migliorato di ben 26 sec, e nella sua parte finale sono migliorato di 10 sec.;

migliorato di 6 sec. nella discesa di Viale del Castello (ma sono lontanissimo dai primi, anche perché si tratta dei corridori passati da lì nella 1^ tappa del Giro d'Italia 2024, il 1° è Pogi!);

migliorato di ben 15 sec. nello 'strappo dei Cappuccini (la parte più salitosa di corso G. Lanza);

infine migliorato di 7 sec. e 17 sec. nei 2 segmenti più lunghi di corso Alberto Picco (probabilmente andata e ritorno, non ho controllato bene, ma di sicuro è così), ed effettivamente per quella che era la mia condizione odierna e quella mia generale, nei tratti in cui ci tenevo fare bene ci ho dato dentro, mentre in altri tratti, ma non in tutti eh, mi sono riposato.

PS: domani porto dal mecca la mia vecchia BDC Cinelli, così finalmente su strada tornerò ad usare lei al posto della Scott Aspect con Michelin Country Rock (forse su questa tornerò a montare copertoni da XC). 

Moser mi fa pena!

Il famoso ex ciclista Moser, cacciatore e a favore della caccia, senza alcuna critica verso le eventuali nuove dannose novità di questo schifoso governo di destra, mi fa davvero pena per non dire altro!

sabato 20 settembre 2025

Cosa succede dopo lo spurgo dei freni?

Chissà se ci sono stati casi di ciclisti che, dopo aver fatto effettuare lo spurgo dei freni dal mecca, di fiducia o meno che sia, sono partiti tutti belli contenti per una collina o una montagna, per poi ritrovarsi senza potenza frenante rischiando la vita!

Dopo lo spurgo i freni non funzionano subito perfettamente.

Si deve avere pazienza e premere diverse volte la leva. L'olio si deve assestare. Poco per volta la frenata migliorerà.

Assicuratevi che i dischi siano puliti. Di solito non succede, ma può capitare che il mecca abbia usato dita o guanti un po' sporchi.

Può anche capitare che il disco tocchi leggermente le pastiglie, con la conseguenza che la ruota non scorra liberamente.

Questo mi è capitato alcune volte e ho sempre risolto così:

smollo leggermente il quick release del mozzo della ruota e sposto con un tocco delicato il cerchio o da una parte o dall'altra toccando il copertone. Appena si sposta un poco, serro il quick release.

Di solito a me va bene al 1° tentativo, ma quando si tratta di manovre di precisione estrema, non sempre fila tutto liscio e bisogna provare, provare e riprovare ancora. 

venerdì 19 settembre 2025

Piccole accortezze per pedalare bene

Cosa fare prima di pedalare:

sgrassare e oliare la catena

controllare i freni e pulire i dischi, se li avete

controllare che le ruote siano dritte e che non siano bucate, ma nel caso lo fossero ve ne accorgereste subito senza doverle controllare, quindi da controllare c'è la pressione

accendere contakm ed eventuale app sul tel

Cosa fare mentre si pedala (alcune accortezze):

se si sentono dei fastidi ad esempio alle ginocchio, regolare l'altezza della sella, a volte basta giusto qualche millimetro per poter pedalare con confortevolezza

avere pazienza e abituarsi alla sella se è nuova, o ai nuovi pantaloncini

usare pantaloncini aderenti, per evitare che si gonfino con l'aria e/o che tocchino lo sgancio rapido della sella

mettere bene i piedi, dove?, ma sui pedali, ovvio, pedalando con l'avampiede, non certo col tallone, usandolo tutto, quindi evitando che la parte più esterna stia fuori dall'area del pedale

frenare sempre delicatamente per evitare ribaltamenti con l'anteriore, così come per evitare perdite gravose di aderenza col posteriore (a meno che non sia necessario compiere certe manovre, ma questo articolo non è per gli esperti)

frenare delicatamente con l'anteriore nelle curve in discesa per poter gestire la velocità seguendo sempre la giusta traiettoria, cosa che non sarebbe possibile usando quello posteriore

evitare di cambiare rapporto quando si entra nel tratto più ripido con una frequenza di pedalata bassa... il cambio farà cracraccriccrecr e magari la catena salterà

essere rigidi in discesa, perché per farle bene bisogna sentirsi bene, compiendo lievi movimenti di bacino, schiena, braccia, gambe, assecondando le pieghe della bici, modificandoli in base alla curva e alla pendenza, altrimenti se si è rigidi si andrà più piano e si faranno male le curve e se si incapperà su una buca si sentirà la botta e magari si uscirà di strada, ecc. 

mercoledì 17 settembre 2025

Allenati meglio evitando le CATTIVE NOTIZIE

Le persone che passano troppo tempo a lavorare, a faticare o stando davanti ai più diversi monitor/display, leggendo e rincorrendo le 'bad news', ma anche ammirando e invidiando le vite ricche di lusso dei personaggi famosi sui social, si stanno ROVINANDO.

Ricordo ad esempio quando ero abbonato a Repubblica che, ogni giorno, mi sentivo addirittura in dovere di andare a leggere tantissime news. C'erano poi alcuni fatti di cronaca nera che mi prendevano molto e volevo saperne sempre di più.

Questa abbuffata di 'crime news', al pari di quelle relative al terrorismo e alle guerre, ci rovinano la mente, incrementano il nostro senso di insicurezza, ci fanno aumentare la paura verso il prossimo, verso il futuro.

E i problemi mentali, emozionali, si ripercuotono sul FISICO e di conseguenza sulla nostra SALUTE.

Da quando leggo poco i giornali e seleziono invece con cura cosa leggere, prediligendo la CARTA, ed evitando i TG (anche per evitare di vedere certe facce di EMME dei politici di Destra), ecco che mi sento molto più attivo, vivo, dinamico, propenso ad immaginare un futuro sempre migliore, ecco che il mio fisico è tornato a splendere, faccio molto più fitness, vado molto più in bici, a tennistavolo ho ottenuto ottimi risultati giocando contro degli amici, dormo meglio e mi alzo presto senza problemi, senza mal di testa.

Quindi se notate un calo delle vostre prestazioni ciclistiche, o se invece avete appena iniziato ad allenarvi in bici, ecco che il problema non risiede solo nel tipo di allenamento o nell'alimentazione (IMPORTANTISSIMA), ma anche nella vostra mente.

Se siete pieni di preoccupazioni e problemi, reali o indotti che siano, difficilmente riuscirete a godervi le uscite in bici (o praticare con successo qualsiasi altro sport).

domenica 14 settembre 2025

Rieccomi tornato alla Madda passando dalle vigne di San Vito

Come promesso sono tornato al Colle della Maddalena salendo da viale Seneca e passando dalla ripida strada antica di Revigliasco, bella stretta e ombrosa.

Stamattina faceva fresco - evviva! - ma c'era anche un'umidità pazzesca del 76% che mi ha fatto un po' soffrire e rallentare all'inizio.

Ma con un obiettivo in testa e conoscendo già bene la strada, non mi sono fatto abbattere e sono riuscito a migliorare il mio tempo della scorsa domenica sia in salita (-1min e 58sec) che in discesa (-43sec)

1) strappo via Gatti (620 metri, +53 metri di dislivello, pendenza media dell'8,2%): da 3:54 a 3:53 ebbé ahah

2) via Gatti fino a viale Seneca (880 mt, +75 mt, +8,5%): da 5:21 a 5:18 (in ambo i 2 segmenti potevo fare meglio perché ad un certo punto ho litigato con le chiavi di casa ahah), mentre il mio 'record' precedente del 2024 era di 6:13

3) viale Seneca (2,25 km, +155 mt, +6,9%): da 16:54 a 12:24 (il tempo precedente non è relativo a quello della scorsa domenica, in quanto ha un punto di partenza diverso, peccato!)

4) Maddalena da viale Seneca - Vigne di S. Vito (6,29 km, +431 mt, +6,8%): da 37:41 a 35:43, velocità media 10,6 km/h, ovvero 1 minuto e 58 secondi in meno, beh, bel risultato, sono contento, tempo sicuramente facilmente battibile!

sabato 13 settembre 2025

I miei prossimi giri in bici alla Madda e a Superga

Chi viene con me?

Domani risalgo in bici alla Maddalena, facendo la salita tutta su asfalto, uguale alla scorsa domenica, per vedere se riesco a migliorare il mio tempo (in teoria dovrei farcela).

Questo il tragitto:

via Luigi Gatti/viale Catone, viale Seneca, strada delle vigne di San Vito, strada antica di Revigliasco (quella che passa nei pressi di cascina Bert senza toccare la chiesa di San Vito) e poi su fino al colle della Maddalena e al faro della Vittoria (punto più alto della collina di Torino).

Nei giorni successivi, invece, per vedere riconosciuta da MyCols questa mia scalata, dovrò passare da strada comunale da San Vito a Revigliasco, evitando dunque di prendere strada delle vigne e strada antica di Rev.

Successivamente ancora, dovrò per forza salire alla Madda salendo dalla mitica strada della Vetta, che parte a nord di Pecetto T.se.

Di mezzo devo metterci il nuoto, quindi non so se riuscirò a fare 2 salite in 1 settimana, sarebbe il mio desiderio, ma ne dubito.

Ma non finisce qui, perché se è vero che nel frattempo devo badare anche ai miei tempi in discesa, dovrò poi salire a Superga da Sassi. Abitando a Torino Sud mi è sempre stata più simpatica e più vicina la Madda, ma non posso non voler salire da lì.

Il mio obiettivo stagionale consisteva, mesi fa, nel salire alla Madda, scendere e salire a Superga. Peccato che il caldo atroce di agosto mi abbia sfiancato dovendo in pratica ricominciare tutto da capo.

Quindi ho ben 3 salite alla Madda da compiere + 1 a Superga.

E dopo essermi concentrato sulle salite, penso che poi in autunno estenderò i miei giri verso Marentino come facevo in passato. 

Il mio fantastico cuore

Ho appena ritirato l'esito del mio ECG e sapete la bella novità?

Rispetto all'anno scorso i miei battiti per minuti sono scesi da 65 a 57! 

Tanta robbbba, tutto merito del nuoto, del fitness e ovviamente della bici, che ho usato esprimendo più potenza rispetto al 2024. 

mercoledì 10 settembre 2025

Le salite di Torino su MYCOLS

C'è un'applicazione che ti consente di ottenere delle Jersey virtuali (magliette colorate da ciclista) in base al tipo e/o al numero di salite effettuate in bici, il problema è che mancano tante strade dai percorsi che quest app ha segnato, quindi uno si impegna a fare una salitazza e poi non si trova 'premiato'.

Questa app comunica con Strava, quindi una volta terminata l'attività su Strava, verrà automaticamente trasferita su MyCols.

Ecco l'elenco delle salite torinesi che ho trovato.

1) da dietro il castello di Moncalieri alla roccia di Santa Brigida

2) strada Val Pattonera fino al quadrivio Raby e fino al colle della Maddalena 

martedì 9 settembre 2025

Komoot mi consola sul mio tempo alla Madda

Come già scritto, qualche giorno fa sono salito alla Maddalena dopo taaaanto tempo - mi taccio altrimenti farei una figura miserrima ah ah ah -, passando da viale Seneca e strada Antica di Revigliasco, aka the wall!

Non ho fatto un gran tempo, sia perché sto ancora usando una MTB, seppur con copertoni semislick senza tasselli, ma solo con dei tagli appositi per sterrato leggero, sia perché non volevo certo correre il rischio di bruciare le mie energie e ritrovarmi a metà strada, o anche prima, con le gambe a pezzi.

Alla fine il segmento Strava che parte da via Luigi Gatti e arriva al Colle della Maddalena, l'ho concluso in ben...udite-udite, 37 minuti e 40 secondi!

Buuuuuuuuuuuh, fai schifooooo

Eh lo so, ho tenuto proprio una velocità media da vecio ah ah ah

Però Komoot viene in mio aiuto e mi consola!

In che modo?

Così:

Salita nervosa e dura: COLLE DELLA DIETA (Valli di Lanzo)

Ieri su YouTube, per puro caso, leggo il commento di un tipo che consiglia questa salita:

COLLE DELLA DIETA


Fosse stato colle del lupo, della morte, del dente (avvelenato), dell'inferno, mi sarei subito spaventato, invece la dieta...capirai, ho pensato.

Poi sono andato a controllare e invece è una bella sorpresa!

Lunghezza: 8,8km

Dislivello: +650mt

Altitudine max: 1.427mt slm 

Le particolarità sono le seguenti:

per (mia) fortuna presenta solo 2 rettilinei (li odio!), è stretta (cosa che può sicuramente essere pericolosa in discesa, ma le strade le preferisco così e di sicuro la strada viene percorsa da molte meno auto rispetto a quelle della collina torinese) e, nella 1^ metà del percorso, alterna tratti facilmente pedalabili per via delle pendenze modeste, ad altri, seppur brevi (così pare), che invece vanno dal 12 al 15%.

La parte finale è più tosta perché si sale di 310mt in 3,25km e infatti i tratti segnati di rosso su Komoot, ovvero i tratti maggiormente pendenti, sono più numerosi e lunghi rispetto a prima. 

Poi mi piace il fatto che che sia un tracciato 'nervoso', all'inizio e poi poco oltre la metà.

Dopo magari carico alcune foto prese da Street View. 

lunedì 8 settembre 2025

Ho pedalato su un altro MURO micidiale

Adoro i cosiddetti muri, ovvero salite brevi ma mooolto ripide, che possono sfiorare se non toccare e addirittura superare il 20% di pendenza.

Sono dei veri mostri pronti a spaccarti le gambe e farti morire di infarto.

Ma un vero ciclista non è forse un sadico che, anziché andare a inzupparsi nel mare sta sotto al sole non per abbronzarsi ma per sudare di più?

E allora perché non godersi qualche bel muro???

I muri sono delle sfide, sia personali, sia con gli altri grazie ad app come Strava.  

Nell'estate 2024 feci per la 1^ volta in tempi recenti (la feci tanti anni fa con un amico per salire alla Madda dal sentiero 14 che parte poco oltre) la salita di Strada Guido Volante + Strada della Viassa che, appunto, può portare al sentiero sopra citato oppure in zona San Vito.

Quest'estate (primi di settembre 2025), invece, ho fatto un muro su cui non avevo mai pedalato prima, ma solo camminato in discesa nel 2016 quando non era ancora ben asfaltato come ora.

Sto parlando del muro di Strada Antica di Revigliasco:

la si prende da Viale Seneca proprio sopra il Parco di San Vito:

la prima parte che in realtà si chiama Strada delle Vigne di San Vito, parte subito sparata tipo secondo arrivando al 14%, poi fa respirare un po', ma appena incrocia la stradina di Strada Antica di Revigliasco, per poi diventare la vera e propria Strada Antica di Revigliasco, ecco che diventa un vero muro micidiale. Per fortuna non dura tanto, ma regala fantastiche sensazioni :P

Su Strava c'è proprio tutto il percorso in salita di 6,3 km che ho fatto l'altro giorno, compresa la discesa, oltre ai vari segmenti più brevi.

Adesso sto guardando la mappa per poter poi leggere meglio dal vivo certe curve che, se non fatte spesso, posso trarre in inganno e far perdere tempo. 
A parte i tratti in discesa, ci sono 2 pezzetti (uno con leggera salita, l'altro in falsopiano) in cui devo trovare maggiore energia per spingere bene. E dato che nella discesa di Cavoretto solo nel top  7%, non voglio fare figuracce nella discesa complessiva della Madda :)

venerdì 5 settembre 2025

Su La Stampa tutti che criticano ogni cosa che palle

Ogni tanto leggo cosa scrivono i lettori de La Stampa su Specchio dei Tempi e come sempre c'è da mettersi le mani nei capelli.

Un tizio si chiede perché siano state create, con la vernice gialla e verde, le aree per il posteggio dei monopattini se tanto nessuno le usa. Poi si chiede chi dovrebbe controllarle.

Ma che domanda è? Nessuno deve controllare qualcosa in relazione a queste piccole aree. Cosa vuole, un guardiano o un vigile urbano che faccia le multe a chi posteggia 5 metri più in là? Mah. E poi che problemi gli danno questi piccoli rettangoli di vernice? Sempre meglio che non fare niente, no?

Un altro lettore invece si chiede perché la Regione Piemonte abbia speso 5,2 milioni di euro per ospitare le prime 4 tappe della Vuelta a Espana 2025 (lui la chiama solo Vuelta), pur non essendo trasmesse dal servizio pubblico.

Ma cosa c'entra!!!

Da sempre i comuni o le regioni pagano per ospitare questi giri, per provare a pubblicizzare turisticamente il loro territorio, per far venire nuovi turisti. Se lo scopo è questo, penso che una città e una regione visitate da tanti stranieri come Torino e il Piemonte, ma da pochi spagnoli, faccia bene a spendere dei soldi per provare a far venire dei turisti iberici. Il servizio pubblico aka RAI c'entra proprio niente. La gara è comunque diffusa nell'etere da Eurosport, presente ad esempio su DAZN che ha tantissimi abbonati. 

Gli organizzatori di eventi sportivi vendono i diritti e la RAI non è che abbia la precendenza o posso trasmetterli aggratis o con grandi sconti. 

giovedì 4 settembre 2025

Terrorizzati e bloccati in DISCESA su bdc

In giro ho visto ben pochi stradisti andare forte in discesa.

La maggior parte di chi usa la cosidetta 'specialissima' si concentra sulla quantità di km macinati e sulla salita, ma anche qui spesso e volentieri badando alla lunghezza, non al tempo.

La discesa interessa a pochi.

Non capisco se la pensano così perché vedono il ciclismo solo come uno sport di fatica e resistenza, o se perché hanno limiti psicologici e ciclistici.

La discesa è fighissima!

Sia in MTB che su una BDC.

C'è poco da fare.

Quindi quando uno esce per pedalare in salita, deve focalizzarsi anche e per forza sulla discesa: sia perché farà parte del percorso, sia perché migliorarsi è utile per godersela.

Invece molti la affrontano in maniera rigida. C'è chi ha paura e si irrigidisce e chi si irrigidisce perché la snobba e non ha assolutamente voglia di osare e godersela. Viene proprio snobbata al pari della DH da molti stradisti e xcisti. 

Ah, è discesa, capirai.

Come sarebbe a dire capirai? 

Eh non si fa fatica!

Ma che c'entra! Sempre ciclismo è!

Se vai in giro è pieno di strade e sentieri da percorrere in discesa. Se si vuole andare più forti in pianura e in salita, perché non volerlo fare anche in discesa?

Non capisco proprio.

Beh, comunque, per riuscire ad andare forti o cmq più veloci di prima in discesa, basta volerlo fare.

Ci sono stati giorni in cui ero una frana perché avevo disturbi intestinali oppure avevo freddo e queste cose mi rendevano rimbambito. Ma in generale appena inizia una discesa mi gaso di brutto e vado giù senza farmi problemi su pendenza, curve e controcurve, frenate, traffico, ecc.

Bisogna essere molto rilassati oltre che determinati e vogliosi. Bisogna tenere le braccia un po' piegate al pari delle gambe, avere il baricentro basso, quindi abbassare la sella e via andare.

Ho letto in un forum post di gente che chiedeva consigli tecnici.

La tecnica può consistere nella posizione del corpo, compresa quella delle gambe (quella intera deve stare piegata per evitare che il pedale tocchi terra, mi pare ovvio, e invece vedo fare l'opposto, mah), nel far scendere la bici e non il corpo assieme alla bici come si fa in moto, e nella frenata, frenando delicatamente con l'anteriore nella prima parte della curva per poi smettere, così come ovviamente nel frenare con più potenza verso la fine del rettilineo...e infine bisogna godersi le curve, quindi guardare il percorso su mappa prima di farlo e poi guardare un po' più in là per capire che curve ci saranno e trovare quindi la giusta traiettoria, evitando di imitare i pro in gara perché loro gareggiano su strade chiuse.

Di sicuro conta la propria esperienza. Non è un discorso di età come alcuni dicono, ma di abitudine. All'inizio tanti possono aver paura, ma più la si fa più passa. 

Io sono abituato da tanti anni a percorrere le strade strette, ripide e curvore della collina di Torino, quindi essendo abituato, non mi fanno paura. Agli inizi, quando avevo un po' di paura, frenavo male e una volta stavo per andare dritto... ma era una delle mie prima discese da ragazzino. Ora, beh non solo ora, da tanti anni ormai, non sbaglio più nulla su strada, non certo perché io sono un maestro o un pro, ma per una questione di abitudine, di pratica.

Se uno non pratica spesso uno sport, come può pensare di migliorare?

Quando ho riniziato a nuotare l'anno scorso dopo anni di mia assenza in acqua, ero una frana. Andando spesso in piscina sono migliorato un casino.

Oppure pensiamo allo sport più popolare in Italia e non solo: il calcio.

Fino a 13 anni facevo pena. Poi a furia di giocare ogni giorno anche da solo contro il muro e palleggiare, a 15 anni c'era chi mi voleva chiamare Pelé. Ma mica perché io sia nato Pelé, semplicemente perché la mia mente comunicava certe cose al corpo che cambiava atteggiamento, postura, ecc.

Quindi vi consigliare di fare tante tante tante volte le discese più ostiche, prima piano-piano per capire come muovervi e per migliorare il feeling.