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lunedì 26 aprile 2021

MTB Trails in Valsangone

La Val Sangone è una piccola valle alle porte di Torino, situata tra la Val di Susa, la Val Chisone e il pinerolese. C'è quella Bassa, composta da paesi come Avigliana, Reano, Rivalta, Sangano, ecc. e quella Alta con Giaveno, Coazze, ecc.

Per quanto riguarda i giri in mountain bike, ne troviamo davvero tanti, e con questo post non voglio certo raccoglierli tutti, ma evidenziarne alcuni per fornirvi qualche spunto in base alle mie esperienze.

GITI MTB IN VAL SANGONE

Trail n.1: COLLINA DI RIVALTA

Potete accedervi da Sangano (prima della salita che porta a Villarbasse) o da Rivalta (dal villaggio Aurora), ma anche da Villarbasse (da Roncaglia). Insomma, trovare una sterrata che vi porti al suo interno non è affatto difficile.
Questa collina è famosa per i suoi 3 truc, ovvero tre piccole cime collegato da una bella rete sentieristica e da alcune strade sterrate più larghe.

Ci sono sia sentieri semplici, che tecnici con un po' di sassi smossi, ad es su Komoot è segnato come S6 (partendo da S0 capite il grado di difficoltà) a Ovest del Truc Castellazzo.
Questo tratto l'ho fatto soltanto una volta facendo il tour dei truc a piedi, e devo dire che è impegnativo perché la terra è smossa ed è molto pendente, ma non preoccupatevi perché di fianco c'è un sentiero normale.

Bel posto, il più vicino a Torino con dei singletrack interessanti, da cui è possibile andare velocemente nella collina morenica di Rivoli-Avigliana. 

Trail n.2: COLLINA DI RIVOLI-AVIGLIANA

Il giro inizia dietro il castello di Rivoli e termina, per quanto riguarda l'andata, a Reano oppure in cima al Moncuni. Optando per questa 2^ opzione il giro diventa molto più lungo e impegnativo quindi occhio con i vostri altri impegni, nonostante sulla mappa appaia così prossimo a Reano.

Anche in questa collina ci sono accessi da altri paesi, come Rosta e Villarbasse, e diversi sentieri che scorrono paralleli. Qui ci sono ancora maggiori possibilità di divertimento rispetto alla collina vista prima, ma è anche più frequentata, perciò occhio a pedoni, agli altri ciclisti, ai cani, ai cavalli e a volte anche alle moto, sigh (che però ho visto anche a Rivalta).

Per scendere dal Moncuni potete scegliere tra diversi sentieri: il Sette Punti col Bosco delle Radici, il Dupi (questi due riportano a Reano), il Tasso e il PS4 Avigliana (questi ultimi due a Nord). Quest'ultimo non lo conosco, ma ho visto un video ed è molto bello. Un altro che non conosco ma che è stato ben recensito, è il Napule, che scende verso Trana.

Ah, al Moncuni ci potete salire anche passando prima dalla collina di Rivalta, infatti dopo la strada che porta in salita da Sangano a Villarbasse, parte un singletrack di collegamento con Trana. 

Trail n.3: MONTE SAN GIORGIO

Anche se forse non lo si può propriamente definire come appartenente alla Val Sangone, è comunque vicino a Bruino e Sangano e fa parte del gruppo dell'Orsiera.

Per salirci sono sempre partito da Piossasco, sia a piedi che in MTB, usando la sterrata carrozzabile, ma è possibile salire anche da Sangano o da Allivellatori (vabbé, ma quanti di voi abitano lì?).

Anche qui ci sono diverse discese, quella delle Lame che scende verso Nord, poi Nord-Est, per via della conformazione dei sassi ben piantati nel terreno, fattibile anche con MTB da XC, poi la diretta, difficoltà S3, ma secondo me anche S4 in certi punti, che scende da tutt'altra parte (Sud) e quella che scende dal Colle della Serva (poco sotto il M.S.G.) che ho fatto soltanto 1 volta e che su Komoot viene classificato S1, ma che poi si congiunge con quello di prima S3.

Ci sarebbe anche la discesa per la direttissima, ma l'ho fatta soltanto a piedi in salita (verso la cima c'è una fune...) e se non ho osato farla in discesa a piedi figurarsi in bici!

Trail n.4: MONTE PIRICHIANO/SACRA DI SAN MICHELE

Questo è senza ombra di dubbio il punto di interesse e panoramico più famoso di tutta la bassa valle!

Per salirci consiglio di usare la strada asfaltata classica, partendo da Giaveno, ma valuterei anche e il Sentiero dei principi che è una sterrata non tecnica e che porta al Colle della Croce, posto a Sud del Monte Pirichiano.
Da qui parte un sentiero che si collega a quello di Basinatto (trovate questa frazione ad Ovest), e anche a quelli che partono dai pressi della Sacra. 

Se andate su Komoot o siti simili notate subito la presenza di diversi sentieri. Quelli fatti da me negli ultimi anni presentavano una grande presenza di sassi, percui non mi viene voglia di passarci più a piedi (avevo preso una brutta storta...), anche se devo dire che in MTB, quando avevo la full, mi ci ero divertito.

Trail n.5: COLLE BIONE

Questo colle sorge sopra Coazze ed è molto famoso.

Ci sono stato diverse volte e le discese verso Coazze (con arrivo al Faro di Coazze, ad Est di Ruffinera) meritano davvero.
La salita da questo paese è abbastanza dura (si passa dal Bosco Ugo Campagna), mentre è più semplice, ma anche più banale, quella che sale dal Colle Braida attraverso una strada sterrata carrozzabile. Verso la fine termine la sterratona e parte un bel sentiero.

Trail n.6: PALAZZINA SERTORIO

La partenza può avvenire da Pontepietra, subito dopo Giaveno, ma se non si è dei superpro dell'XC, consiglio di salire in auto fino al Colletto, da cui iniziare a pedalare lungo il sentiero GTA 413. All'inizio è largo, poi diventa un ottimo singletrack. 

La distanza è breve, il giro andata e ritorno non arriva neanche a 15km, però merita perché si sta in un ambiente fantastico, non si toccano paesi, quindi si è sempre e solo nella natura. Anche in questo caso app come Komoot vengono in vostro aiuto nel caso non conosciate la zona e nel caso abbiate dei dubbi in qualche bivio (ma nel percorso trovate la segnaletica, io infatti sin dalla 1^ volta che andai, non ho mai avuto problemi).

Trail n.7: ENDURO CUMIANA

Sopra Cumiana ci sono diversi sentieri fighissimi che partono dalla zone della Colletta di Cumiana.
Qui, si può salire sia da questo paese che da Giaveno. Per raggiungere e imboccare i vari sentieri, invece, bisogna prendere la strada asfaltata che porta in località Verna.

In questa zona, in questi sentieri, si era corso il Super Enduro.

I sentieri più famosi sono il Fire (con salti) e l'Elettra (classificato S1), che mi pare di averlo percorso anni fa. Un altro che provai dovrebbe essere quello denominato Pietre Bianche (S2). Entrambi terminano poco oltre il fiume Chisola in strada Raimondi.

venerdì 23 aprile 2021

Giro d'Italia 2021 a Torino e in Piemonte

Le tappe piemontesi del Giro d'Italia 2021 sono ben 3 e la partenza avverà proprio da qui, da Torino!

Nella 1^ tappa dell'8 maggio, i ciclisti partono alle 14:00 da piazza Castello per poi correre lungo il Po da ambo i lati, con l'arrivo in zona Borgo Po. Il punto più a Sud è piazza Zara. Distanza di 8,6 km.

Nella 2^ tappa del 9 maggio si parte da Stupinigi alle 12:40 per arrivare a Novara dopo 179 km!
I corridori non passeranno per Torino, in quanto il percorso si sviluppa prima verso Sud e poi verso Nord-Est (Chieri, Montechiaro d'Asti dove c'è il gran premio della montagna, Tricerro, Vercelli).

Nella 3^ e ultima tappa piemontese del 10 maggio, si va da Biella a Canale d'Alba, passando da Asti, con 3 GPM. In questa tappa si va da Nord verso a Sud. Partenza alle ore 12:20.



martedì 20 aprile 2021

55 km dal Sangone alla Dora Riparia

Questa mattina ho fatto un bel giretto in MTB, con però tanto asfalto (infatti alla mia front, la scorsa estate, misi subito dei copertoni semislick), prima seguendo il fiume Sangone, poi la Dora Riparia.

Inizialmente è simile a quello fatto a inizio mese, ma poi col passare dei KM l'ho personalizzato sul momento in base a miei desideri e a ricordi del passato (dopo ve ne parlo).

Quindi pista ciclabile che da Beinasco termina a Sangano, stando quasi sempre lungo il Sangone. Poi svolta a destra prendendo la sterrata della collina di Rivalta che porta appunto a questo paese. Sin qui tutto uguale.

Giunto al termine di via San Sebastiano, anziché entrare in paese per andare a prendere subito la ciclopista per Rivoli, ho svoltato immediatamente a sx con una curva a gomito in strada comunale Rivalta-Villarbasse. Questa è una sterratona che, poi, svoltando a destra sale di circa 40 metri andando verso il Rio San Quirico/Garosso di Rivalta (un piccolo corso d'acqua che, nel tratto da me, attraversato, a differenza della bealera vista prima, era completamente secco...).

Ad un certo punto, sulla destra, c'è un sentiero che scende, ma ve lo sconsiglio, perché è super pietroso (non a caso Komoot lo classifica come S4, anche se mi pare esagerato...). Così ho proseguito dritto in salita nella sterratona principale, all'interno di un'ambientazione da favola, d'altronde siamo in Primavera, la stagione migliore di tutte (a parte per la presenza degli insetti!). 

Questo fino al raggiungimento di un sentiero che scende sempre sulla destra ma, attenzione: non lo notate subito, in quanto parte un po' nascosto.
Per farvi capire, lo trovate sulla dx quando vi troverete dinnanzi ad un bivio con sterrate larghe. Questo sentiero è classificato S3 (ma non ha nulla a che vedere con quello, sempre S3, che trovate al Monte San Giorgio...quello sì che è hard!), ha una buona pendenza, è un po' scavato, ma io l'ho fatto senza problemi, abbassando la sella e nonostante i limiti del mio mezzo.

Al bivio successivo, ho svoltato a destra superando il rio, proseguendo verso Est.
Dopo qualche centinaio di metri ecco un altro bivio: inizialmente ho sbagliato svoltando a sx, poi guardando la mappa sul tel, mi sono accorto di dover tornare indietro perché avrei dovuto svoltare a dx superando il garosso. Qui la strada diventa più classica, seppur sterrata.
Al bivio seguente, ho svoltato a sx per salire verso Nord per raggiungere Strada Monsagnasco (la riconoscete perché il primo tratto è in salita). Ma, a differenza di ciò che viene riportato nella mappa di Komoot, il sentiero (S2) a metà di questra strada, che porta alla ciclopista Rivalta-Rivoli non l'ho trovato, in quanto ci sono soltanto campi. Così ho dovuto prendere la strada classica, sterrata, con purtroppo davanti a me un furgoncino.

Verso Rivoli la strada torna uguale al giro del 5 aprile, ma poi a Rivoli, anziché salire al castello, sono andato a prendere una strada che avevo scoperto 9 anni fa, ovvero Strada Paverano che porta ad Alpignano. Fate attenzione a non prendere Strada Rosmarino.

In questo paese ho preso via Garibaldi per poi svoltare a sx in direzione Nord verso il parco della Pace, da cui è prendere il ponte ciclopedonale superstretto sopra la Dora Riparia.

Attenzione: da quello che ho notato, Komoot vi fa credere che proprio lì sotto scorra una pista ciclabile, in realtà quel tratto lo stanno completando ora (ma non sono della zona, quindi magari dico cazzate), così per prenderla, bisogna salire in via Pianezza su asfalto, passando prima di fianco a degli orrendi palazzoni in stile sovietico. Dopo poco, sulla dx, ecco l'indicazione in marroncina della pista ciclabile che scende attraverso 2 tornanti (attenzione alla ghiaietta). Questo è un tratto che va bene per raggiungere La Mandria...

Oggi però non sono andato lì, ma ho proseguito dritto tralasciando Pianezza e andando in direzione Collegno, quindi Sud-Est. 

Per la prima volta ho preso il ponte ciclopedonale con pavimentazione in legno, in alcuni punti non perfetto, per poi seguire l'unico sentiero disponibile e devo dire molto carino che va verso Sud. Ho poi preso via Collegno ex SP177, sbucando dopo un tratto di salita su asfalto, in via Alpignano. Da qui ho poi raggiunto il parco della Certosa di Collegno, per poi tornare a casa a Torino Sud, passando ovviamente anche da Grugliasco e Gerbido, dove c'è la nuova pista ciclabile protetta.

In realtà, prima di via Alpignano, non è tutto filato liscio, ahahah, in quanto avendo il tel nella tasca posteriore della maglia da ciclismo, anziché sul manubrio, sono andato un po' alla cieca seguendo una strada per me sensata: questa mi ha prima portato agli ex Mulini della Barca, ma soprattutto dopo in una sorta di Vietnam alla fine di via Molini dove un sentierino stretto passava vicino a degli orti, non so se abusivi o meno, comunque che schifo di posto. Accortomi dell'assenza di un proseguimento, sono tornato indietro maledicendo non tanto l'errore, quanto il dover andare in via Alpignano salendo su asfalto, per di più rovinato.

Alla fine ho fatto poco più di 55 km, grazie a questo erroruccio, grazie ad un giretto nel parco di Collegno (molto bello, pieno di pratoni dove ogni tanto ci porto il mio cane) e poi 'grazie' all'assenza dei semafori in corso Tazzoli angolo corso Orbassano, la qual cosa mi ha fatto allungare un po' andando a prendere via Carlo Alfonso Nallino.

A parte ciò, queste sono strade che sono ottime con una MTB da XC e una gravel, e possono portare a diversi itinerari: la Mandria, come detto, oppure a scoprire altri sentieri nella collina di Rivalta, oppure ad addentrarsi nella collina di Rivoli salendo prima al castello, oppure prendendo qualche stradina in zona Villarbasse, per non parlare della possibilità di andare in direzione Moncuni attraverso questo sentiero dopo Sangano.

giovedì 15 aprile 2021

Attenzione ai BIKE TOUR

Qualche anno fa ottenni l'abilitazione professionale da accompagnatore cicloturistico della Regione Piemonte (quando dopo 5 anni è scaduta, ho lasciato stare, ma questo è un altro discorso e magari appena termina l'emergenza virus vedrò di riottenerla), così ogni tanto vado a vedere un po' di siti, cerco un po' di news a proposito di gite, giri, tour, ecc., in bici per capire come si muovono gli altri accompagnatori o maestri di MTB.

Ho notato alcuni problemucci:

1) vengono proposti giri in valli poco conosciute, per cui sarà veramente difficile trovare escursionisti su 2 ruote da accompagnare;

2) non vengono realizzati ed inseriti dei video interessanti, non dei video con la telecamerina sul casco confusionari, noiosi e lunghi, ma dei video in cui sia possibile vedere i migliori paesaggi, i principali passaggi più o meno tecnici e il gruppo di rider che pedala, mangia e saluta, giusto per mostrare in un'ottima sequenza tutti gli aspetti principali: quello paesaggistico, quello sportivo e quello umano;

3) le schede delle uscite sono orrende, in quanto totalmente fredde e con una scarsa propensione all'attrazione, perché se mi descrivi in 3-4 righe il giro, per poi fare il solito elenco con le voci 'Ritrovo', 'Orario', 'Prezzo', 'Dislivello', ecc., senza alcun effetto WOW, stai tranquillo che il tuo sito, la tua offerta passerà totalmente inosservata.

Ma, la cosa veramente fastidiosa che ho notato proprio oggi, e che mi ha fatto venire l'impellente necessità di sfogarmi attraverso questo post, è la seguente:

siti di supposte agenzie che fanno due cose assurde come

1 - proporre tour inserendo video creati da altri (tra l'altro pure brutti)

2 - mostrare un tour che sulla mappa appare totalmente stradale (su asfalto), invitando però gli utenti ad utilizzare una MTB!

Questo cosa significa? Significa che questa agenzia, di cui non faccio il nome, è totalmente FAKE!

Perciò cari amici, fate MOLTA attenzione nel caso vogliate optare per un/a accompagnatore/guida, perché in alcuni casi dietro il sito probabilmente c'è solo gente che vuole giocare e prendervi in giro. 

Per non parlare di accompagnatori/guide che magari aspettano il cliente super ritardario facendo esasperare tutti gli altri, o che non si sono informati correttamente sullo stato dei sentieri, sulla presenza di cacciatori e sugli orari dei rifugi, ecc.

Il mio consiglio è quello, se siete in cerca di una guida, di trovare e seguire qualcuno che vi risulti essere sia bravo che simpatico, mentre se siete delle guide, il mio consiglio consiste nel creare contenuti testuali e video abolendo l'amatorialità, quindi attenzione alle musichette, alle scritte, ai tagli e a ciò che dite, al tono, ecc. Ah, e offrite TOUR richiesti, non il giro del vostro bellissimo borgo, che, seppur interessante, non è richiesto!

mercoledì 14 aprile 2021

Le belle parole di Balmamion sulla BICI e sulla VITA

Il due volte trionfatore del Giro d'Italia (nel 1962 e 63), Franco Balmamion, nato a Nole Canavese, dunque in provincia di Torino, è stato di recente intervistato da Torino Sette, l'inserto settimanale del quotidiano La Stampa.


Mi sono segnato alcune sue belle frasi:

"La bici è tornata di moda perché fa bene e non inquinta. Gli anziani la usano per restare in salute, i giovani perché dà un senso di libertà. La bici è bella esteticamente, evoca silenzi e paesaggi, la si può usare a ogni età e a diverse velocità. Ognuno sulla bici trova il proprio ritmo. 

E poi il ciclismo come sport ha ancora un fascino enorme perché è l'immagine della vita: molti giovani con le bici da corsa cercano di emulare i propri beniamini e fingono di essere per un giorno campioni. Con la bici si possono scalare lo Stelvio come fece Coppi o il Mortirolo come Pantani. La bici stimola la fantasia e ci aiuta a sognare".

"Torino è sempre stata la città dell'auto. Purtroppo manca la cultura della bicicletta. Ma forse questa mentalità sta cambiando. Dovremmo imparare dalla Francia dove c'è molto più rispetto per i ciclisti, o dai Paesi del Nrod: Mio figlio, che ha studiato ad Eindhoven, dice che lì la bici ès acra e tutti hanno rispetto per i ciclisti".

"Il bike sharing, le piste ciclabili, i limiti di veloctià per le auto nei controviali sono buoni segnali, ma servirebbero dei veri e propri ciclodromi, cioè percorsi riservati alle bici, senza il rischio di venire a contatto con le auto. Qualcosa del genere c'è già lungo il Po, ma bisognerebbe crearne anche in centro, nelle periferie e magari anche in collina, che è magnifica da pedalare. Così i genitori lascerebbero andare volentieri in bici i propri figli, e anche il ciclismo agonistico ne trarrebbe giovamento. La bici è meravigliosa, peccato non poterla usare per paura di essere investiti".

"La bici mi ha insegnato tante cose: il sacrificio, la fatica, l'umiltà, la sofferenza, il successo ma solo dopo essertelo guadagnato, dunque anche un senso di giustizia e di meritocrazia. La bici è un giudice imparziale e immediato, se pedali raggiungi l'obiettivo che ti sei prefisso. La bici è anche amicizia, rivalità, sfida, scommessa, sudore, sorriso, è una palestra di vita. Se capisci fino a dove puoi arrivare e a quale velocità e poi lo applichi alla vita di tutti i giorni, non puoi fallire".

domenica 11 aprile 2021

Nuova pista ciclabile in Val di Susa

Leggete qua: LAVORI IN CORSO PER LA CICLOVIA FRANCIGENA!

In Valle di Susa si sta lavorando per la creazione di una pista ciclabile molto lunga, ben 34 km, che collegherà Alpignano e Vaie (paesino dopo Chiusa di San Michele e poco prima di Sant'Antonino di Susa).

Al momento è possibile compiere giro prendendo alcune strade secondarie (tranne all'inizio, partendo da Alpignano), come potete vedere dal tracciato consigliato per le bici da Google Maps:

Ma il bello viene dopo: verrà infatti completato il tratto portando i ciclisti, a quanto ho capito, fino al Moncenisio! Come avverrà tutto ciò? Si ricaverà una pista dalla strada attualmente esistente con relative protezioni? Oppure passerà da qualche boschetto? Chissà, non conosco bene la zona quindi per ora evito di ipotizzare e semplicemente mi godo questa bella notizia!

Appena sarà pronta andrò a provarla, chi verrà con me?

Corona di Delizie: due nuovi ponti per le BICI

Corona di Delizie è un bellissimo giro ciclabile da compiere intorno la città di Torino (passando però anche al suo interno), il cui scopo consiste nell'unire le famose residenze sabaude come la Reggia di Venaria Reale, il castello di Rivoli, la palazzina di Stupinigi, il castello di Moncalieri, quello del Valentino, ecc.

Abitando a Torino Sud, ho sempre fatto fatica nel trovare le strade, stradine e piste ciclabili giuste presenti a Nord della città, perché dal mio punto di vista si tratta di territori alquanto confusionari: vaste periferie, zone industriali, svincoli autostradali, ecc.

Ma da oggi, grazie alle novità mostrateci dal mitico Peverada, la mia mente è meno confusa a riguardo.

Infatti sono stati di recente costruiti due nuovi ponti ciclabili a Sud di Settimo Torinese.

Il PRIMO è quello che consente di superare la ferrovia che sta tra l'Oasi della speranza e il parco Castelverde.

Il SECONDO consiste in realtà in una breve serie di ponticelli che ci consentono di superare raccordi autostradali e tangenziale.
Usciti da questa zona infernale, prendiamo via Merla verso Ovest verso il Parco Unione Europea di Mappano e siamo sani e salvi.


Attenzione: per raggiungere il secondo ponte, una volta superato il primo, dobbiamo passare su Strada Cebrosa (direzione Nord-Est), per poi svoltare verso sinistra alla 3^ uscita della 1^ rotonda, in Strada della Merla, nella zona industriale/commerciale ad Ovest di Settimo Torinese. 

Novità: su La Stampa dell'8 Aprile 2021, leggo che il comune di Settimo Torinese sta progettando la costruzione di una pista ciclabile proprio in Strada Cebrosa. Evidentemente non ero l'unico che aveva notato un pezzo mancante :) Purtroppo è tutto ancora in fase di progettazione, anche perché il comune ha chiesto un finanziamento allo Stato in vista dell'arrivo dei fondi europei.

Altre belle novità: sempre su La Stampa, leggo che si prevede di raddoppiare l'estensione del parco Enrico Berlinguer di Settimo Torinese, di completare il parco della Pragranda di San Mauro Torinese e di realizzare il parco dedicato a Oscar Niemeyer, sempre a S.M.
Come mai, si chiederanno alcuni di voi, un parco dedicato a questo architetto? Semplice: decenni fa, progettò l'edificio di proprietà della Burgo Group proprio in questo paese.

lunedì 5 aprile 2021

Torino - Sangano - Rivalta - Rivoli: giro di 45 km

Questa mattina ho fatto un giro su asfalto in pianura, con un tratto di sterrato, di 45km in MTB, montata con gomme semi-slick.

 

Ho iniziato dalla pista ciclabile di corso Settembrini (dove c'è la FIAT da ambo le parti... ammazza che vista lugubre) che non è affatto male, ma non è certo liscia come la strada normale infatti, dopo aver preso un ramo, ho optato per andare a pedalare nella sede stradale classica, dove di auto, vista la giornata (pasquetta), ce n'erano pochissime.

A Beinasco prendo ovviamente la pista ciclabile che costeggia il Sangone e, a parte qualche radice affiorante, ma segnalata da vernice arancione (complimenti a chi ha ideato la cosa!) nel 1° tratto, il resto è perfetto. 

Unica nota dolente, ma comprensibile per via della festività, la presenza di tante persone a piedi che, come al solito, non potevano esimersi dall'occupare a volte interamente la corsia di percorrenza.
Ma più che i pedoni, a volte sono problematici i ciclisti della domenica, infatti nel tratto di pista ciclabile in zona Sangano, e dopo in zona Rivoli, ho rischiato due frontali, prima con una bambina che aveva invaso la mia corsia per poi non sapere che diavolo fare, e dopo con un signore (idem con patate), con relativo figlioletto, anch'esso traballante verso di me. E dire che non sono affatto grosso, anzi, per cui non penso di attirare satelliti :P


 
Al termine del tratto di pista in zona Orbassano, sono passato sul ponte che collega questo paese a Rivalta, attraverso la sede ciclopedonale... ma quanto è stretta!

Nel seguente tratto, quello che rientra nel comune di Rivalta, ci sono 2 novità:
la 1^ curva per accedere alla pista è stata modificata, infatti non è più cieca e non si rischiano scronti; al fondo, dove c'è un chioschetto, non c'è più il sentierino in mezzo al prato, ma una strada più larga fatta con qualche materiale sintetico, o forse naturale, comunque morbido.

Il resto della pista è uguale come sempre. Per chi non ci passasse da qualche anno, c'è un nuovo tratto di pista, separato dalla strada, in via Bruino (dall'inizio di questa via, ovvero subito dopo la rotonda di via Piossasco, fino al termine, ovvero fino all'inizio della pista classica che costeggia il Sangone all'interno di un'area verde/campagnola in quel di Bruino).

Al fondo, svolto a dx in via Sangano superando il Sangone, per poi prendere la sterrata, sempre a dx, della collina di Rivalta. In pratica sono tornato indietro passando dalla sponda opposta. La prima parte è sterrata, larga, un po' sassosa, mentre la seconda è più stretta, tipo singletrack, e più scorrevole. Attenzione, dopo una curva a gomito, ad un ponticello (realizzato per superare una bealera) con scalino e due colonnine, le cui presenze precludono a molti la possibilità di attraversalo in sella. Io non me lo ricordavo e l'ho fatto a piedi, forse in passato lo feci in sella, chissà, mi piacerebbe tornarci e provare, anche se ora ho una bici diversa con cui mi sento meno agile.


Comunque è da questo punto che parte il singletrack nel bosco, molto bello e veloce. Oggi ho trovato dinnanzi a me 4 persone che mi facevano da tappo e un po' son stato paziente, poi al 1° strappetto in salita ne ho superate 2 e dopo altrettante... non mi va di fare il maleducato e superare subito scampanellando o urlando o anche solo chiedendo il permesso, considerando magari la loro inesperienza e il tratto di sentiero che per loro può non essere semplicissimo. E poi, a dirla tutta, avevo male al fondo schiena quindi non ero in vena di chissà quali sprint :)

In questa bellissima collina è possibile, con una MTB dotata di gomme quantomeno da Cross-Country, spararsi un bel giro per i 3 'truc' (collinette), giro che avevo già fatto qualche tempo fa col mio cane che in questo periodo, poveraccio, non può fare altro che girare vicino a casa dato che non è possibile andarsene a zonzo caricando bici o cane in auto... sigh! 


Al termine dello sterrato ho girato a sx in viale Cadore in direzione Nord verso Rivoli.  Curvone, poi ancora a sx in via Chiomonte. Che puzza in questa zona di villette multifamiliari a schiera con tutte le varie grigliate... le odio!

Al termine di questa strada, ho svoltato prima a dx e subito dopo a sx in via Rivoli. Dopo qualche centinaio di metri (forse 1 km?) inizia Strada Antica Rivoli - Rivalta, oggi bellissima pista ciclabile con alcuni tratti in salita dalle parti di Rivoli, che presenta tratti sia su sterrato che su asfalto. Verso la fine di questa pista, ho notato diverse casette per i gatti randagi, con una signora molto gentile intenta a sfamarli... anche per loro oggi era/è festa, anche se sono sicuro che lei ed altre persone si rechino da loro ogni giorno. Ce n'era uno bianco bellissimo!

Giunto in paese, in piazza Cavallero di Rivoli, avevo dinnanzi a me 2 opzioni per salire al castello di Rivoli, che era la mia meta odierna: o prendere a sx via Gen. Chiaperotti (c'è l'indicazioni per il giro in bici su classico sfondo marrone), o proseguire dritto per giungere in zona Corso Francia e Susa da cui prendere via f.lli Piol.

La 1^ opzione non mi entusiasmava perché tutta sotto il sole e con la salita finale terribile.
Ho optato per la 2^ opzione perché più caratteristica, in quanto via Piol è la via penso più famosa di Rivoli, è pedonale, stretta, quindi alquanto in ombra e sale duramente ma con regolarità. Non ero più abituato alle salite e mi pareva interminabile. Incredibile come poi la discesa duri veramente poco! 

Nel piazzale del castello c'erano solo 5 persone: un signore in bici, un altro a piedi da solo, una coppia e una donna che giocava col cane. Ovviamente anche da qui è possibile fare dei bei giri in collina: nel caso non lo sapeste, per entrare nel bosco dovete percorrere viale Papa Giovanni XXIII, viale Cardinal Fossati, infine Strada Fontana Costero in direzione Ovest. Potete andare alla ricerca dei massi erratici, andare allo stagno Pessina, prendere la via dei pellegrini (bellissimo singletrack), per poi arrivare a Reano e salire al Moncuni. Mi pare che andata e ritorno siano 20 km.

Al ritorno opto per corso Francia, perché di farmi gli stradoni di Tetti Neirotti, CAAT, Strada del Portone non ne avevo proprio voglia! Il corso era completamente deserto, effetto davvero straniante, considerando che di traffico ce n'è sempre in questo 2021 nonostante la zona rossa. Alla fine eravamo io, altri 2 ciclisti che a differenzia mia passavano sempre col rosso, un suv e un rider di Glovo, stop, ahah.

Ad un certo punto sento abbaiare forte e cosa stava succedendo? C'era un labrador con le zampe anteriori appoggiate al parapetto di un balcone, intento a parlare con una vicina ahah

Poi passo da Grugliasco, attraversando il bel parco Porporati, da cui dirigermi verso il Gerbido prendendo via Spanna, via Perotti e via La Salle, al cui termine inizia la ciclabile di Strada provinciale del Gerbido.

giovedì 1 aprile 2021

Facili percorsi ciclabili a Torino

In questo post voglio elencare i principali e migliori percorsi ciclabili in pianura, da compiere in Torino e dintorni.

Si tratta di giri e giretti da percorrere anche con i vostri bambini, percorsi in cui si affronteranno sia strade asfaltate che sterrate molto semplici.

L'idea di realizzare un simile post mi è venuta pensando a tutte le persone che, non avendo più la palestra, la piscina o il campo da calcio dove andare per via delle restrizioni, hanno deciso di usare più spesso (o per la prima volta) la bici.

E poi perché a volte non abbiamo tempo per allontanarci troppo o non siamo ancora ben allenati, per cui non ci resta che fare un giro in pianura, giusto per mettere km nelle gambe!

PERCORSO NUMERO 1: DA ITALIA 61 AL PARCO COLLETTA

Da Torino Sud è possibile arrivare a Torino Nord, pedalando sempre accanto al Po, e passando anche dal Parco del Valentino, partendo ad esempio dai giardini di Italia 61, zona Palavela.

Dopo questo parco urbano, e una volta arrivati al ponte Umberto I, passiamo dall'altra parte e prendiamo la ciclabile di corso Moncalieri.
Da qui si può passare per i giardini Ginzburg e poi, dopo la Gran Madre, prendere lo sterrato che sbuca in viale Michelotti, da cui poi prendere il ponte ciclopedonale con cui riattraversare il Po (in zona Vanchiglia).
Giriamo a destra e, anche qui, troviamo una ciclabile (e anche un sentierino sulla sinistra in mezzo al prato).

Arrivati ad un incrocio stradale, quello del ponte Sassi, andiamo dritti stando però ben attenti alle automobili che, sopraggiungendo in senso opposto, non possono fare altro che svoltare verso Sassi per via del senso unico dal quale noi arriviamo (perciò, anche se non si dovrebbe dire e fare, vi invito se non c'è nessuno a passare quando il semaforo è rosso). Seguiamo il successivo tratto di pista ciclabile, ben fatta, e arriviamo ad un altro ponte ciclopedonale, quello che attraversa il fiume Dora e ci porta al parco Colletta.

Al parco Colletta giriamo subito a destra, oppure prendiamo il sentiero in mezzo al prato, che si trova praticamente dinnanzi a noi. Andiamo dritti fino a raggiungere la confluenza Stura di Lanzo - Po.
Il giro può proseguire oltrepassando Strada Settimo, arrivando nel parco dell'Arrivore.

Su 12 km, ben 7,5 sono su pista ciclabile.

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PERCORSO NUMERO 2: DA ITALIA 61 AL PARCO DELLE VALLERE

Questo giretto è più breve, in quanto il parco delle Vallere è sito nel comune di Moncalieri che dista veramente pochi chilometri dalla zona dei giardini di Italia 61. 

Dopo aver attraversato corso Unità d'Italia grazie alla grande passerella ciclopedonale, prendiamo la ciclabile che va verso Sud costeggiando il Po (la si trova facilmente, basta andare verso l'altro ponte ciclopedonale che ci porterebbe verso corso Moncalieri).

Questo tratto è asfaltato, per poi diventare sterrato alle Vallere, dopo aver usufruito di un ponte, questo molto più stretto.  

Le Vallere è un bel parco ampio, con bei pratoni e diversi sentieri. Oltre a fare giri al suo interno, è possibile prendere un sentiero che continua a costeggiare il fiume e che porta fino a corso Trieste (Moncalieri).

2,5 km (considerando solo l'andata) sono su sentiero.