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sabato 26 maggio 2018

L'IMPRESA DI FROOME NON MI HA EMOZIONATO

Ieri pomeriggio, nel tappone tutto torinese del 101° Giro d'Italia, Chris Froome ha sbaragliato la concorrenza vincendo alla grande in maniera epica, o quasi.

Ne parlo perché è stata sicuramente una tappa spettacolare con 4 salite di cui 3 in montagna (la prima è stata la più breve e dolce, ovvero la salita al Col del Lys dal versante della Val di Lanzo, mentre la più epica è stata la 2^, ovvero la salita al Col delle Finestre salendo da Meana di Susa), con anche stupende discese (purtroppo RaiSport ha pensato bene di tagliare la prima parte della prima discesa, mostrando solo la parte finale dalle parti di Rubiana), però sono rimasto insoddisfatto e insospettito per la facilità di pedalata di Froome rispetto a tutti i suoi rivali. Certo, contano le motivazioni e la gestione degli sforzi (secondo me Yates ha puntato troppo su singole tappe senza avere una visione d'insieme), ma uno che compie un'impresa simile come fa ad arrivare in apparenza fresco al traguardo?

Mi piacciono molto le fughe, ma non certo le sue frullate e il suo guardare sempre e solo il computerino.

Stamattina, su RaiSport, i due presentatori, hanno pensato bene di stoppare un discorso molto interessante di un vecchio appassionato del ciclismo d'altri tempi. Ieri e oggi tutti a parlare di impresa epica di Froome. Il signore, presente nella folla a che Susa saluta il Giro (in vista dell'ultimo tappone Susa-Cervinia), non appena ha osato dire che forse la vittoria di Froome non è tutta farina del suo sacco, è stato prima indirizzato a parlare della squadra (ma che centra, ha fatto 80 km da solo!) per poi venire totalmente CENSURATO dai due leccaculo (soprattutto uno, il più giovane) che hanno PAURA di parlare di DOPING, da SEMPRE presente nel ciclismo, non solo professionistico.
Ma non è certo una novità in casa RAI, pensate a Bulbarelli e Cassani.

E ne parlava non a caso, poiché Froome risultò positivo al doping (vedasi articolo del Corriere della Sera del dicembre 2017). Usò il salbutambolo, ovvero un broncodilatatore somministrato agli asmatici. Lui usò il doppio della quantità consentita dalla World Antidoping Agency. Come faccia un asmatico a fare il professionista, poi, è un altro mistero..

Insomma, sul Giro non deve campeggiare, aleggiare o alitare alcun dubbio, alcuna voce sospettosa e fuori dal coro.