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lunedì 20 dicembre 2021

Idea PD per Mirafiori: nuovi posteggi in via Vigliani

E così, dopo aver eliminato anni fa l'area verde centrale al fondo di via Onorato Vigliani, da via Artom/via Pio VII a piazza Bengasi per spostare proprio il mercato dalla piazza alla via, ecco che ora il PD torna a fare danni (speriamo ovviamente che non ci riesca!):

 

alcuni vogliono raddoppiare non si sa bene come i posteggi nel tratto di via Vigliani che va da via Guala/strada delle Cacce a corso Unione Sovietica, nonostante non ci sia alcun bisogno in quanto non ci sono aziende, uffici, negozi se non all'angolo col corso, mentre altri, tra cui il pessimo Nucera, vogliono addirittura creare posteggi nell'area verde in mezzo alla via, tratto verde molto carino e direi uno dei pochi della zona. Certo, non ci si va coi bimbi a giocare, ma a far pascolare un po' i cani sì. Altri posti non ce ne sono a parte 2 giardini in cui però per vari motivi uno può non volerci andare (troppi bimbi o troppi altri cani).

Insomma, alla faccia del GREEN, il PD torna a fare danni con la sua visione AUTOCENTRICA (sarà il termine esatto?), favorendo le auto e distruggendo il verde.

VERGOGNA!!!

giovedì 11 novembre 2021

Perché scegliermi come Bike Messenger a Torino

 BIKE MESSENGER TORINO

Perché scegliere Pedalatoro?

ATTENZIONE: IN INVERNO NON MI SCHIODO DA CASA :P
Ci risentiamo da metà febbraio in avanti

Tutte le attività economiche e produttive che hanno bisogno di inviare documenti, lettere, plichi, buste e piccole confezioni in giro per la città di Torino e hinterland (Rivoli, Gruscliasco, Collegno, Pianezza, Moncalieri, San Mauro Torinese, ecc.), hanno bisogno di un pony express che usi la bici aka bike messenger.

Perché?

Semplice:

in bici si rispetta l'ambiente, diminuisce lo smog, il traffico e il rumore;

aumenta la velocità di consegna, in quanto la bici è facilmente posteggiabile presso ogni palo e cancello

aumenta la velocità di consegna anche grazie alla diminuzione dello stress del rider: 

niente code, niente clacsonate, niente giri eterni per cercare un posteggio e nessuna paura di prendere multe (attenzione: non intendo dire che passo col rosso o cose simili che non faccio a differenza di tanti altri ciclisti!).

I benefici sono notevoli, sia per me rider, sia per l'azienda cliente.

Pedalatoro conosce molto bene sia le strade torinesi sia molti paesi della provincia torinese con annesse piste ciclabili e strade sterrate, per poter arrivare da voi sempre col sorriso!

Pedalatoro è munito sia di Partita IVA che di Green pass, cosa chiedere di più? Una bici cargo? No, quella al momento non ce l'ho, ma sono munito di ben 3 bici, per cui se una ha un problema, ecco subito pronta la sostituta.

In passato conseguii il patentino da guida cicloturistica.

Dispongo di luci sia anteriori che posteriori, perciò puoi farmi volare da un quartiere all'altro, da un paese all'altro senza paura che non possa svolgere il lavoro anche nei periodi più bui.

E se piove? Se c'è un diluvio o un temporale non posso lavorare, mentre se la pioggia è normale, dispongo di uno zaino che presenta una sorta di mantellina. 

Ecco alcuni dettagli.

 

ZONA DI LAVORO:

Torino e 1° hinterland

 

TEMPI DI CONSEGNA:

da 30 minuti a 2 ore per consegne urbane

da 1 ora a 2 ore per consegne nell'hinterland 

(la tempistica viene elaborata in fase di accettazione)

 

COSA TRASPORTO:

plichi, buste, pacchi piccoli che entrano in uno zaino

 

COSA NON TRASPORTO:

cibo, oggetti ingombranti e pericolosi (oltre che quelli illegali, ovviamente!)


PER CHI LAVORO:

per studi professionali, freelance, studi medici e aziende


PREZZI:

consegne urbane: 10 a €60 (esente da IVA per via del regime forfettario)

consegne extraurbane: 10 a €100 IVA inclusa (idem)

 

NOTIFICHE:

ogni mio cliente riceverà la foto tramite Whatsapp dell'avvenuta consegna (foto del pacco dinnanzi all'edificio del destinatario o in mano ad esso).

 

Stai cercando un pony express a Torino? Scrivimi!

mercoledì 10 novembre 2021

Nuovo scempio a Torino

 Ho appena saputo che tra corso Ferrucci e via Borsellino, sorgerà un nuovo supermercato Esselunga che cancellerà il giardino La Marmora!

Ecco la mappa:

https://www.google.com.br/maps/place/Associazione+Culturale+Comala/@45.069443,7.6576423,391m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x47886d1d0e28c6e7:0x64a673dbb09c60a4!8m2!3d45.0694218!4d7.6556362

Chi dobbiamo ringraziare? Appendino che in campagna elettorale, nel 2016, diceva NO a nuovi supermercati e che poi ha invece favorito la loro comparsa in massa?

venerdì 22 ottobre 2021

La bruttezza della mobilità a 4 ruote

 ...racchiusa in una foto:


Fonte: https://www.demilked.com/urban-dystopia-urban-hell/

2 esempi di piste ciclabili torinesi

In questo post voglio mostrarvi 2 piste ciclabili di Torino.

Il primo esempio riguarda una pista che reputo ottima.

Il secondo esempio, invece, l'opposto.

Cercherò, per quanto mi è possibile, di entrare nello specifico per motivare le mie valutazioni.

ESEMPIO #1: PISTA CICLABILE CORSO MEDITERRANEO e CORSO CASTELFIDARDO (zona Crocetta)

Per andare in direzione Nord, la pista ciclabile sul lato destro della strada inizia qui:

https://www.google.com.br/maps/@45.056164,7.6548908,3a,52.8y,36.91h,91.42t/data=!3m6!1e1!3m4!1ssHppwXSn5tz8nBA0GCfDwA!2e0!7i16384!8i8192

Ci si può accedere utilizzando la pista presente sul lato opposto che inizia in largo Orbassano:

https://www.google.com.br/maps/@45.0537394,7.6553884,195m/data=!3m1!1e3

Ma veniamo alla pista in sè:

 

come ben visibile da questa immagine di Google Street View, è abbastanza ampia e ben separata sia dal marciapiede, molto distante, sia dalla strada riservata ai mezzi a motore.

Alla sua sinistra, infatti, ci sono cespugli, alberi, posteggi e un controviale. Sulla destra, invece, delle aiuole, alcune panchine, infine il marciapiede e i palazzi.

Non essendoci attività commerciali, se non all'inizio del corso, non ci sono problemi legati al traffico, se non in parte alla rotonda che incrocia via Colombo e via Braccini, ma la prima via (l'unica che incrociamo) è a senso unico, e soprattutto la pista è ben visibile in quanto in quella zona del corso non ci sono alberi nè costruzioni che ostruiscono la vista degli automobilisti. 

Inoltre, pur trattandosi di una rotonda, sono presenti i semafori, quindi è davvero difficile fare un incidente.

ESEMPIO #2:  PISTA CICLABILE CORSO TRAIANO e VIA ONORATO VIGLIANI (zona Lingotto/Mirafiori)

 

Eccoci all'esempio negativo. Anzi al doppio esempio, in quanto mi sono ricordato anche di alcuni problemi della pista parallela, ovvero quella di via Vigliani.

I problemi sono diversi:

in corso Traiano c'è un traffico automobilistico e pedonale maggiore rispetto a corso Mediterraneo, a causa delle numerosissime attività commerciali, tra cui i bar che attirano tante persone, costrette a lasciare l'auto in doppia fila...

La pista è molto stretta e non ci sono divisioni tra questa e il marciapiede e le auto posteggiate da cui arrivano frotte di persone che vogliono accedere ai vari locali.

Si incrociano diverse vie come ad esempio via Guala, via Pio VII, corso Croce, ecc., ma il problema di fondo è la presenza dei cortili in cui sono presenti i garage. Le auto che vogliono accedervi non sempre notano i ciclisti, per il semplice fatto che la visuale viene oscurata dalle auto posteggiate e per via del fatto che la pista non sempre è ben segnalata e colorata.

Corso Traiano è un corso da riprogettare completamente (mica il solo: uno dei tantissimi di Torino!). Ad esempio avrei optato per una pista al centro del corso, con aiuole e alberi ai lati, una corsia in meno per i mezzi a motore con conseguenti controlli stringenti e multe a chi posteggia in doppia fila.

Per ridurre il traffico automobilistico bisogna agire su più fronti: 

migliorare le piste ciclabili (altrimenti le persone che vorrebbero usare la bici, ma che ne hanno paura per il traffico dei mezzi a 4 ruote, non la usano),

disincentivare l'uso dei mezzi a motore privati (e lo si può fare soltanto eliminando corsie e strade dedicate... soluzione drastica e forse poco simpatica, ma così si fa ad esempio nei Paesi Bassi, perché + corsie equivale a + traffico in quanto le persone non vedranno altre soluzioni per spostarsi)

ed effettuare ogni giorno controlli e multe agli autisti che ostruiscono il passaggio di auto, bici e pedoni (ancora nel 2021 ogni giorno siamo costretti a vedere auto posteggiate da cafoni sulle strisce pedonali!).

In Via Vigliani la situazione è migliore perché meno trafficata e perché presenta ben poche attività commerciali.

Qui la pista è più larga, però non è presente da ambo i lati, infatti tra corso Unione Sovietica e via Guala sta da una parte, da via Guala fino a via Carnia dall'altra (quindi è necessario superare 2 incroci anziché 1), per poi scomparire! 

Per superare la linea ferroviaria è necessario percorrere il ponte sulla strada o sul marciapiede:

Concludo con questo ragionamento simile a quello fatto da me poco fa:


"Laddove ci sono politiche attive che indirizzano la nuova mobilità si è arrivati a cambiamenti positivi rispetto al passato. 

Le persone tendono a spostarsi usando schemi conservativi. La classica intermodalità prevede ad esempio l'uso dell'auto fino alla stazione o alla fermata della metro. 

Ma se si ampliano le ciclabili, si riduce lo spazio per le automobili e si aumenta la disponibilità di mezzi per coprire il chilometro finale, grazie a bici e monopattini, è possibile arrivare ad un sistema diverso e ben più sostenibile. 

Ma tutto passa necessariamente per un trasporto pubblico più efficiente e moderno, il tassello centrale che lega tutto"

Link: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/10/22/news/traffico_in_italia_si_torna_ai_livelli_pre-pandemia_anzi_peggio-323220589/?ref=RHTP-BG-I294524205-P8-S5-T1

Ottimo video sulle differenze tra le strade americane ed europee

 

sabato 16 ottobre 2021

Pony Express Torino: una consegna da 50 euro

 Qualche giorno fa mi sono registrato in un sito/app che si chiama Take My Things per effettuare consegne in bici in giro per Torino.

Prima mi è arrivata la prima notifica relativa ad un pacco da consegnare.

Richiesta totalmente assurda:

punto di partenza dall'altra della città e vabbé, ho sbagliato io a mettere 10km come distanza massima da casa mia;

prezzo 50 euro (mai visti così tanti soldi per una semplice consegna in bici);

peso: 600 kg ma in una confezione 20x30cm...

Forse hanno sbagliato, si tratta di 600 grammi.

Ovviamente non ho accettato perché 50 euro per un pacchetto mi puzza un po', specie vista la zona di provenienza (Barriera di Milano).

Secondo me c'era della droga!

sabato 9 ottobre 2021

Comune di Torino: piano della mobilità sostenibile

 http://www.comune.torino.it/trasporti/bm~doc/all1_piano-della-mobilit-ciclabile_emend.pdf

Grandiosa rotonda ciclabile

 Nei Paesi Bassi:

https://twitter.com/Cycling_Embassy/status/1377275125561765892

Verde: Torino 2^ peggior città

 Quante volte ci siamo sentiti dire che Torino è verde perché ricca di alberi, con tanti viali alberati e parchi.

Ma la realtà è ben diversa: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/10/08/news/citta_accesso_al_verde_e_salute_trieste_e_torino_peggiori_d_europa-321343289/

gli alberi stanno in gran parte in collina e i parchi non sono facilmente usufruibili dalla maggioranza dei cittadini, in quanto troppo lontani, dato che alcuni quartieri sono densamente abitati e non presentano spazi liberi, vuoti e verdi, o comunque sono distanti più di 300 metri dall'abitazione dei cittadini.

Io, ad esempio, devo camminare per 1 km per recarmi in un parco e per 1,5 km in un secondo parco.

Lo stesso vale per chi abita a Santa Rita per andare al parco Cavalieri di Vittorio Veneto.

O a chi abita in zona Pozzo Strada, Cenisia, Cit Turin, San Paolo, San Donato, ecc. e vuole andare al parco Ruffini al parco Pellerina. Abitare a S. Rita non significa essere vicini al parco Cav. di Vit. Ven. (detto anche piazza d'Armi), in quanto ad esempio da via Gorizia bisogna camminare per 1,2 km.

venerdì 1 ottobre 2021

2 tristi notizie per il ciclismo

 Purtroppo è morto Andrea Conti, il 51enne corridore nella specialità dell'handbike a causa di un incidente automobilistico, mi pare di aver capito avvenuto proprio nella strada in cui perse la mobilità a 18 anni mentre era in moto.

Per saperne di più:

https://www.gazzetta.it/Paralimpici/29-09-2021/morto-andrea-conti-incidente-stradale-campione-handbike-4201533025020.shtml

La 2^ notizia non è tragica ma soltanto triste, in quanto Francesco Baroni, atleta di Ciclocross, ha deciso di lasciare l'agonismo perché stufa per motivi ben precisi di questo ambiente.

"Oggi, 29 settembre, si chiude un capitolo della mia vita…

 
Voglio ringraziare sentitamente il Team Isolmant Premac Vittoria, i Signori Giovanni Fidanza e Nadia Baldi per non avermi concesso ad oggi (lo faranno dal 13 ottobre, sicuramente una data “studiata”…) il prestito temporaneo, impedendomi così di poter partecipare alle prove di Coppa del Mondo negli USA come da prevista convocazione nazionale. 

Tutto questo nonostante “a parole” si fosse concordato che io avrei dovuto fare il ciclocross, come sempre ho fatto, e il Sig. Giovanni Fidanza mi avesse rassicurato che non ci sarebbero stati problemi arrivando poi, nonostante avessero già firmato ad agosto il contratto tripartitico UCI, a “rimangiarsi” il tutto chissà per quale motivo, visto che ad oggi non ho avuto ancora nessuna spiegazione scritta per il loro ripensamento."

Per saperne di più:

https://www.bicitv.it/2021/10/01/francesca-baroni-da-laddio-al-ciclismo-e-attacca-i-suoi-ultimi-team.le-replice-di-guerciotti-e-fidanza/

https://www.tuttobiciweb.it/article/2021/09/29/1632933421/alessandro-guerciotti-francesca-baroni

mercoledì 15 settembre 2021

Tanti auguri a FAUSTO COPPI!

Il 15 settembre di 102 anni fa nasceva il mitico AIRONE, persona e personaggio unico.

Vi ho trovato un bell'articolo:

https://www.rivistacontrasti.it/fausto-coppi-ciclismo-contadino-bartali-bicicletta/

martedì 31 agosto 2021

Giornalisti speculano su ragazzino morto con monopattino

Lo sappiamo tutti.

Ogni giorno muoiono diverse persone nelle nostre strade e autostrade.

E chissà quanti sono i feriti più o meno gravi. Di sicuro tantissimi!

Però, quando un bici colpisce un pedone (cosa che non succede quasi mai), ecco che tutti parlano della pericolosità delle bici.

Le auto, invece, niente, continuano a sgasare e guai a pedonalizzare le vie, ecc., altrimenti commercianti, politici e cittadini medi (o bassi) urlano!

E ora che è un ragazzino è morto cadendo col monopattino, non si parla di altro.

Ma come, ogni giorno si muore in auto, in moto, in scooter, in tir, furgone, ecc., però non si parla che di monopattino.

A me pare ovvio che si possa morire anche in monopattino, proprio come si rischia di morire in auto, bici, ecc.

Morale della favola:

giornalisti e politici speculano su questa tragedia, su questo incidente, per tentare di bloccarne o limitarne l'uso.

L'Italia è la patria delle MAGGHEEEENE e guai a parlarne male, meno che mai bloccarle.

giovedì 12 agosto 2021

Aru si ritira!

A soli 31 anni, Aru si ritira al termine di questa stagione.

D'altronde era già da alcuni anni che, mi pare, non combinava più nulla. Chissà come mai!

giovedì 22 luglio 2021

Ogni giorno DECINE di incidenti stradali e morti, però si parla solo di COVID

Eh già, per i media e i politici esiste solo il Covid.

Fa niente se ormai a morire, per fortuna, sono in pochissimi.

L'allarme è sempre fissato lì sul virus e le sue pericolosissime (?) varianti che lasciano gli ospedali misteriosamente DESERTI.

Intanto, ogni giorno, nelle nostre maledette strade, ecco cosa avviene, tanto per fare qualche recente esempio:

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/vigliani-piobesi-22-luglio-2021.html

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/ivrea-22-luglio-2021.html

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/juglaris-carpice-moncalieri-16-luglio-2021.html

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/tangenziale-rivoli-21-luglio-2021.html

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/incidenti-bagnolo-strada-provinciale-246-18-luglio.html

https://www.torinotoday.it/cronaca/incidente-stradale/rivoli-tangenziale-22-luglio-2021.html

mercoledì 30 giugno 2021

Un pazzo al Tour de France (un mito!)

Lachlan Morton ha deciso di... "spararsi" in solitaria tutto il Tour de France in bici con equipaggiamento da cicloturismo, trasferimenti compresi!

In pratica anziché pedalare per 3.400 km circa, ne farà 5.500!

domenica 30 maggio 2021

Oggi mi sono divertito

Se l'ultima volta che presi la bici, mi pare 2 settimane fa, rimasi deluso dalla mia prestazione, dal feeling con la mia bici da corsa (che in effetti non usavo da tanto tempo, a differenza della MTB), oggi, invece, pur facendo pochi km con la MTB, mi sono trovato davvero bene e mi sono divertito molto sin dall'inizio. 

Certo, a volte il vento era a me sfavorevole, certo a volte ho dovuto rallentare perché non sono allenato (neanche per la pianura ahahah), però mi mettevo a cantare, ad accelerare, ero felice, mentre l'ultima volta no.

Quindi non era in dubbio la mia passione per le 2 ruote. Semplicemente dovevo aspettare il momento giusto per risalire in sella!

mercoledì 19 maggio 2021

Basta biker-youtuber!

Non ne posso più!

Ogni volta che vado su YouTube, mi compaiono nella home i video di biker che sono andati in Spagna, in Grecia, in Toscana... ma basta!

Ovviamente questi ciucciasoldi col caxxo che vi invitano o che vi fanno lavorare nel mondo del ciclismo, vogliono solo ottenere like, views e magari farci comprare monnezza tramite link in affiliazione, facendovi sentire parte di un grande gruppo, di una graaaande community.

Ma quale community, siete e siamo tutti dei singoli individui che lasciano qualche commento e basta. La comunità a casa mia è ben altra cosa, razza di ignorantoni.

I social servono solo per provocare invidia, non usateli!

domenica 9 maggio 2021

Nuova pista ciclabile verso Rivalta di Torino

Amici, ho una bella notizia!

Mentre stavo recandomi nella collina di Rivalta in automobile per fare un giro a piedi col mio cane, ho notato una nuova pista ciclabile under construction!

Il tratto interessato è quello di via San Luigi, tra l'ospedale e Rivalta. 


La nuova pista si collega alla ciclovia che da corso Allamano va verso il Sangone.

Sono davvero contento di questa nuova pista ciclabile perché quella è una strada super pericolosa per i ciclisti. Ricordo che percorrendola anni fa da ragazzino, un furgone in fase di sorpasso mi costrinse a buttarmi nel fosso di lato, assurdo! Purtroppo in quella strada in molti corrono fortissimi 'sti disgraziati!


domenica 2 maggio 2021

In Olanda tutti in bici a scuola

Guardate questo breve video sulla mobilità ciclabile ad Amsterdam...

Cosa notate?

Non notate niente di interessante?

Io invece sì. Ecco due screenshot che ci mostrano 2 dati incredibili:

 

il 75% dei teenager va a scuola in bici, mentre da noi in Italia con i mezzi pubblici, le auto e gli scooter;

 

il più basso numero di ciclisti morti in incidenti stradali, nonostante gli olandesi siano quelli che percorrano più chilometri. Nei Paesi Bassi muoiono circa 11 ciclisti per ogni miliardo di km percorso, mentre negli USA ben 44, nonostante una persona media in un anno percorra soltanto 47 km.

Come mai? Semplice: in Olanda ci sono tantissime strade dedicate alle bici (non semplici piste strette inserite a casaccio), pochi usano l'auto e chi lo fa ha rispetto per tutti gli utenti della strada.

Finalmente a Torino un posteggio per le bici

Finalmente a Torino è comparso il posteggio pubblico per le biciclette!

Mi sono sempre chiesto, infatti, perché mai auto e moto potessero essere posteggiate al riparo e più o meno al sicuro nei posteggi sotterranei, mentre per le bici non era previsto nulla.

Fino a ieri, dunque, i ciclisti urbani erano costretti a legare la bici in cortile o per strada con tutti i rischi del caso dettati dalle intemperie e dai ladri sempre molto numerosi.

Invece ora a Porta Nuova c'è un locale adibito a posteggio per bici (anche elettriche), non soltanto per chi prende il treno, ovviamente!

In questo modo, chi dalla periferia vuole fare un giro in centro partendo in bici, può lasciarla lì qualche ora spendendo, presumo, poco, con la certezza di ritrovarla al ritorno :)

lunedì 26 aprile 2021

MTB Trails in Valsangone

La Val Sangone è una piccola valle alle porte di Torino, situata tra la Val di Susa, la Val Chisone e il pinerolese. C'è quella Bassa, composta da paesi come Avigliana, Reano, Rivalta, Sangano, ecc. e quella Alta con Giaveno, Coazze, ecc.

Per quanto riguarda i giri in mountain bike, ne troviamo davvero tanti, e con questo post non voglio certo raccoglierli tutti, ma evidenziarne alcuni per fornirvi qualche spunto in base alle mie esperienze.

GITI MTB IN VAL SANGONE

Trail n.1: COLLINA DI RIVALTA

Potete accedervi da Sangano (prima della salita che porta a Villarbasse) o da Rivalta (dal villaggio Aurora), ma anche da Villarbasse (da Roncaglia). Insomma, trovare una sterrata che vi porti al suo interno non è affatto difficile.
Questa collina è famosa per i suoi 3 truc, ovvero tre piccole cime collegato da una bella rete sentieristica e da alcune strade sterrate più larghe.

Ci sono sia sentieri semplici, che tecnici con un po' di sassi smossi, ad es su Komoot è segnato come S6 (partendo da S0 capite il grado di difficoltà) a Ovest del Truc Castellazzo.
Questo tratto l'ho fatto soltanto una volta facendo il tour dei truc a piedi, e devo dire che è impegnativo perché la terra è smossa ed è molto pendente, ma non preoccupatevi perché di fianco c'è un sentiero normale.

Bel posto, il più vicino a Torino con dei singletrack interessanti, da cui è possibile andare velocemente nella collina morenica di Rivoli-Avigliana. 

Trail n.2: COLLINA DI RIVOLI-AVIGLIANA

Il giro inizia dietro il castello di Rivoli e termina, per quanto riguarda l'andata, a Reano oppure in cima al Moncuni. Optando per questa 2^ opzione il giro diventa molto più lungo e impegnativo quindi occhio con i vostri altri impegni, nonostante sulla mappa appaia così prossimo a Reano.

Anche in questa collina ci sono accessi da altri paesi, come Rosta e Villarbasse, e diversi sentieri che scorrono paralleli. Qui ci sono ancora maggiori possibilità di divertimento rispetto alla collina vista prima, ma è anche più frequentata, perciò occhio a pedoni, agli altri ciclisti, ai cani, ai cavalli e a volte anche alle moto, sigh (che però ho visto anche a Rivalta).

Per scendere dal Moncuni potete scegliere tra diversi sentieri: il Sette Punti col Bosco delle Radici, il Dupi (questi due riportano a Reano), il Tasso e il PS4 Avigliana (questi ultimi due a Nord). Quest'ultimo non lo conosco, ma ho visto un video ed è molto bello. Un altro che non conosco ma che è stato ben recensito, è il Napule, che scende verso Trana.

Ah, al Moncuni ci potete salire anche passando prima dalla collina di Rivalta, infatti dopo la strada che porta in salita da Sangano a Villarbasse, parte un singletrack di collegamento con Trana. 

Trail n.3: MONTE SAN GIORGIO

Anche se forse non lo si può propriamente definire come appartenente alla Val Sangone, è comunque vicino a Bruino e Sangano e fa parte del gruppo dell'Orsiera.

Per salirci sono sempre partito da Piossasco, sia a piedi che in MTB, usando la sterrata carrozzabile, ma è possibile salire anche da Sangano o da Allivellatori (vabbé, ma quanti di voi abitano lì?).

Anche qui ci sono diverse discese, quella delle Lame che scende verso Nord, poi Nord-Est, per via della conformazione dei sassi ben piantati nel terreno, fattibile anche con MTB da XC, poi la diretta, difficoltà S3, ma secondo me anche S4 in certi punti, che scende da tutt'altra parte (Sud) e quella che scende dal Colle della Serva (poco sotto il M.S.G.) che ho fatto soltanto 1 volta e che su Komoot viene classificato S1, ma che poi si congiunge con quello di prima S3.

Ci sarebbe anche la discesa per la direttissima, ma l'ho fatta soltanto a piedi in salita (verso la cima c'è una fune...) e se non ho osato farla in discesa a piedi figurarsi in bici!

Trail n.4: MONTE PIRICHIANO/SACRA DI SAN MICHELE

Questo è senza ombra di dubbio il punto di interesse e panoramico più famoso di tutta la bassa valle!

Per salirci consiglio di usare la strada asfaltata classica, partendo da Giaveno, ma valuterei anche e il Sentiero dei principi che è una sterrata non tecnica e che porta al Colle della Croce, posto a Sud del Monte Pirichiano.
Da qui parte un sentiero che si collega a quello di Basinatto (trovate questa frazione ad Ovest), e anche a quelli che partono dai pressi della Sacra. 

Se andate su Komoot o siti simili notate subito la presenza di diversi sentieri. Quelli fatti da me negli ultimi anni presentavano una grande presenza di sassi, percui non mi viene voglia di passarci più a piedi (avevo preso una brutta storta...), anche se devo dire che in MTB, quando avevo la full, mi ci ero divertito.

Trail n.5: COLLE BIONE

Questo colle sorge sopra Coazze ed è molto famoso.

Ci sono stato diverse volte e le discese verso Coazze (con arrivo al Faro di Coazze, ad Est di Ruffinera) meritano davvero.
La salita da questo paese è abbastanza dura (si passa dal Bosco Ugo Campagna), mentre è più semplice, ma anche più banale, quella che sale dal Colle Braida attraverso una strada sterrata carrozzabile. Verso la fine termine la sterratona e parte un bel sentiero.

Trail n.6: PALAZZINA SERTORIO

La partenza può avvenire da Pontepietra, subito dopo Giaveno, ma se non si è dei superpro dell'XC, consiglio di salire in auto fino al Colletto, da cui iniziare a pedalare lungo il sentiero GTA 413. All'inizio è largo, poi diventa un ottimo singletrack. 

La distanza è breve, il giro andata e ritorno non arriva neanche a 15km, però merita perché si sta in un ambiente fantastico, non si toccano paesi, quindi si è sempre e solo nella natura. Anche in questo caso app come Komoot vengono in vostro aiuto nel caso non conosciate la zona e nel caso abbiate dei dubbi in qualche bivio (ma nel percorso trovate la segnaletica, io infatti sin dalla 1^ volta che andai, non ho mai avuto problemi).

Trail n.7: ENDURO CUMIANA

Sopra Cumiana ci sono diversi sentieri fighissimi che partono dalla zone della Colletta di Cumiana.
Qui, si può salire sia da questo paese che da Giaveno. Per raggiungere e imboccare i vari sentieri, invece, bisogna prendere la strada asfaltata che porta in località Verna.

In questa zona, in questi sentieri, si era corso il Super Enduro.

I sentieri più famosi sono il Fire (con salti) e l'Elettra (classificato S1), che mi pare di averlo percorso anni fa. Un altro che provai dovrebbe essere quello denominato Pietre Bianche (S2). Entrambi terminano poco oltre il fiume Chisola in strada Raimondi.

venerdì 23 aprile 2021

Giro d'Italia 2021 a Torino e in Piemonte

Le tappe piemontesi del Giro d'Italia 2021 sono ben 3 e la partenza avverà proprio da qui, da Torino!

Nella 1^ tappa dell'8 maggio, i ciclisti partono alle 14:00 da piazza Castello per poi correre lungo il Po da ambo i lati, con l'arrivo in zona Borgo Po. Il punto più a Sud è piazza Zara. Distanza di 8,6 km.

Nella 2^ tappa del 9 maggio si parte da Stupinigi alle 12:40 per arrivare a Novara dopo 179 km!
I corridori non passeranno per Torino, in quanto il percorso si sviluppa prima verso Sud e poi verso Nord-Est (Chieri, Montechiaro d'Asti dove c'è il gran premio della montagna, Tricerro, Vercelli).

Nella 3^ e ultima tappa piemontese del 10 maggio, si va da Biella a Canale d'Alba, passando da Asti, con 3 GPM. In questa tappa si va da Nord verso a Sud. Partenza alle ore 12:20.



martedì 20 aprile 2021

55 km dal Sangone alla Dora Riparia

Questa mattina ho fatto un bel giretto in MTB, con però tanto asfalto (infatti alla mia front, la scorsa estate, misi subito dei copertoni semislick), prima seguendo il fiume Sangone, poi la Dora Riparia.

Inizialmente è simile a quello fatto a inizio mese, ma poi col passare dei KM l'ho personalizzato sul momento in base a miei desideri e a ricordi del passato (dopo ve ne parlo).

Quindi pista ciclabile che da Beinasco termina a Sangano, stando quasi sempre lungo il Sangone. Poi svolta a destra prendendo la sterrata della collina di Rivalta che porta appunto a questo paese. Sin qui tutto uguale.

Giunto al termine di via San Sebastiano, anziché entrare in paese per andare a prendere subito la ciclopista per Rivoli, ho svoltato immediatamente a sx con una curva a gomito in strada comunale Rivalta-Villarbasse. Questa è una sterratona che, poi, svoltando a destra sale di circa 40 metri andando verso il Rio San Quirico/Garosso di Rivalta (un piccolo corso d'acqua che, nel tratto da me, attraversato, a differenza della bealera vista prima, era completamente secco...).

Ad un certo punto, sulla destra, c'è un sentiero che scende, ma ve lo sconsiglio, perché è super pietroso (non a caso Komoot lo classifica come S4, anche se mi pare esagerato...). Così ho proseguito dritto in salita nella sterratona principale, all'interno di un'ambientazione da favola, d'altronde siamo in Primavera, la stagione migliore di tutte (a parte per la presenza degli insetti!). 

Questo fino al raggiungimento di un sentiero che scende sempre sulla destra ma, attenzione: non lo notate subito, in quanto parte un po' nascosto.
Per farvi capire, lo trovate sulla dx quando vi troverete dinnanzi ad un bivio con sterrate larghe. Questo sentiero è classificato S3 (ma non ha nulla a che vedere con quello, sempre S3, che trovate al Monte San Giorgio...quello sì che è hard!), ha una buona pendenza, è un po' scavato, ma io l'ho fatto senza problemi, abbassando la sella e nonostante i limiti del mio mezzo.

Al bivio successivo, ho svoltato a destra superando il rio, proseguendo verso Est.
Dopo qualche centinaio di metri ecco un altro bivio: inizialmente ho sbagliato svoltando a sx, poi guardando la mappa sul tel, mi sono accorto di dover tornare indietro perché avrei dovuto svoltare a dx superando il garosso. Qui la strada diventa più classica, seppur sterrata.
Al bivio seguente, ho svoltato a sx per salire verso Nord per raggiungere Strada Monsagnasco (la riconoscete perché il primo tratto è in salita). Ma, a differenza di ciò che viene riportato nella mappa di Komoot, il sentiero (S2) a metà di questra strada, che porta alla ciclopista Rivalta-Rivoli non l'ho trovato, in quanto ci sono soltanto campi. Così ho dovuto prendere la strada classica, sterrata, con purtroppo davanti a me un furgoncino.

Verso Rivoli la strada torna uguale al giro del 5 aprile, ma poi a Rivoli, anziché salire al castello, sono andato a prendere una strada che avevo scoperto 9 anni fa, ovvero Strada Paverano che porta ad Alpignano. Fate attenzione a non prendere Strada Rosmarino.

In questo paese ho preso via Garibaldi per poi svoltare a sx in direzione Nord verso il parco della Pace, da cui è prendere il ponte ciclopedonale superstretto sopra la Dora Riparia.

Attenzione: da quello che ho notato, Komoot vi fa credere che proprio lì sotto scorra una pista ciclabile, in realtà quel tratto lo stanno completando ora (ma non sono della zona, quindi magari dico cazzate), così per prenderla, bisogna salire in via Pianezza su asfalto, passando prima di fianco a degli orrendi palazzoni in stile sovietico. Dopo poco, sulla dx, ecco l'indicazione in marroncina della pista ciclabile che scende attraverso 2 tornanti (attenzione alla ghiaietta). Questo è un tratto che va bene per raggiungere La Mandria...

Oggi però non sono andato lì, ma ho proseguito dritto tralasciando Pianezza e andando in direzione Collegno, quindi Sud-Est. 

Per la prima volta ho preso il ponte ciclopedonale con pavimentazione in legno, in alcuni punti non perfetto, per poi seguire l'unico sentiero disponibile e devo dire molto carino che va verso Sud. Ho poi preso via Collegno ex SP177, sbucando dopo un tratto di salita su asfalto, in via Alpignano. Da qui ho poi raggiunto il parco della Certosa di Collegno, per poi tornare a casa a Torino Sud, passando ovviamente anche da Grugliasco e Gerbido, dove c'è la nuova pista ciclabile protetta.

In realtà, prima di via Alpignano, non è tutto filato liscio, ahahah, in quanto avendo il tel nella tasca posteriore della maglia da ciclismo, anziché sul manubrio, sono andato un po' alla cieca seguendo una strada per me sensata: questa mi ha prima portato agli ex Mulini della Barca, ma soprattutto dopo in una sorta di Vietnam alla fine di via Molini dove un sentierino stretto passava vicino a degli orti, non so se abusivi o meno, comunque che schifo di posto. Accortomi dell'assenza di un proseguimento, sono tornato indietro maledicendo non tanto l'errore, quanto il dover andare in via Alpignano salendo su asfalto, per di più rovinato.

Alla fine ho fatto poco più di 55 km, grazie a questo erroruccio, grazie ad un giretto nel parco di Collegno (molto bello, pieno di pratoni dove ogni tanto ci porto il mio cane) e poi 'grazie' all'assenza dei semafori in corso Tazzoli angolo corso Orbassano, la qual cosa mi ha fatto allungare un po' andando a prendere via Carlo Alfonso Nallino.

A parte ciò, queste sono strade che sono ottime con una MTB da XC e una gravel, e possono portare a diversi itinerari: la Mandria, come detto, oppure a scoprire altri sentieri nella collina di Rivalta, oppure ad addentrarsi nella collina di Rivoli salendo prima al castello, oppure prendendo qualche stradina in zona Villarbasse, per non parlare della possibilità di andare in direzione Moncuni attraverso questo sentiero dopo Sangano.

giovedì 15 aprile 2021

Attenzione ai BIKE TOUR

Qualche anno fa ottenni l'abilitazione professionale da accompagnatore cicloturistico della Regione Piemonte (quando dopo 5 anni è scaduta, ho lasciato stare, ma questo è un altro discorso e magari appena termina l'emergenza virus vedrò di riottenerla), così ogni tanto vado a vedere un po' di siti, cerco un po' di news a proposito di gite, giri, tour, ecc., in bici per capire come si muovono gli altri accompagnatori o maestri di MTB.

Ho notato alcuni problemucci:

1) vengono proposti giri in valli poco conosciute, per cui sarà veramente difficile trovare escursionisti su 2 ruote da accompagnare;

2) non vengono realizzati ed inseriti dei video interessanti, non dei video con la telecamerina sul casco confusionari, noiosi e lunghi, ma dei video in cui sia possibile vedere i migliori paesaggi, i principali passaggi più o meno tecnici e il gruppo di rider che pedala, mangia e saluta, giusto per mostrare in un'ottima sequenza tutti gli aspetti principali: quello paesaggistico, quello sportivo e quello umano;

3) le schede delle uscite sono orrende, in quanto totalmente fredde e con una scarsa propensione all'attrazione, perché se mi descrivi in 3-4 righe il giro, per poi fare il solito elenco con le voci 'Ritrovo', 'Orario', 'Prezzo', 'Dislivello', ecc., senza alcun effetto WOW, stai tranquillo che il tuo sito, la tua offerta passerà totalmente inosservata.

Ma, la cosa veramente fastidiosa che ho notato proprio oggi, e che mi ha fatto venire l'impellente necessità di sfogarmi attraverso questo post, è la seguente:

siti di supposte agenzie che fanno due cose assurde come

1 - proporre tour inserendo video creati da altri (tra l'altro pure brutti)

2 - mostrare un tour che sulla mappa appare totalmente stradale (su asfalto), invitando però gli utenti ad utilizzare una MTB!

Questo cosa significa? Significa che questa agenzia, di cui non faccio il nome, è totalmente FAKE!

Perciò cari amici, fate MOLTA attenzione nel caso vogliate optare per un/a accompagnatore/guida, perché in alcuni casi dietro il sito probabilmente c'è solo gente che vuole giocare e prendervi in giro. 

Per non parlare di accompagnatori/guide che magari aspettano il cliente super ritardario facendo esasperare tutti gli altri, o che non si sono informati correttamente sullo stato dei sentieri, sulla presenza di cacciatori e sugli orari dei rifugi, ecc.

Il mio consiglio è quello, se siete in cerca di una guida, di trovare e seguire qualcuno che vi risulti essere sia bravo che simpatico, mentre se siete delle guide, il mio consiglio consiste nel creare contenuti testuali e video abolendo l'amatorialità, quindi attenzione alle musichette, alle scritte, ai tagli e a ciò che dite, al tono, ecc. Ah, e offrite TOUR richiesti, non il giro del vostro bellissimo borgo, che, seppur interessante, non è richiesto!

mercoledì 14 aprile 2021

Le belle parole di Balmamion sulla BICI e sulla VITA

Il due volte trionfatore del Giro d'Italia (nel 1962 e 63), Franco Balmamion, nato a Nole Canavese, dunque in provincia di Torino, è stato di recente intervistato da Torino Sette, l'inserto settimanale del quotidiano La Stampa.


Mi sono segnato alcune sue belle frasi:

"La bici è tornata di moda perché fa bene e non inquinta. Gli anziani la usano per restare in salute, i giovani perché dà un senso di libertà. La bici è bella esteticamente, evoca silenzi e paesaggi, la si può usare a ogni età e a diverse velocità. Ognuno sulla bici trova il proprio ritmo. 

E poi il ciclismo come sport ha ancora un fascino enorme perché è l'immagine della vita: molti giovani con le bici da corsa cercano di emulare i propri beniamini e fingono di essere per un giorno campioni. Con la bici si possono scalare lo Stelvio come fece Coppi o il Mortirolo come Pantani. La bici stimola la fantasia e ci aiuta a sognare".

"Torino è sempre stata la città dell'auto. Purtroppo manca la cultura della bicicletta. Ma forse questa mentalità sta cambiando. Dovremmo imparare dalla Francia dove c'è molto più rispetto per i ciclisti, o dai Paesi del Nrod: Mio figlio, che ha studiato ad Eindhoven, dice che lì la bici ès acra e tutti hanno rispetto per i ciclisti".

"Il bike sharing, le piste ciclabili, i limiti di veloctià per le auto nei controviali sono buoni segnali, ma servirebbero dei veri e propri ciclodromi, cioè percorsi riservati alle bici, senza il rischio di venire a contatto con le auto. Qualcosa del genere c'è già lungo il Po, ma bisognerebbe crearne anche in centro, nelle periferie e magari anche in collina, che è magnifica da pedalare. Così i genitori lascerebbero andare volentieri in bici i propri figli, e anche il ciclismo agonistico ne trarrebbe giovamento. La bici è meravigliosa, peccato non poterla usare per paura di essere investiti".

"La bici mi ha insegnato tante cose: il sacrificio, la fatica, l'umiltà, la sofferenza, il successo ma solo dopo essertelo guadagnato, dunque anche un senso di giustizia e di meritocrazia. La bici è un giudice imparziale e immediato, se pedali raggiungi l'obiettivo che ti sei prefisso. La bici è anche amicizia, rivalità, sfida, scommessa, sudore, sorriso, è una palestra di vita. Se capisci fino a dove puoi arrivare e a quale velocità e poi lo applichi alla vita di tutti i giorni, non puoi fallire".

domenica 11 aprile 2021

Nuova pista ciclabile in Val di Susa

Leggete qua: LAVORI IN CORSO PER LA CICLOVIA FRANCIGENA!

In Valle di Susa si sta lavorando per la creazione di una pista ciclabile molto lunga, ben 34 km, che collegherà Alpignano e Vaie (paesino dopo Chiusa di San Michele e poco prima di Sant'Antonino di Susa).

Al momento è possibile compiere giro prendendo alcune strade secondarie (tranne all'inizio, partendo da Alpignano), come potete vedere dal tracciato consigliato per le bici da Google Maps:

Ma il bello viene dopo: verrà infatti completato il tratto portando i ciclisti, a quanto ho capito, fino al Moncenisio! Come avverrà tutto ciò? Si ricaverà una pista dalla strada attualmente esistente con relative protezioni? Oppure passerà da qualche boschetto? Chissà, non conosco bene la zona quindi per ora evito di ipotizzare e semplicemente mi godo questa bella notizia!

Appena sarà pronta andrò a provarla, chi verrà con me?

Corona di Delizie: due nuovi ponti per le BICI

Corona di Delizie è un bellissimo giro ciclabile da compiere intorno la città di Torino (passando però anche al suo interno), il cui scopo consiste nell'unire le famose residenze sabaude come la Reggia di Venaria Reale, il castello di Rivoli, la palazzina di Stupinigi, il castello di Moncalieri, quello del Valentino, ecc.

Abitando a Torino Sud, ho sempre fatto fatica nel trovare le strade, stradine e piste ciclabili giuste presenti a Nord della città, perché dal mio punto di vista si tratta di territori alquanto confusionari: vaste periferie, zone industriali, svincoli autostradali, ecc.

Ma da oggi, grazie alle novità mostrateci dal mitico Peverada, la mia mente è meno confusa a riguardo.

Infatti sono stati di recente costruiti due nuovi ponti ciclabili a Sud di Settimo Torinese.

Il PRIMO è quello che consente di superare la ferrovia che sta tra l'Oasi della speranza e il parco Castelverde.

Il SECONDO consiste in realtà in una breve serie di ponticelli che ci consentono di superare raccordi autostradali e tangenziale.
Usciti da questa zona infernale, prendiamo via Merla verso Ovest verso il Parco Unione Europea di Mappano e siamo sani e salvi.


Attenzione: per raggiungere il secondo ponte, una volta superato il primo, dobbiamo passare su Strada Cebrosa (direzione Nord-Est), per poi svoltare verso sinistra alla 3^ uscita della 1^ rotonda, in Strada della Merla, nella zona industriale/commerciale ad Ovest di Settimo Torinese. 

Novità: su La Stampa dell'8 Aprile 2021, leggo che il comune di Settimo Torinese sta progettando la costruzione di una pista ciclabile proprio in Strada Cebrosa. Evidentemente non ero l'unico che aveva notato un pezzo mancante :) Purtroppo è tutto ancora in fase di progettazione, anche perché il comune ha chiesto un finanziamento allo Stato in vista dell'arrivo dei fondi europei.

Altre belle novità: sempre su La Stampa, leggo che si prevede di raddoppiare l'estensione del parco Enrico Berlinguer di Settimo Torinese, di completare il parco della Pragranda di San Mauro Torinese e di realizzare il parco dedicato a Oscar Niemeyer, sempre a S.M.
Come mai, si chiederanno alcuni di voi, un parco dedicato a questo architetto? Semplice: decenni fa, progettò l'edificio di proprietà della Burgo Group proprio in questo paese.

lunedì 5 aprile 2021

Torino - Sangano - Rivalta - Rivoli: giro di 45 km

Questa mattina ho fatto un giro su asfalto in pianura, con un tratto di sterrato, di 45km in MTB, montata con gomme semi-slick.

 

Ho iniziato dalla pista ciclabile di corso Settembrini (dove c'è la FIAT da ambo le parti... ammazza che vista lugubre) che non è affatto male, ma non è certo liscia come la strada normale infatti, dopo aver preso un ramo, ho optato per andare a pedalare nella sede stradale classica, dove di auto, vista la giornata (pasquetta), ce n'erano pochissime.

A Beinasco prendo ovviamente la pista ciclabile che costeggia il Sangone e, a parte qualche radice affiorante, ma segnalata da vernice arancione (complimenti a chi ha ideato la cosa!) nel 1° tratto, il resto è perfetto. 

Unica nota dolente, ma comprensibile per via della festività, la presenza di tante persone a piedi che, come al solito, non potevano esimersi dall'occupare a volte interamente la corsia di percorrenza.
Ma più che i pedoni, a volte sono problematici i ciclisti della domenica, infatti nel tratto di pista ciclabile in zona Sangano, e dopo in zona Rivoli, ho rischiato due frontali, prima con una bambina che aveva invaso la mia corsia per poi non sapere che diavolo fare, e dopo con un signore (idem con patate), con relativo figlioletto, anch'esso traballante verso di me. E dire che non sono affatto grosso, anzi, per cui non penso di attirare satelliti :P


 
Al termine del tratto di pista in zona Orbassano, sono passato sul ponte che collega questo paese a Rivalta, attraverso la sede ciclopedonale... ma quanto è stretta!

Nel seguente tratto, quello che rientra nel comune di Rivalta, ci sono 2 novità:
la 1^ curva per accedere alla pista è stata modificata, infatti non è più cieca e non si rischiano scronti; al fondo, dove c'è un chioschetto, non c'è più il sentierino in mezzo al prato, ma una strada più larga fatta con qualche materiale sintetico, o forse naturale, comunque morbido.

Il resto della pista è uguale come sempre. Per chi non ci passasse da qualche anno, c'è un nuovo tratto di pista, separato dalla strada, in via Bruino (dall'inizio di questa via, ovvero subito dopo la rotonda di via Piossasco, fino al termine, ovvero fino all'inizio della pista classica che costeggia il Sangone all'interno di un'area verde/campagnola in quel di Bruino).

Al fondo, svolto a dx in via Sangano superando il Sangone, per poi prendere la sterrata, sempre a dx, della collina di Rivalta. In pratica sono tornato indietro passando dalla sponda opposta. La prima parte è sterrata, larga, un po' sassosa, mentre la seconda è più stretta, tipo singletrack, e più scorrevole. Attenzione, dopo una curva a gomito, ad un ponticello (realizzato per superare una bealera) con scalino e due colonnine, le cui presenze precludono a molti la possibilità di attraversalo in sella. Io non me lo ricordavo e l'ho fatto a piedi, forse in passato lo feci in sella, chissà, mi piacerebbe tornarci e provare, anche se ora ho una bici diversa con cui mi sento meno agile.


Comunque è da questo punto che parte il singletrack nel bosco, molto bello e veloce. Oggi ho trovato dinnanzi a me 4 persone che mi facevano da tappo e un po' son stato paziente, poi al 1° strappetto in salita ne ho superate 2 e dopo altrettante... non mi va di fare il maleducato e superare subito scampanellando o urlando o anche solo chiedendo il permesso, considerando magari la loro inesperienza e il tratto di sentiero che per loro può non essere semplicissimo. E poi, a dirla tutta, avevo male al fondo schiena quindi non ero in vena di chissà quali sprint :)

In questa bellissima collina è possibile, con una MTB dotata di gomme quantomeno da Cross-Country, spararsi un bel giro per i 3 'truc' (collinette), giro che avevo già fatto qualche tempo fa col mio cane che in questo periodo, poveraccio, non può fare altro che girare vicino a casa dato che non è possibile andarsene a zonzo caricando bici o cane in auto... sigh! 


Al termine dello sterrato ho girato a sx in viale Cadore in direzione Nord verso Rivoli.  Curvone, poi ancora a sx in via Chiomonte. Che puzza in questa zona di villette multifamiliari a schiera con tutte le varie grigliate... le odio!

Al termine di questa strada, ho svoltato prima a dx e subito dopo a sx in via Rivoli. Dopo qualche centinaio di metri (forse 1 km?) inizia Strada Antica Rivoli - Rivalta, oggi bellissima pista ciclabile con alcuni tratti in salita dalle parti di Rivoli, che presenta tratti sia su sterrato che su asfalto. Verso la fine di questa pista, ho notato diverse casette per i gatti randagi, con una signora molto gentile intenta a sfamarli... anche per loro oggi era/è festa, anche se sono sicuro che lei ed altre persone si rechino da loro ogni giorno. Ce n'era uno bianco bellissimo!

Giunto in paese, in piazza Cavallero di Rivoli, avevo dinnanzi a me 2 opzioni per salire al castello di Rivoli, che era la mia meta odierna: o prendere a sx via Gen. Chiaperotti (c'è l'indicazioni per il giro in bici su classico sfondo marrone), o proseguire dritto per giungere in zona Corso Francia e Susa da cui prendere via f.lli Piol.

La 1^ opzione non mi entusiasmava perché tutta sotto il sole e con la salita finale terribile.
Ho optato per la 2^ opzione perché più caratteristica, in quanto via Piol è la via penso più famosa di Rivoli, è pedonale, stretta, quindi alquanto in ombra e sale duramente ma con regolarità. Non ero più abituato alle salite e mi pareva interminabile. Incredibile come poi la discesa duri veramente poco! 

Nel piazzale del castello c'erano solo 5 persone: un signore in bici, un altro a piedi da solo, una coppia e una donna che giocava col cane. Ovviamente anche da qui è possibile fare dei bei giri in collina: nel caso non lo sapeste, per entrare nel bosco dovete percorrere viale Papa Giovanni XXIII, viale Cardinal Fossati, infine Strada Fontana Costero in direzione Ovest. Potete andare alla ricerca dei massi erratici, andare allo stagno Pessina, prendere la via dei pellegrini (bellissimo singletrack), per poi arrivare a Reano e salire al Moncuni. Mi pare che andata e ritorno siano 20 km.

Al ritorno opto per corso Francia, perché di farmi gli stradoni di Tetti Neirotti, CAAT, Strada del Portone non ne avevo proprio voglia! Il corso era completamente deserto, effetto davvero straniante, considerando che di traffico ce n'è sempre in questo 2021 nonostante la zona rossa. Alla fine eravamo io, altri 2 ciclisti che a differenzia mia passavano sempre col rosso, un suv e un rider di Glovo, stop, ahah.

Ad un certo punto sento abbaiare forte e cosa stava succedendo? C'era un labrador con le zampe anteriori appoggiate al parapetto di un balcone, intento a parlare con una vicina ahah

Poi passo da Grugliasco, attraversando il bel parco Porporati, da cui dirigermi verso il Gerbido prendendo via Spanna, via Perotti e via La Salle, al cui termine inizia la ciclabile di Strada provinciale del Gerbido.

giovedì 1 aprile 2021

Facili percorsi ciclabili a Torino

In questo post voglio elencare i principali e migliori percorsi ciclabili in pianura, da compiere in Torino e dintorni.

Si tratta di giri e giretti da percorrere anche con i vostri bambini, percorsi in cui si affronteranno sia strade asfaltate che sterrate molto semplici.

L'idea di realizzare un simile post mi è venuta pensando a tutte le persone che, non avendo più la palestra, la piscina o il campo da calcio dove andare per via delle restrizioni, hanno deciso di usare più spesso (o per la prima volta) la bici.

E poi perché a volte non abbiamo tempo per allontanarci troppo o non siamo ancora ben allenati, per cui non ci resta che fare un giro in pianura, giusto per mettere km nelle gambe!

PERCORSO NUMERO 1: DA ITALIA 61 AL PARCO COLLETTA

Da Torino Sud è possibile arrivare a Torino Nord, pedalando sempre accanto al Po, e passando anche dal Parco del Valentino, partendo ad esempio dai giardini di Italia 61, zona Palavela.

Dopo questo parco urbano, e una volta arrivati al ponte Umberto I, passiamo dall'altra parte e prendiamo la ciclabile di corso Moncalieri.
Da qui si può passare per i giardini Ginzburg e poi, dopo la Gran Madre, prendere lo sterrato che sbuca in viale Michelotti, da cui poi prendere il ponte ciclopedonale con cui riattraversare il Po (in zona Vanchiglia).
Giriamo a destra e, anche qui, troviamo una ciclabile (e anche un sentierino sulla sinistra in mezzo al prato).

Arrivati ad un incrocio stradale, quello del ponte Sassi, andiamo dritti stando però ben attenti alle automobili che, sopraggiungendo in senso opposto, non possono fare altro che svoltare verso Sassi per via del senso unico dal quale noi arriviamo (perciò, anche se non si dovrebbe dire e fare, vi invito se non c'è nessuno a passare quando il semaforo è rosso). Seguiamo il successivo tratto di pista ciclabile, ben fatta, e arriviamo ad un altro ponte ciclopedonale, quello che attraversa il fiume Dora e ci porta al parco Colletta.

Al parco Colletta giriamo subito a destra, oppure prendiamo il sentiero in mezzo al prato, che si trova praticamente dinnanzi a noi. Andiamo dritti fino a raggiungere la confluenza Stura di Lanzo - Po.
Il giro può proseguire oltrepassando Strada Settimo, arrivando nel parco dell'Arrivore.

Su 12 km, ben 7,5 sono su pista ciclabile.

MAPPA SU KOMOOT

PERCORSO NUMERO 2: DA ITALIA 61 AL PARCO DELLE VALLERE

Questo giretto è più breve, in quanto il parco delle Vallere è sito nel comune di Moncalieri che dista veramente pochi chilometri dalla zona dei giardini di Italia 61. 

Dopo aver attraversato corso Unità d'Italia grazie alla grande passerella ciclopedonale, prendiamo la ciclabile che va verso Sud costeggiando il Po (la si trova facilmente, basta andare verso l'altro ponte ciclopedonale che ci porterebbe verso corso Moncalieri).

Questo tratto è asfaltato, per poi diventare sterrato alle Vallere, dopo aver usufruito di un ponte, questo molto più stretto.  

Le Vallere è un bel parco ampio, con bei pratoni e diversi sentieri. Oltre a fare giri al suo interno, è possibile prendere un sentiero che continua a costeggiare il fiume e che porta fino a corso Trieste (Moncalieri).

2,5 km (considerando solo l'andata) sono su sentiero.

giovedì 25 marzo 2021

Ma quale zona rossa: tutti al parco!

Alla faccia della ZONA ROSSA!

Oggi ho fatto un giro in mountain bike di 40 km circa, pedalando su alcune piste ciclabili e attraverso alcuni parchi.

Beh, lo sapete che sia le piste che i parchi erano strapieni di persone? E non singoli. Penso di essere stato uno dei pochi ad essere uscito da soli. Era strapieno di gruppi, gruppeti e gruppone. Per non parlare dei bambini e ragazzini che giocavano spensieratamente a calcio nei prati, anche se TOTALMENTE VIETATO dalla legge anti-covid!

Ora non vorrei che per colpa della massa stronza, cafone, ignorante ed egoista, le Istituzioni siano 'costrette' a chiuderci i parchi.

ITALIANI POPOLO DI IDIOTI!!!

lunedì 15 marzo 2021

Si può andare in BICI in ZONA ROSSA? Sì!

In base a quanto ho letto in siti specializzati come Mtb Cult, Gazzetta della Sport, Runners Wolrd e Federciclismo, è consentita l'attività sportiva, anche nelle zone rosse, sia all'interno del proprio Comune che della propria Regione, in forma individuale, portandosi dietro la mascherina da utilizzare quando si comunica col prossimo.

Ciò a patto di partire sempre dalla propria abitazione (a partire dalle ore 5:00, e senza mai spostarsi usando l'automobile, o qualsiasi altro veicolo, che non sia quello per praticare l'attività sportiva), per poi farne ritorno in giornata entro le ore 22:00.

ESEMPIO PRATICO:

se ad esempio voglio andare in bici al Col del Lys, non posso caricare la bici in auto per partire da Avigliana, ma devo partire in bici da casa mia, che può essere sita a Torino, Rivoli, Cuneo o qualsiasi altro posto della Regione Piemonte.

Questo per chi corre, pedala, pattina, ecc., in modo sportivo, ovvero ben attrezzatto, con un percorso da seguire, con una certa andatura.

Il Cicloturismo non è invece consentito nella sua forma più pura, in quanto non è possibile pernottare presso le strutture ricettive che al momento sono chiuse.
Se, invece, si vuole pedalare verso la propria seconda abitazione, ipotizzo che lo si possa fare.

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Chi invece esce per compiere una semplice passeggiata a passo lento, può farla nei pressi della propria abitazione, recandosi nel parco pubblico più vicino.

Chi, invece, cammina a passo svelto, può percorrere ogni strada del proprio Comune.

Questo è ciò che ho compreso.

venerdì 12 marzo 2021

Non si può sostare in mezzo alla strada!

Chissà quante volte, magari ogni giorno, vi sarà capitato di vedere la strada che stata percorrendo (sia su 2 che 4 ruote) occupatA da un veicolo a 4 ruote fermo nel bel mezzo della corsia?

Capita veramente spesso, lo so.

Ed è per questo che voglio parlarne un po'.



Questi egregi guidatore si fermano come se nulla fosse dove più gli pare e piace, anche quando in realtà la loro non è una semplice fermata (è consentito fermarsi pochi secondi per far salire o scendere persone), bensì una sosta, perché si piantano lì per diversi minuti, con la scusa che stanno aspettando qualcuno (e allora? Che si cerchino un posteggio come fanno tutte le persone normali!) e che hanno messo le cosidette "quatto frecce" (e allora? Stanno pur sempre occupando uno spazio riservato al transito e non alla sosta).

Bene, queste persone sono egoiste, ignoranti e spesso pure aggressive.

Ma noi abbiamo dalla nostra parte il Codice della Strada, per cui possiamo tranquillamente chiamare la Polizia Municipale sia per far rimuovere il veicolo che per difenderci dalle minacce fisiche (gli automobilisti sono terribili, sempre sul piede di guerra, ma li vedrete diventare dei tenere agnellini appena prendete il telefono per digitare ad esempio il numero delle emergenze 112 eheh).

Leggete un po' qua:

La sosta è vietata in tutti i casi in cui sia vietata la fermata, inoltre:

- in seconda fila, salvo che si tratti di veicoli a due ruote (non è vero che è consentita per pochi minuti azionando le luci di emergenza)

Fonte: Guidaevai

Un altro sito che ne parla è ArezzoNotizie e ci svela quando invece è consentita:


Parcheggiare in doppia fila è reato a meno che...
"“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.

Potrebbe essere consentita la doppia fila, quindi (il condizionale è d’obbligo) per l’acquisto di farmaci salvavita oppure per prestare soccorso a un familiare che ha chiesto aiuto anche ad esempio con una telefonata o ancora se si va al pronto soccorso per essere urgentemente medicati".

Non certo per aspettare la fidanzata, che sta mezz'ora in bagno a truccarsi, o per altre cose che rientrano nel caso "cazzi miei". Ecco, i cazzi miei per il codice della strada non sono un valido motivo per rompere il... cazzo agli altri fruitori della pubblica strada.

Potrebbe interessarti: https://www.arezzonotizie.it/blog/motori/parcheggiare-doppia-fila-reato.html

martedì 2 marzo 2021

Piste ciclabili ad Amsterdam: che meraviglia

Guardate che meraviglia:





tutto inizia da un mega posteggio dedicato esclusivamente alle biciclette, cosa mai vista in Italia, ma fondamentale se si vuole spronare la gente ad usare le 2 ruote muscolari, altrimenti ci sarà sempre la paura di vedersela fregare (oddio, non che ad Amsterdam non ci siano furti, però se il posteggio è controllato si può stare tranquilli).