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venerdì 20 aprile 2012

La città non è per gli umani

Quando non c'erano le automobili, le persone, chiamate semplicemente persone (e non in maniera restrittiva pedoni), stavano dove volevano, infatti sono molti gli anziani che affermano di aver giocato a pallone in mezzo alla strada durante la loro infanzia ed adolescenza. Di mezzi c'erano le bici, comode ma non prestanti, pochi riuscivano ad andarci veloce, e qualche carro trainato al trotto dai cavalli, quindi erano pochissimi problemi per le persone.

Il progresso tecnico, ma solo tecnico, ha fatto sì che dopo pochi anni arrivasse la motorizzazione di massa, ed ecco, poco a poco, l'invasione di auto a cui i giovani e gli adulti di oggi sono abituati da sempre. Le persone diventano pedoni e vengono confinati nei marciapiedi e i ciclisti nelle piste ciclabili.
Il mezzo più potente e quindi  più pericoloso, s'è imposto con la forza. I deboli, pedoni e ciclisti, devono stare attenti ogni volta che fuoriescono dalle loro "gabbie", sono come degli animali negli zoo, vivono bene solo lì dentro, perchè il mondo civilizzato fuori è inospitale per loro (ma in generale tutte le zone del mondo in cui ci sono degli umani, visto che hanno la mania di uccidere gli animali).

Forza non è sinonimo di intelligenza, infatti, nonostante i pedoni possano attraversare la strada solo col verde e solo sulle strisce, non sempre gli automobilisti si fermano: a parte i casi più eclatanti dei pirati della strada che sfrecciano all'impazzata, passano col rosso e fanno manovre da delinquenza pura, anche i più miti automobilisti se ne fregano delle strisce pedonali.
Il codice della strada vuole che si debba rallentare per controllare che non ci sia alcun pedone intenzionato a passare, eppure ogni giorno vedo gente in auto che se ne frega totalmente. Se non fosse per le strisce e i semafori, davvero non oso immaginare come ci si potrebbe muovere a piedi: la natura distrutta, tanto per cambiare, dalla tecnica, al posto dei piedi delle ruote che schiacciano tutto ciò che incontrano.

Gli automobilisti però, quando si sentono sotto accusa, cosa fanno? Parlano della sregolatezza di pedoni che, pensate, osano attraversare la strada sulle strisce addirittura correndo a volte (è vietato? Mah), e di ciclisti per non si sa bene quale motivo. Pedoni e ciclisti sono utenti deboli, se infrangono regole e causano incidenti, sono gli unici che si fanno male quindi peggio per loro (un'auto che sbatte contro una bici si fa un graffio e il guidatore non si fa proprio nulla!), mentre è l'auto che quando va contro le regole a causare danni immensi a pedoni, ciclisti e pure agli altri automobilisti.
Parlano della sregolatezza dei pedoni e ciclisti, ma non capiscono che i semafori, i sensi unici, le strisce pedonali e le piste ciclabili son state create per la presenza sempre più massiccia delle..automobili, ops.
Quando non c'erano le auto non c'era bisogno di tutte queste cose, atte a regolare il traffico sempre più invasivo e distruttivo. Ogni giorno sono almeno 3 le persone che in Italia muoiono per il traffico automobilistico, mica ciclistico!

sabato 14 aprile 2012

Video: come guidare correttamente una MTB




Ecco un bel video, purtroppo non in lingua italiana, sul corretto utilizzo di una MTB nei sentieri.
Vedrete come pedalare in salita, come affrontare le curve a gomito, scendere sui sassi e fare dei salti.

A SCUOLA DI MTB CON FABIEN BAREL!!!

Qui, invece, il vostro maestro sarà addirittura Fabien Barel, ex campione del mondo di downhill, per imparare a fare le curve a gomito e i salti.. Fantastico!



Decathlon conviene?

Questa mattina ho aiutato un mio amico a rimettere in sesto una vecchia mountain bike e siamo anche andati da Decathlon per comprare alcune piccole componenti.

Su due mi vorrei soffermare, un copertone e un camera d'aria, anzi due, ora vi spiego perchè.

Abbiamo preso un copertone tassellato ma abbastanza scorrevole al prezzo di neanche 7 euro.
Tutto bene, tranne la sua durezza pari a quello di uno da downhill. Smonto e monto spesso vari copertoni, e uno così duro da infilare non mi capitava da un po', ho infatti dovuto usare tre cacciacopertoni per inserirlo (per fare ciò bisogna girarli rispetto all'uso solito).

Abbiamo preso, a 3 euro (!), due camere d'aria, praticamente 2 al prezzo di 1 (non oso immaginare quanto prendano gli operai cinesi che le costruiscono!). Non so quanto sia spesse e affidabili, ma ho subito notato un problema: sono sprovviste di ghieretta per fissare la valvola al cerchio. Non tutte devono averla, alcune che uso usualmente non ce l'hanno, ma hanno valvole molto più lunghe, questa no.

venerdì 13 aprile 2012

TCI e il cicloturismo

Il famoso e rinomato Touring Club Italiano (TCI) nasce, sul finire dell'800, con l'intento di diffondere la bicicletta per compiere viaggi in tutta Italia. Sembra strano, ma è proprio così. Evidentemente c'era uno spirito d'avventura maggiore, avventura vera, dove si andava verso l'ignoto e c'era ben poco di organizzato.
Infatti il primo nome di quest'associazione fu Club Cicloturistico Italiano (CCI).

Bene, perchè ne parlo? Perchè nel numero di febbraio 2012, della rivista Qui Touring, a pagina 96 si parla della segnaletica dedicata al cicloturismo realizzata all'interno della collina morenica dell'Alto Mantovano (Lombardia), dove c'è un "fitto tessuto di percorsi ciclabili segnalati, collegato con l'area del Garda e l'itinerario Eurovelo 7".

E già che ci siamo, ne approfitto per linkarvi la pagina web del TCI dove poter acquistare dei bei libretti dedicati ai viaggi in bici in Italia.

Da Torino ai Laghi di Avigliana

La scorsa settimana ho compiuto per due volte di fila il classico giro dei Laghi di Avigliana partendo da Torino Sud.


E' un giro lungo circa 50km che non mi ha mai stufato perchè all'andata, tranne un noioso pezzo iniziale di circa 10 km per uscire dalla città, ci sono dei saliscendi, si è vicini alla collina di Rivoli, poi ci si avvicina ai laghi di Avigliana passando per una bella strada, di solito trafficata, ma di sabato e domenica non troppo, che è abbastanza varia fra rettilinei, curve, salitelle e discese. I laghi sono splendidi ad ogni ora e anche d'inverno, nel lago Piccolo, ci sono diversi anatidi, andateci a piedi, compiete il periplo e potrete ammirare anche gli aironi cenerini!

Ovviamente il percorso può essere modificato e allungato facilmente: prima di scendere ad Avigliana, si può svoltare a sinistra per salire a Reano e tornare indietro passando per Villarbasse (strada piacevole, ma vi perdete il passaggio accanto ai laghi). Ad Avigliana potreteste entrare nel centro storico (è famosa per i suoi svariati quartieri storici, medievali) svoltando a destra. Oppure, dopo aver superato il lago Grande, potrete svoltare a destra per salire a Giaveno o per prendere via Grignetto che costeggiando il lago, porta ai mareschi (preziosa zona umida) e poi sotto la Sacra di San Michele.

Se vi piace pedalare veloci, dovete seguire il senso che ho qui proposto, perchè se per tornare a casa passate per Trana-Bruino, ecc., la lunga e dritta strada statale si presenta con un falsopiano in leggera discesa, quindi è facile pedalare ad una velocità di crociera dei 35 km/h.

domenica 8 aprile 2012

110+4

Oggi s'è svolta una fantastica Parigi-Roubaix, giunta alla 110a edizione, un bel numero alquanto tondo, quindi, suggellata dalla 4a vittoria del fortissimo Tom Boonen (anche favorito dall'assenza, causa infortunio ad una clavicola, di Fabien Cancellara caduto domenica scorsa durante un'altra classica, ovvero il Giro delle Fiandre), in solitaria per ben 53km! Ottimo terzo posto per l'italiano Ballan (ha tagliato il traguardo assieme a Turgot).

E, per la fortuna dei ciclisti che già devono soffrire km e km di infingardo pavè arricchito da soffocante polvere di terra dei campi circostanti e dal scivolo muschio (non appena i fuggitivi son entrati nella foresta di Arenberg, un corridore è subito scivolata portando gli altri che lo seguivano da dietro), il cielo è stato clemente ed ha risparmiato la pioggia.

Piccola particolarità: si noti come Boonen, nonostante l'alto rischio caduta, abbia corso senza guanti!

venerdì 6 aprile 2012

SI alle bici in contromano

Uno stralcio dal sito del Corriere.it:

"Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia, hanno introdotto già questa soluzione che consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri molto più lunghi. Praticamente una maniera per scoraggiare l'uso della bicicletta".

Vero, i sensi unici son stati pensati per le auto; le piste ciclabili, infatti, che sono strette, sono a doppio senso, cioè, se le strade fossero invase da bici e non da auto, il senso unico non esisterebbe! Inoltre, aggiungo io, c'è da considerare che seguendo i sensi unici nelle vie strette, si finisce per intasare il traffico, per avere quindi uno stuolo di auto dietro di sè che strombazzano.
Il problema è che si potranno imboccare strade contromano solo se più larghe di 4,25 metri. Dipende da come verranno misurate, se con le auto posteggiate o senza.

giovedì 5 aprile 2012

Dati turismo Torino e Piemonte

IL MIO SITO

Ho appena compiuto una breve ricerca nel sito della Regione Piemonte relativa ai dati turistici.

Allora, i turisti sono in aumento!
Il 66% di questi provengono dall'Italia (ma la maggior parte dei turisti nostri connazionali predilige di gran lunga il Veneto, il Trentino, la Toscana e la Lombardia - penso per i laghi - e purtroppo dietro di noi abbiamo solo regioni piccole, anche il Lazio ci batte, ma come detto stiamo crescendo), gli altri principalmente da Germania, Svizzera, Paesi Bassi impropriamente chiamati Olanda e Francia. Quindi, anche se a noi guide ciclistiche viene detto di sapere l'inglese, anche se a livelli non eccelsi, in realtà sembra servire poco. Beati quelli che conoscono il tedesco, faranno affari, specialmente in alcune zone di questa nostra regione.

Altro dato importante: i mesi più "hot" sono Maggio per quanto riguarda la Primavera, e Luglio per l'Estate. Da non disdegnare Settembre che infatti è ai livelli di Maggio!
Questo il Piemonte.

Per quanto riguarda Torino e provincia, sono tantissimi gli italiani e pochi gli stranieri.
I primi Paesi stranieri da cui provengono sono Francia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera e altri minori non nominati. Poche le persone provenienti da USA, Spagna, Paesi Bassi, Belgio (male, qui ci sono molti ciclisti e potrebbe divertirsi nei nostri saliscendi che da loro mancano!), Russia, ecc.
Da un certo punto di vista ci va bene così, visto che per Torino non serve sapere una lingua straniera, il problema è che la maggioranza di questi italiani non penso venga a Torino per la bici, mentre un olandese magari sì. Purtroppo non penso che il nome di Torino (e anche del Piemonte) sia facilmente associabile all'immagine di una bici..bisogna lavorare su questo discorso!
Se invece pensiamo alla Toscana e alla Sardegna la cosa risulta già più facile, ma queste regioni hanno già i loro accompagnatori cicloturistici regionali.

Dicevo dei tedeschi: un mucchio, quasi quanto gli italiani, a Nord, nel distretto dei Laghi! Anche nelle Langhe.
Langhe, colline quindi, in queste colline (Langhe, Roero, Monferrato) a Sud-Est di Torino, ci sono più turisti che a Torino e area metropolitana, quindi sono posti in cui bisogna trovare e proporre tanti bei itinerari (tra l'altro nel Monferrato ci sono le "Dolci Terre" di Coppi e Girardengo), consci però della massiccia presenza di tedeschi.

Sfighe urbane

Ma possibile?

In un solo incrocio, oggi ho beccato due auto che senza troppi problemi, hanno deciso di svoltare entrambe a destra senza accendere le luci di svolta. Ripeto, a destra, proprio dove devono stare e stanno le bici. Se fossi partito veloce le avrei centrate in pieno e magari avrei avuto pure torto, poichè qualche buon assicuratore avrebbe asserito che stavo sorpassando (ho letto che è già capitata una cosa simile).

Occhio ragazzi e insultate sta gentaglia che taglia la strada impunemente!