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domenica 27 febbraio 2011

9: Superga + Rivodora

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Purtroppo le temperature in questi giorni si sono abbassati e se penso che due settimane fa ho fatto un giro in collina solo con una maglietta, ora mi verrebbe da non crederci.

Il giro di questa volta ha come meta il luogo simbolo della collina torinese, ovvero la Basilica di Superga
, ma la salita è in parte sì la solita (Torino-Reaglie-Pino), ma con una piacevole novità nella seconda parte, infatti non si prende la strada panoramica.

La prima salita che si fa per lasciare Torino alle spalle e per raggiungere Pino Torinese, la si prende in piazza Marco Aurelio, ovvero al fondo di via Boccaccio; da qui la strada prenderà il nome di corso Chieri.

A differenza di altre salite della collina, la pendenza non è subito tosta, si sale bene anche con un rapporto abbastanza duro e questo fino a Reaglie; appena superate le casette di questa frazione iniziano le curve e con esse il cambio di pendenza che comunque rimane alla portata di tutti.
Le curve, i tornanti sono ben 16 e per fortuna che ci sono, dato che allietano la salita che è lunga 5,3 km da corso Casale alla rotonda che da Pino porta a Superga (ma alla rotonda si va dritti seguendo questo mio percorso).
Ad un certo punto della salita si vede un ingannevole cartello che dà il benvenuto a Pino T.se., beh, vi avviso del fatto che mancano poco più di 2 km alla fine della salita, quindi non esultate, eheh
Superata la rotonda per la panoramica menzionata prima, si segue la strada principale che da ora prende il nome di Via Roma e ci porta ad attraversare il paese di Pino. E' una fantastica, seppur breve, discesa (almeno nei fine settimana quando non c'è traffico) e anche qui ci sono delle belle curve: 4 prime di arrivare ad un bivio fondamentale per recarsi a Valle Ceppi, frazione nel bel mezzo della campagna fra Chieri, Baldissero T.se e appunto Pino T.se.
Quindi, quando trovate un incrocio semaforico, svoltate a sinistra per via valle Miglioretti (link).


Appena si è svoltato a sinistra, bisogna stare sulla destra siccome la via si sdoppia (ma se sbagliate poco importa: potete tornare giù facilmente, dato che quella strada che va dritto curva subito e corre per pochi metri parallere per poi o scendere o salire), ma non ci sono problemi siccome c'è anche un cartello che dà l'indicazione per Valle Ceppi.
Da qui a Valle Ceppi ci sono 2 km e mezzo, la strada è ottima, percorsa da nessun mezzo, la visuale è ampia ed è tutto un alternarsi di sali e scendi dove ci si diverte sia in salita che in discesa essendo il tutto alquanto ripido.
Un tratto in discesa lo si trova
qui e il secondo qui. Ad ogni curva si cambia, se prima era una salita, ecco una discesa e viceversa. Quando si fa una curva a 90°, dopo una breve salita, si scende "in picchiata" a Valle Ceppi, ma superate le poche case, ecco che tocca cambiare rapporto e salire nuovamente, insomma, la gioia non dura davvero molto (almeno per ora, eheh). Dopo poche centinaia di metri si giunge ad un bivio: svoltando a sinistra si può raggiungere Superga (passando, per chi lo desidera, da Baldissero), a destra invece si scende a Chieri.
Come vedete bisogna prendere la strada che porta a Tetti Barbasso e Tetti Chiapasso (2,2 km ca.), ma non mi risulta di aver letto alcun cartello con sù i nomi di queste frazioni. La pendenza è ancora positiva, ma tutto sommato leggera. Anche in questo tratto, il manto è perfetto.
Dopo la seconda frazione c'è un importante bivio: a sinistra per Superga, a destra per Baldissero (discesa, poi salita, anche abbastanza noiosa essendo un lungo rettilineo a parte qualche ininfluente curva, per raggiungere Superga).
Al bivio si arriva con una leggera discesa e se qui si prende a destra per Baldissero la strada sarà in discesa, ma questa iniziale fortuna verrà compensata dopo poco, come già detto prima, da una lunga salita; se si gira a sinistra per Superga, praticamente seguendo la strada principale (strada Pino Torinese), il chilometraggio sarà inferiore (4,4 contro 5,7 km) e si avrà subito a che fare con una salita tosta, ma che non dura tanto, giusto il tempo di compiere due curve. Dopodichè ci sarà un pezzo di pianura (o falsopiano) e poi alcuni saliscendi in cui, in discesa, si possono raggiungere belle velocità, proprio come nei tratti precedenti in zona Valle Ceppi. Ma a differenza di lì, il paesaggio cambia, infatti anzichè passare fra i campi, si entra in una zona boscosa. Anche qui traffico praticamente assente!
Al fondo della strada si incrocia quella proveniente dalla panoramica e al bivio, per andare a Superga, si gira a sinistra.
Da qui sono 2,5 i km per raggiungere la cima del giro (un cartello dice 2, perchè in effetti è a questa distanza il paesino)
e in questa strada, chiamata non a caso via Superga, il traffico specie durante i giorni feriali è abbastanza intenso e considerando che le corsie sono strette e le curve molte, bisogna prestare una leggera attenzione.
Alla fine di via Superga, per raggiungere la Basilica, basta tenersi sulla destra e fra la strada che scende e quella che sale, beh, penso sia ben chiaro a tutto che bisogna prende la seconda. Sono 550 mt abbastanza impestati, soprattutto se si parte dalla pianura e non direttamente dal paese, eheh. Tornando indietro, fate attenzione nella prima parte perchè, almeno per ora, c'è una canalina divelta, ovvero c'è un bel buco in mezzo alla strada! Ah, alla fine di questa discesa che riporta in paese, sulla destra c'è un edicola, il proprietario molto gentile mi ha dato senza alcun problema dei fogli di giornale che ho usato per tornare in città.

Ora o si scende subito prendendo il tornante e si arriva in zona Sassi a Torino, o si rifà l'ultimo tratto dell'andata che al contrario è molto divertente (guardate l'ultima immagine qui sopra)! Quando si giunge al bivio, anzichè svoltare a destra per Valle Ceppi si va dritti verso Baldissero Torinese, ma si deve girare ben prima per Rivodora. Comunque dal bivio all'incrocio seguente, la strada passa da discesa a salita (assolutamente non atroce, anzi).
Dopo 300 metri inizia la discesa che porta, attraverso due rettilinei e una serie di 3 curvoni consecutivi, alla frazione Bellavista (per chi ci abita) di Rivodora. Il tutto lo si può fare con una velocità elevata: la corsia è larga, il traffico nullo e la strada per fortuna liscia, nonostante sia adombrata specialmente d'inverno Dopo aver superato questa anonima frazione, la strada si può dire che prenda la forma di un serpente per poi scendere con una decisione ancora maggiore attraverso 5 tornanti.
Terminati i tornanti, la larghezza della strada cambia, perciò bisogna fare più attenzione ai mezzi che circolano in senso contrario e, come potete notare anche dalla foto aerea (link), cambia anche il manto stradale, infatti, a differenza del tratto precedento, questo non è stato riasfaltato recentemente.
Iniziano a comparire le prime case di Rivodora e fra pochi metri si passerà per il centro, ma anche qui il traffico è molto limitato per fortuna.
Attenzione: subito dopo la chiesa (sulla destra), la strada ad alcuni può sembrare andrar dritta, invece bisogna stare sulla destra.


La strada prosegue all'incirca con la stessa ottima pendenza, fino a poco oltre Tetti Gilardi e Falchero, infatti a circa 1 km dal termine, per continuare ad avere la stessa velocità, bisognerà pedalare maggiormente.
Questo è l'unico limite amputabile a questa discesa che per 5 km è veramente ottima, tra le migliori della collina, perchè non presenta nè traffico nè curve strette con visibilità scarsa.
Un'altra che mi prometto di provare presto (in realtà già provata 2 anni fa esatti, ma con altre condizioni tecniche e di allenamento) è quella che scende da Cordova a Castiglione T.se (6,5 km). Forse la più difficile!

Lunghezza, da ponte Vittorio Emanuele I: 36,5 km
Dislivello: 600mt ca.
Fontane: n.4 (piazza Vittorio Emanuele I, piazza Gran Madre, corso Chieri angolo strada dei Calleri, basilica di Superga)

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