
Il giro di questa volta ha come meta il luogo simbolo della collina torinese, ovvero la Basilica di Superga, ma la salita è in parte sì la solita (Torino-Reaglie-Pino), ma con una piacevole novità nella seconda parte, infatti non si prende la strada panoramica.
La prima salita che si fa per lasciare Torino alle spalle e per raggiungere Pino Torinese, la si prende in piazza Marco Aurelio, ovvero al fondo di via Boccaccio; da qui la strada prenderà il nome di corso Chieri.

Le curve, i tornanti sono ben 16 e per fortuna che ci sono, dato che allietano la salita che è lunga 5,3 km da corso Casale alla rotonda che da Pino porta a Superga (ma alla rotonda si va dritti seguendo questo mio percorso).
Ad un certo punto della salita si vede un ingannevole cartello che dà il benvenuto a Pino T.se., beh, vi avviso del fatto che mancano poco più di 2 km alla fine della salita, quindi non esultate, eheh

Quindi, quando trovate un incrocio semaforico, svoltate a sinistra per via valle Miglioretti (link).

Da qui a Valle Ceppi ci sono 2 km e mezzo, la strada è ottima, percorsa da nessun mezzo, la visuale è ampia ed è tutto un alternarsi di sali e scendi dove ci si diverte sia in salita che in discesa essendo il tutto alquanto ripido.
Un tratto in discesa lo si trova qui e il secondo qui. Ad ogni curva si cambia, se prima era una salita, ecco una discesa e viceversa. Quando si fa una curva a 90°, dopo una breve salita, si scende "in picchiata" a Valle Ceppi, ma superate le poche case, ecco che tocca cambiare rapporto e salire nuovamente, insomma, la gioia non dura davvero molto (almeno per ora, eheh). Dopo poche centinaia di metri si giunge ad un bivio: svoltando a sinistra si può raggiungere Superga (passando, per chi lo desidera, da Baldissero), a destra invece si scende a Chieri.

Dopo la seconda frazione c'è un importante bivio: a sinistra per Superga, a destra per Baldissero (discesa, poi salita, anche abbastanza noiosa essendo un lungo rettilineo a parte qualche ininfluente curva, per raggiungere Superga).

Al fondo della strada si incrocia quella proveniente dalla panoramica e al bivio, per andare a Superga, si gira a sinistra.
Da qui sono 2,5 i km per raggiungere la cima del giro (un cartello dice 2, perchè in effetti è a questa distanza il paesino) e in questa strada, chiamata non a caso via Superga, il traffico specie durante i giorni feriali è abbastanza intenso e considerando che le corsie sono strette e le curve molte, bisogna prestare una leggera attenzione.

Ora o si scende subito prendendo il tornante e si arriva in zona Sassi a Torino, o si rifà l'ultimo tratto dell'andata che al contrario è molto divertente (guardate l'ultima immagine qui sopra)! Quando si giunge al bivio, anzichè svoltare a destra per Valle Ceppi si va dritti verso Baldissero Torinese, ma si deve girare ben prima per Rivodora. Comunque dal bivio all'incrocio seguente, la strada passa da discesa a salita (assolutamente non atroce, anzi).


Iniziano a comparire le prime case di Rivodora e fra pochi metri si passerà per il centro, ma anche qui il traffico è molto limitato per fortuna.
Attenzione: subito dopo la chiesa (sulla destra), la strada ad alcuni può sembrare andrar dritta, invece bisogna stare sulla destra.

Questo è l'unico limite amputabile a questa discesa che per 5 km è veramente ottima, tra le migliori della collina, perchè non presenta nè traffico nè curve strette con visibilità scarsa.
Un'altra che mi prometto di provare presto (in realtà già provata 2 anni fa esatti, ma con altre condizioni tecniche e di allenamento) è quella che scende da Cordova a Castiglione T.se (6,5 km). Forse la più difficile!
Lunghezza, da ponte Vittorio Emanuele I: 36,5 km
Dislivello: 600mt ca.
Fontane: n.4 (piazza Vittorio Emanuele I, piazza Gran Madre, corso Chieri angolo strada dei Calleri, basilica di Superga)