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martedì 7 maggio 2019

Riders di Glovo: siamo sfruttati


Continuano a protestare i riders di Glovo, azienda/app di consegne a domicilio che secondo loro li sottopagherebbe in quanto 2 euro a consegna + 50 cent al km è una cifra troppo bassa, specie se non ci sono assicurazioni sanitarie serie in caso di incidenti non per forza gravi (Glovo dice che la sua assicurazione versa soldi ai rider fermi in ospedale per almeno 4 giorni, loro invece dicono di non aver mai visto il becco di un quattrino).

Cosa ne penso?

In passato, per circa 1 mese, ho fatto il pony express in bici.
Prendevo €1,50, non avevo lo smartphone e quindi per trovare la via dovevo affidarmi al mitico ma sgualcito/strappato TuttoCittà e, come se non bastasse, vista l'assenza di un baule, mi affidavano solo le consegne più leggere, così lavoravo veramente poco.
L'esperienza la ricordo con piacere perché erano davvero i primi soldi che guadavano lavorando e sudando e sinceramente se ci fossero stati più trasporti da effettuare, avrei continuato volentieri.

Ma senza ombra di dubbio resta il fatto che lavoro simile è molto usurante, per cui in bici non lo si fa per tanto tempo, e più di tanto non si può oggettivamente guadagnare.
Certamente, chi vuole e riesce a lavorare con continuità, dovrebbe ottenere un contratto da dipendente che gli garantisca da 1.200 a 2.000 euro in base alle ore di lavoro e ai km effettuati.
Ma si tratta in linea di massima di un lavoro concepito per ragazzi da poco maggiorenni che vogliono incassare i primi soldi e mantenersi all'università (almeno al 50%).

Chi vuole vivere da fattorino, deve assolutamente diventare un autista per gruppi come TNT, SDA, Bartolini, ecc.

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