Ieri, appena sentito il terremoto, ho preso la bici e sono andato fuori città con una delle mie bici (quella da cicloturismo, diciamo così) con l'intenzione di fare un semplice giro in pianura su asfalto.
Però, complice il caldo e la voglia di verde, dopo un po' di tempo (a settembre percorsi vari tratti di sentier in Mtb) sono tornato nella collina morenica di Rivalta. Sono entrato da QUI, in Strada Bonaudo, dove c'è l'indicazione di una "ciclopista". Questa ciclopista non è uniforme, infatti inizialmente presenta solo della ghiaietta, poi dopo un po' la strada è più dissestata, con buche, sassi..e ora per via del temporale di qualche giorno fa, di pozzanghere. Non sono un grande problema, però occupano gran parte della strada.
Ad un certo punto la strada svolta a destra, ma sulla sinistra fate attenzione, perchè c'è un piccolo ponticello in pietra che vi porta in un sentiero, un singletrack anzi, fantastico. Prendendolo da Ovest è praticamente tutto in lieve discesa! Seguendolo, anche quando si allarga un po', vi porta nella periferia di Rivalta.
Ho notato che altri sentieri sono invasi dalla vegetazione. Purtroppo la Primavera ha questo inconveniente nelle colline e nelle nelle zone meno frequentate.
Tornato a casa, ecco un'altra scossa. Ma ero nella doccia e non mi sono accorto di nulla..
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mercoledì 30 maggio 2012
Pista a Stupinigi
Da qualche tempo (mi pare dall'estate 2010), c'è un vecchio tratto di strada asfaltata chiuso al traffico automobilistico (tranne a chi abita in quella zona, quindi ogni tanto può capitare di incrociare un trattore o l'auto di un contadino), per unire le due parti del parco Parco di Stupinigi, prima praticamente incomunicanti proprio a causa del passaggio di auto, bus, camion, moto, ecc.
Ora, questo rettilineo lungo 3,6 km circa, è praticamente una grande pista ciclopedonale: si può andare tranquillamente in bici, sui pattini, sul monopattino, di corsa a piedi, col cane (sì, ma col guinzaglio!).
Durante le mattine dei giorni feriali ci si può divertire in bici in tutta libertà facendo prove di velocità stile "crono".
Per entrare bisogna percorrere a metà la "rotonda più bella d'Europa". Fate quindi attenzione all'uscita per Orbassano. Per uscire e tornare a Torino, bisogna fare attenzione all'uscita per Vinovo. Io consiglio di passare da Borgaretto prendendo dei pezzi sterrati (in alcuni punti c'è della ghiaietta, ma non si cade).
Ora, questo rettilineo lungo 3,6 km circa, è praticamente una grande pista ciclopedonale: si può andare tranquillamente in bici, sui pattini, sul monopattino, di corsa a piedi, col cane (sì, ma col guinzaglio!).
Durante le mattine dei giorni feriali ci si può divertire in bici in tutta libertà facendo prove di velocità stile "crono".
Per entrare bisogna percorrere a metà la "rotonda più bella d'Europa". Fate quindi attenzione all'uscita per Orbassano. Per uscire e tornare a Torino, bisogna fare attenzione all'uscita per Vinovo. Io consiglio di passare da Borgaretto prendendo dei pezzi sterrati (in alcuni punti c'è della ghiaietta, ma non si cade).
lunedì 28 maggio 2012
Pedala pedala che ti fa bene!
Leggete leggete!!!
"Se vado in bici in città nell'ora di traffico lo smog può fare male?
Nel traffico cittadino chi va in bici respira almeno due volte meno smog rispetto a chi sceglie la macchina o i mezzi, a patto che sfrutti al meglio le ciclabili, i parchi e magari anche dei tratti di marciapiede. Lo ha calcolato un dettagliato studio condotto dalla rete di sorveglianza della qualità dell'aria dell'Ile de France (Airparif), Francia. Utilizzando una bicicletta equipaggiata con una presa d'aria all'altezza del naso del ciclista e apparecchiature per misurare l'ossido di azoto e le polveri sottili, si è scoperto che esattamente come evitano l'ingorgo - spostandosi su aree vietate alle auto, dalle corsie preferenziali di autobus e taxi, ai marciapiedi — i ciclisti evitano anche di respirare le concentrazioni più elevate di smog. Cosa che chi sta in macchina o in autobus non può fare, anzi. Negli abitacoli gli inquinanti si "attaccano" ai tessuti e alle sedie, e restano a lungo. Tra gli altri vantaggi di essere ciclisti, c'è n'è poi tutta una serie legata ai vantaggi dell'attività fisica.
Andare in bicicletta pregiudica la fertilità o la funzione sessuale negli uomini?
Edoardo Pescatori, specializzato nel settore delle disfunzioni sessuali maschili all'Università di Boston, direttore scientifico del Giornale Italiano di Medicina Sessuale e Riproduttiva della Società Italiana di Andrologia: "Non c'è nessuna relazione tra uso della bicicletta e disfunzioni sessuali o legate alla fertilità. Anzi, la bicicletta garantisce un buon esercizio cardiovascolare che è indicato per migliorare la fertilità e la funzione sessuale. Possono insorgere problemi per gli atleti e gli appassionati di mountain bike. Ma viaggiare in bici in posizione ben eretta (quindi senza sbilanciarsi in avanti come avviene per le bici da montagna) e usando un sellino comodo, cioè non troppo stretto, fa solo bene.
Andare in bici può far male alla schiena?
Piero Benelli, medico dello sport e docente alla Facoltà di scienze motorie dell'Università di Urbino: "Anche chi soffre di lombalgia può tranquillamente andare in bici evitando percorsi accidentati o salite tropo ripide. Per chi non ha problemi con la schiena ci sono rischi a lungo termine solo se si viaggia nella posizione sbagliata. E' necessario regolare il sedile in modo che il busto non sia piegato in avanti e che le gambe non si pieghino troppo per pedalare, ma eseguano facilmente il movimento rotatorio"."
Fonte: Yahoo
"Se vado in bici in città nell'ora di traffico lo smog può fare male?
Nel traffico cittadino chi va in bici respira almeno due volte meno smog rispetto a chi sceglie la macchina o i mezzi, a patto che sfrutti al meglio le ciclabili, i parchi e magari anche dei tratti di marciapiede. Lo ha calcolato un dettagliato studio condotto dalla rete di sorveglianza della qualità dell'aria dell'Ile de France (Airparif), Francia. Utilizzando una bicicletta equipaggiata con una presa d'aria all'altezza del naso del ciclista e apparecchiature per misurare l'ossido di azoto e le polveri sottili, si è scoperto che esattamente come evitano l'ingorgo - spostandosi su aree vietate alle auto, dalle corsie preferenziali di autobus e taxi, ai marciapiedi — i ciclisti evitano anche di respirare le concentrazioni più elevate di smog. Cosa che chi sta in macchina o in autobus non può fare, anzi. Negli abitacoli gli inquinanti si "attaccano" ai tessuti e alle sedie, e restano a lungo. Tra gli altri vantaggi di essere ciclisti, c'è n'è poi tutta una serie legata ai vantaggi dell'attività fisica.
Andare in bicicletta pregiudica la fertilità o la funzione sessuale negli uomini?
Edoardo Pescatori, specializzato nel settore delle disfunzioni sessuali maschili all'Università di Boston, direttore scientifico del Giornale Italiano di Medicina Sessuale e Riproduttiva della Società Italiana di Andrologia: "Non c'è nessuna relazione tra uso della bicicletta e disfunzioni sessuali o legate alla fertilità. Anzi, la bicicletta garantisce un buon esercizio cardiovascolare che è indicato per migliorare la fertilità e la funzione sessuale. Possono insorgere problemi per gli atleti e gli appassionati di mountain bike. Ma viaggiare in bici in posizione ben eretta (quindi senza sbilanciarsi in avanti come avviene per le bici da montagna) e usando un sellino comodo, cioè non troppo stretto, fa solo bene.
Andare in bici può far male alla schiena?
Piero Benelli, medico dello sport e docente alla Facoltà di scienze motorie dell'Università di Urbino: "Anche chi soffre di lombalgia può tranquillamente andare in bici evitando percorsi accidentati o salite tropo ripide. Per chi non ha problemi con la schiena ci sono rischi a lungo termine solo se si viaggia nella posizione sbagliata. E' necessario regolare il sedile in modo che il busto non sia piegato in avanti e che le gambe non si pieghino troppo per pedalare, ma eseguano facilmente il movimento rotatorio"."
Fonte: Yahoo
Classifica finale del Giro d'Italia 2012
Dopo tappe in cui il gruppo dei papabili vincitori è rimasto compatto, si è dovuta attendere l'ultima tappa , a cronometro, per sancire il vincitore del Giro d'Italia 2012.
Il distacco minimo fra l'ex maglia rosa Rodriguez e il potente Hesjedal, ha favorito quest'ultimo che oltre a trovarsi bene nelle salite più dure e lunghe, sa farsi rispettare anche in queste prove di velocità.
Ecco la TOP 10 2012:
1 Ryder Hesjedal (Canada)
2 Joaquin Rodriguez (Spagna) a 16 secondi
3 Thomas De Gendt (Belgio) a 1 minuto e 39 secondi
4 Michele Scarponi a 2 minuti e 5 secondi
5 Ivan Basso a 3 minuti e 44 secondi
6 Damiano Cunego a 4 minuti e 40 secondi
7 Rigoberto Uran (Colombia) a 5 minuti e 57 secondi (miglior giovane)
8 Domenico Pozzovivo a 6 minuti e 28 secondi
9 Sergio Henao a 7 minuti e 50 secondi
10 Mikel Nieve (Spagna) a 8 minuti e 8 secondi.
Miglior scalatore: Matteo Rabottini
Maglia a punti: Joaquin Rodriguez
Miglior giovane: Rigoberto Uran
Le mitiche tappe di montagna sono state le seguenti:
Cherasco-Cervinia (206 km, il 19 maggio), Busto Arsizio-Pian dei Resinelli (169km, il 20 maggio), Falzes-Cortina d'Ampezzo (186km il 23 maggio), Treviso-Alpe di Pampeago (198km il 25 maggio), Caldes-Passo dello Stelvio (219km il 26 maggio).
domenica 27 maggio 2012
I bei tempi del Giro d'Italia senza sponsor
Nel Giro d'Italia 1978, una tappa venne interamente svolta a Venezia, per una crono.
Al termine, venne intervistato penso l'organizzatore (Vincenzo Torriani) che si vantò di non aver sconsacrato questa grande città, Venezia, appunto, eliminando ogni sponsor.
Inutile dire che oggi, non solo ogni piccolo evento è costello da giganteschi banner pubblicitari, ma sono gli stessi comuni (Milano, Torino, la stessa Venezia) a cercare sponsor per coprire i palazzi storici di pubblicità quando si tratta di restaurare, ristrutturare..
Qui potete rivivere quella giornata.
Al termine, venne intervistato penso l'organizzatore (Vincenzo Torriani) che si vantò di non aver sconsacrato questa grande città, Venezia, appunto, eliminando ogni sponsor.
Inutile dire che oggi, non solo ogni piccolo evento è costello da giganteschi banner pubblicitari, ma sono gli stessi comuni (Milano, Torino, la stessa Venezia) a cercare sponsor per coprire i palazzi storici di pubblicità quando si tratta di restaurare, ristrutturare..
Qui potete rivivere quella giornata.
giovedì 24 maggio 2012
Automobilisti ubriachi
Ho scritto svariati post sui pericoli in strada a causa del traffico automobilistico, e questa breve lettera comparsa su un giornale ci parlare dell'assurdità (e ovviamente pericolosità) di certe persone che, pur completamente ubriache in pieno giorno, guidano liberamente, senza che vigili e carabinieri facciano qualcosa. Ronf ronf.
martedì 22 maggio 2012
Davide Cassani ci insegna la corretta nutrizione
Visto che nel precedente post ho linkato il sito della Maratona delle Dolomiti che si tiene ogni luglio e visto che domani il Giro passa anche per la mitica salita del Passo Giau, ho compiuto una veloce ricerca su YouTube a riguardo e ho trovato nientepopòdimenoche il mitico Davide Cassani che esegue il giro completo di questa meravigliosa e ardita maratona, rendendoci edotti sulla nutrizione perfetta, il tutto con l'aiuto dell'azienda Enervit.
Breve riassunto!
Colazione (2 ore prima dell'allenamento o della gara): succo d'arancia o caffè o thè verde; zuccherati con fruttosio, non con saccarosio (L'eccesso del suo consumo produce diabete mellitus, iperinsulismo, sovrappeso, obesità, carie dentali, ed aumento di trigliceridi in sangue. Fonte: Valori-alimenti.com); miele, biscotti con 40 grammi di carboidrati, 30 grammi di proteine e 30 di grassi (sembra invece che si trovino soltanto 15 grammi di grassi ogni 100. Fonte: Integratoripoint.it); prosciutto per le proteine (evitate il grasso), volendo anche una fettina di formaggio. Infine, due bustine di Enervit Pre Sport, a basso indice glicemico, che equivalgono ad un piatto di pasta!
Prima della partenza: riempire due borracce con i sali minerali; assumere una bustina di Pre Sport (da prendere 30 minuti prima l'inizio), infilare in tasca due bustine con integratori di sali minerali per le borracce, barrette varie come le Power Sport e da bere due confezioni di Enervitene Sport.
Verso il Passo Campolongo: mezza barretta di Powersport.
Sul Pordoi: altra metà del Powersport.
Verso il Sella: nel tratto più facile, Cassani consiglia di assumere, di bere, un po' di Enervitene Sport.
Per salire al Passo Gardena: barretta (intera) di PowerSport Competition (85% di energia da carboidrati!). Bere poco e spesso, anche se fa fresco e se non si ha la sensazione della sete.
Verso il Giau: un sorso di Enervitene Sport Competition (che contiene maltodestrine, fruttosio e caffeina), da prendere anche una volta terminata la discesa.
Arrivo: R2 Sport, per recuperare. E' da prendere al massimo 30 minuti la fine dello sforzo e va sciolto in 350 ml d'acqua.
1 luglio 2012: Maratona des Dolomites
Guardate che Granfondo magnifica e in parte oserei dire conviviale, che si terrà il 1° luglio come da 26 anni a questa parte:
E' la mitica Maratona des Dolomites, pubblicizzata oggi al Giro d'Italia!
E' la mitica Maratona des Dolomites, pubblicizzata oggi al Giro d'Italia!
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sabato 19 maggio 2012
La salita di Cervinia
Alcune immagini della bellissima salita di Cervinia, protagonista della tappa odierna del Giro d'italia 2012!
La salita del Col de Joux (Valle d'Aosta)
Alcune immagini tratte da Google StreetView, della salita del Col de Joux, protagonista oggi al 95° Giro d'Italia!
Qui sotto la mappa presa da Google Maps:
Qui sotto la mappa presa da Google Maps:
venerdì 18 maggio 2012
Il Giro d'Italia passa per Torino
Il Giro d'Italia 2012 passa per Torino, all'incirca verso le 12.30 in corso Casale, e arriva a Breuil/Cervinia, superando il Col del Joux.
Cliccate qui per la descrizione della tappa di domani (oltre 3.000 metri di dislivello!), sabato 18 maggio 2012, realizzata dalla Gazzetta dello Sport.
Cliccate qui per la descrizione della tappa di domani (oltre 3.000 metri di dislivello!), sabato 18 maggio 2012, realizzata dalla Gazzetta dello Sport.
mercoledì 16 maggio 2012
Auto BLU di merda
http://video.repubblica.it/edizione/milano/via-vittor-pisani-l-auto-blu-blocca-la-pista-ciclabile/94719/93101
Milano. Via Vittor Pisani, l'auto blu blocca la pista ciclabile.
Un'auto blu, parcheggiata sulla pista ciclabile, obbliga i ciclisti a fermarsi e a scendere dalla bicicletta. E' avvenuto sulla ciclabile in via Vittor Pisani, a Milano, e denunciato con un video pubblicato su Facebook da Carlo Mantovani.
“Mentre pedalo sulla ciclabile – scrive l’autore del video - vengo bloccato da cinque auto blu con lampeggianti in bella vista che sostano in zona vietata. Una in particolare è proprio sulla pista ciclabile, costringendo me e gli altri ciclisti in arrivo a scendere dalla bici o a compiere pericolose manovre per oltrepassare il cordolo”. Ma non finisce qui. L’autore del video decide di documentare la scena e in quel momento “arriva con aria strafottente un autista tutto tronfio che si mette lui a fotografare me. Io gli chiedo perché invece di spostare la macchina o quantomeno di chiedere scusa mi fotografa,” continua l’autore del video “e lui risponde arrogante che se io fotografavo lui (in realtà io fotografavo l'auto), lui poteva fotografare me e che parcheggiava dove voleva” (Luca De Vito)
Milano. Via Vittor Pisani, l'auto blu blocca la pista ciclabile.
Un'auto blu, parcheggiata sulla pista ciclabile, obbliga i ciclisti a fermarsi e a scendere dalla bicicletta. E' avvenuto sulla ciclabile in via Vittor Pisani, a Milano, e denunciato con un video pubblicato su Facebook da Carlo Mantovani.
“Mentre pedalo sulla ciclabile – scrive l’autore del video - vengo bloccato da cinque auto blu con lampeggianti in bella vista che sostano in zona vietata. Una in particolare è proprio sulla pista ciclabile, costringendo me e gli altri ciclisti in arrivo a scendere dalla bici o a compiere pericolose manovre per oltrepassare il cordolo”. Ma non finisce qui. L’autore del video decide di documentare la scena e in quel momento “arriva con aria strafottente un autista tutto tronfio che si mette lui a fotografare me. Io gli chiedo perché invece di spostare la macchina o quantomeno di chiedere scusa mi fotografa,” continua l’autore del video “e lui risponde arrogante che se io fotografavo lui (in realtà io fotografavo l'auto), lui poteva fotografare me e che parcheggiava dove voleva” (Luca De Vito)
sabato 5 maggio 2012
Bici: salite per la basilica di Superga
Dopo il post e le mappe relative alle salite per il colle della Maddalena, ora è il turno di un altro "must" della collina torinese, ovvero le strade che raggiungono la famosissima e savoiarda basilica di Superga!
QUI trovate alcune tracce ed indicazioni scritte personalmente da me.
Salita da Sassi:
Salita molto rognosa ma che dà una grande soddisfazione se compiuta interamente. E' ripida e presenta dei tratti ripidissimi. Non affrontatela nelle giornate più calde!
In discesa percorretela solo se siete abbastanza esperti.
A volte è trafficata, a volte non c'è nessuno.
L'ultimo tratto, l'ultimo km che porta alla basilica, nei giorni festivi può essere pieno zeppo di automobili di merenderos vari, attenzione a non rimanere impigliati nell'ingorgo oppressivo.
Salita da Sambuy:
Molto bella, rovinata ultimamente per la presenza di un po' troppe nuove case, ma ci si può consolare guardando oltre, ad esempio verso la collina che ospita la collina di Superga.
Dopo il paese di Rivodora ci sono dei bei tornanti ripidi, poi la pendenza si placa e ricomincia la sofferenza fino a quando ci si ricongiunge con la strada che arriva da Baldissero.
Forse, c'è una fontana nel centro di Rivodora.
Salita da corso Chieri:
Se non fosse per il traffico sarebbe ottimo perchè parte placida e presenta poi nel secondo tratto ben 16 tornanti e trappi alquanto pendenti.
Bella da compiere in discesa, attenzione solo all'incessante presenza di tombini.
Terminata questa salita, alla prima rotonda che si incrocia poco prima di Pino T.se, si svolta a sinistra per prendere la strada detta panoramica che porta a Superga.
E' molto bella, poco trafficata e chiusa al transito delle motociclette, ma anche se inizialmente non presenta strappi notevoli, non fatevi ingannare e risparmiate le energie rimaste per i tratti duri che si presenteranno dopo poco.
Salita da Chieri:
Si prende la strada che da Chieri Nord porta a Baldissero.
E' piacevole perchè si esce dalla città ed è subito campagna.
Attenzione però, perchè la carreggiata non è molto larga, però la pendenza, almeno fino a Baldissero è abbastanza costante.
Bellissima da fare in discesa, davvero goduriosa perchè fluida!
Salita da via Tepice (nei pressi di Chieri):
Strada ancora più tranquilla della parallela Chieri-Baldissero e ugualmente libidinosa in discesa!
Un tratto ripido, ma breve, lo si trova dopo Tetti Chiapasso.
QUI trovate alcune tracce ed indicazioni scritte personalmente da me.
Salita da Sassi:
Salita molto rognosa ma che dà una grande soddisfazione se compiuta interamente. E' ripida e presenta dei tratti ripidissimi. Non affrontatela nelle giornate più calde!
In discesa percorretela solo se siete abbastanza esperti.
A volte è trafficata, a volte non c'è nessuno.
L'ultimo tratto, l'ultimo km che porta alla basilica, nei giorni festivi può essere pieno zeppo di automobili di merenderos vari, attenzione a non rimanere impigliati nell'ingorgo oppressivo.
Salita da Sambuy:
Molto bella, rovinata ultimamente per la presenza di un po' troppe nuove case, ma ci si può consolare guardando oltre, ad esempio verso la collina che ospita la collina di Superga.
Dopo il paese di Rivodora ci sono dei bei tornanti ripidi, poi la pendenza si placa e ricomincia la sofferenza fino a quando ci si ricongiunge con la strada che arriva da Baldissero.
Forse, c'è una fontana nel centro di Rivodora.
Salita da corso Chieri:
Se non fosse per il traffico sarebbe ottimo perchè parte placida e presenta poi nel secondo tratto ben 16 tornanti e trappi alquanto pendenti.
Bella da compiere in discesa, attenzione solo all'incessante presenza di tombini.
Terminata questa salita, alla prima rotonda che si incrocia poco prima di Pino T.se, si svolta a sinistra per prendere la strada detta panoramica che porta a Superga.
E' molto bella, poco trafficata e chiusa al transito delle motociclette, ma anche se inizialmente non presenta strappi notevoli, non fatevi ingannare e risparmiate le energie rimaste per i tratti duri che si presenteranno dopo poco.
Salita da Chieri:
Si prende la strada che da Chieri Nord porta a Baldissero.
E' piacevole perchè si esce dalla città ed è subito campagna.
Attenzione però, perchè la carreggiata non è molto larga, però la pendenza, almeno fino a Baldissero è abbastanza costante.
Bellissima da fare in discesa, davvero goduriosa perchè fluida!
Salita da via Tepice (nei pressi di Chieri):
Strada ancora più tranquilla della parallela Chieri-Baldissero e ugualmente libidinosa in discesa!
Un tratto ripido, ma breve, lo si trova dopo Tetti Chiapasso.
Bici: salite per il colle della Maddalena (Torino)
Anche questo fine settimana il tempo è brutto (eufemismo!) e allora mi diverto un po' con le mappe...
QUI trovate tracciate le strade che, descritte velocemente da me, portano al colle della Maddalena della collina torinese.
Salita da piazza Zara
Il tratto più duro compare dopo aver superato Cavoretto. Brevi tratti anche del 14-15% (strada Tetti Gariglio e Strada della Viola).
Giunti a questo primo bivio possiamo optare per ambo le strade; c'è però da evidenziare come quella a destra sia più ripida!
Quando dinnanzi a noi compare questo palazzo, se vogliamo toccare Cavoretto proseguiamo dritti (1), altrimenti svoltiamo in Strada Val Pattonera, con la strada che salirà rapidamente e ripidamente.
Questo invece è il tratto più duro: se svoltanto nella strada "1", che poi sarebbe Strada Tetti Gariglio, incapperete in una pendenza del 15% circa! Anche la strada "2", Strada della Viola, è ripida, ma non da subito.
Ecco un altro bivio, quello che ci porta al Colle della Maddalena:
Noi arriviamo da Strada San Vito Revigliasco e dobbiamo compiere questa curva a gomito come disegnato sopra.
Salita da strada Val Pattonera:
Fin da subito salita molto faticosa e costante.
Poco prima del quadrivio Raby si placa un po' e poi ricomincia la salita al fianco del parco della Maddalena.
Sconsiglio però di compierla in salita per via di un tratto abbastanza stretto e per le auto molto veloce che può generare brutti incidenti, anche per via del fatto che in un punto il manto stradale è rovinato e ci si deve spostare in mezzo alla carreggiata..
Salita dal ponte Isabella:
Inizio brutale che si mitiga verso la chiesa di San Vito per poi ricominciare a far disperare i ciclisti fino al quadrivio Raby.
Attenzione, dopo questo incrocio, al tratto di strada stretto e rovinato in cui il traffico può essere intenso e alle auto che, ahimè, transinato veloci.
Salita viale Seneca:
Ingresso da via Gatti, via inizialmente molto stretta e molto ripida che poi si allarga e in viale Seneca diventa più abbordabile.
Strada tranquilla per via del poco traffico.
Salita Val Salice:
Ingresso da viale Thovez, il quale non sembra molto pendente ma se affrontato con decisione può farci sprecare preziose energia in vista del successivo tratto di salita in Val Salice.
La Val Salice è una strada mediamente trafficata, ci passa anche un pulman, ma è abbastanza larga, specie dopo il primo tratto.
Salita dal castello di Moncalieri:
Partenza dal castello dove si trova un primo tratto di salita davvero bestiale, anche se a dire la verità anche il proseguo condito da qualche bel tratto panoramico.
Attenzione in discesa, specie se si utilizza una specializzima, ad alcuni tratti rovinati.
Salita dai Cunioli Alti:
Strada, anzi stradina, conosciuta da poche persone che vogliono soffrire e basta!
Prima del suo termine si può svoltare a destra per unirsi alla strada che sale da Moncalieri o, al termine, si può salire alla Maddalena da sopra Cavoretto.
Salita da Strada del Fioccardo:
Praticamente è un bel e stretto rettilineo molto pendente, divertente da compiere in discesa per via della vista sui boschi a sinistra, anche se può essere pericolosa per via, in alto e a metà, della presenza di passi carrai.
QUI trovate tracciate le strade che, descritte velocemente da me, portano al colle della Maddalena della collina torinese.
Salita da piazza Zara
Il tratto più duro compare dopo aver superato Cavoretto. Brevi tratti anche del 14-15% (strada Tetti Gariglio e Strada della Viola).
Giunti a questo primo bivio possiamo optare per ambo le strade; c'è però da evidenziare come quella a destra sia più ripida!
Quando dinnanzi a noi compare questo palazzo, se vogliamo toccare Cavoretto proseguiamo dritti (1), altrimenti svoltiamo in Strada Val Pattonera, con la strada che salirà rapidamente e ripidamente.
Questo invece è il tratto più duro: se svoltanto nella strada "1", che poi sarebbe Strada Tetti Gariglio, incapperete in una pendenza del 15% circa! Anche la strada "2", Strada della Viola, è ripida, ma non da subito.
Ecco un altro bivio, quello che ci porta al Colle della Maddalena:
Noi arriviamo da Strada San Vito Revigliasco e dobbiamo compiere questa curva a gomito come disegnato sopra.
Salita da strada Val Pattonera:
Fin da subito salita molto faticosa e costante.
Poco prima del quadrivio Raby si placa un po' e poi ricomincia la salita al fianco del parco della Maddalena.
Sconsiglio però di compierla in salita per via di un tratto abbastanza stretto e per le auto molto veloce che può generare brutti incidenti, anche per via del fatto che in un punto il manto stradale è rovinato e ci si deve spostare in mezzo alla carreggiata..
Salita dal ponte Isabella:
Inizio brutale che si mitiga verso la chiesa di San Vito per poi ricominciare a far disperare i ciclisti fino al quadrivio Raby.
Attenzione, dopo questo incrocio, al tratto di strada stretto e rovinato in cui il traffico può essere intenso e alle auto che, ahimè, transinato veloci.
Salita viale Seneca:
Ingresso da via Gatti, via inizialmente molto stretta e molto ripida che poi si allarga e in viale Seneca diventa più abbordabile.
Strada tranquilla per via del poco traffico.
Salita Val Salice:
Ingresso da viale Thovez, il quale non sembra molto pendente ma se affrontato con decisione può farci sprecare preziose energia in vista del successivo tratto di salita in Val Salice.
La Val Salice è una strada mediamente trafficata, ci passa anche un pulman, ma è abbastanza larga, specie dopo il primo tratto.
Salita dal castello di Moncalieri:
Partenza dal castello dove si trova un primo tratto di salita davvero bestiale, anche se a dire la verità anche il proseguo condito da qualche bel tratto panoramico.
Attenzione in discesa, specie se si utilizza una specializzima, ad alcuni tratti rovinati.
Salita dai Cunioli Alti:
Strada, anzi stradina, conosciuta da poche persone che vogliono soffrire e basta!
Prima del suo termine si può svoltare a destra per unirsi alla strada che sale da Moncalieri o, al termine, si può salire alla Maddalena da sopra Cavoretto.
Salita da Strada del Fioccardo:
Praticamente è un bel e stretto rettilineo molto pendente, divertente da compiere in discesa per via della vista sui boschi a sinistra, anche se può essere pericolosa per via, in alto e a metà, della presenza di passi carrai.
giovedì 3 maggio 2012
Di nuovo in salita al colle della Maddalena
In questi giorni mi sono abituato al maltempo e così sia sabato sia mercoledì, ho deciso di salire al Colle della Maddalena di Torino, ma sempre dalla stessa strada per verificare il mio stato di allenamento.
Ho rischiato di prendere un po' d'acqua, ma non è un problema, l'anno scorso un paio di giretti sotto la pioggia li feci senza problemi. L'unico problema vero è la presenza di rivoli d'acqua solo nelle curve più difficili.
Chiariamo una cosa: non c'è alcuna strada che non salga in modo rapido sulla cima della collina torinese!
Usciti dall'agglomerato di case c'è un bivio: girate a sinistra in strada comunale della Creusa (poi strada della Viola che in un breve tratto sarà ripidissima, 15% circa; attenti a non prendere strada Tetti Gariglio in cui il tratto di massima pendenza è molto più lungo! Link Mappa).
Perchè ho scelto questo tratto? Perchè l'altra strada che all'incirca corre parallela, ovvero strada comunale San Vito-Revigliasco, presenta un tratto stretto in cui il traffico è maggiore e maggiore è anche la velocità dei mezzi in transito, purtroppo. Questa strada è però ottima in discesa.
Bene, terminata strada della Viola si sbuca in strada Revigliasco/strada della Maddalena: a destra si scende verso Revigliasco (ma c'è una deviazione per la bella discesa su Moncalieri con dei bei tornanti panoramici, anche se l'asfalto, a meno di recenti lavori, è abbastanza brutto), a sinistra si sale verso la Maddalena. Dopo un breve tratto ci sarà un altro bivio e questa volta si svolta a destra (ovviamente, visto che seguendo l'altra direzione si scende) prendendo strada esterna della vetta della Maddalena/strada del Colle.
Ho rischiato di prendere un po' d'acqua, ma non è un problema, l'anno scorso un paio di giretti sotto la pioggia li feci senza problemi. L'unico problema vero è la presenza di rivoli d'acqua solo nelle curve più difficili.
Chiariamo una cosa: non c'è alcuna strada che non salga in modo rapido sulla cima della collina torinese!
Le iconcine blu rappresentano le fontane!
Qui, su Google Maps, trovate le varie strade principali, scelte da me, che portano al colle della Maddalena.
Da piazza Zara sono salito a Cavoretto attraverso la strada principale. Da questo borgo non ci si può perdere, perchè basta aver chiaro dove sia la collina e dove la pianura :P Qui, su Google Maps, trovate le varie strade principali, scelte da me, che portano al colle della Maddalena.
Usciti dall'agglomerato di case c'è un bivio: girate a sinistra in strada comunale della Creusa (poi strada della Viola che in un breve tratto sarà ripidissima, 15% circa; attenti a non prendere strada Tetti Gariglio in cui il tratto di massima pendenza è molto più lungo! Link Mappa).
Perchè ho scelto questo tratto? Perchè l'altra strada che all'incirca corre parallela, ovvero strada comunale San Vito-Revigliasco, presenta un tratto stretto in cui il traffico è maggiore e maggiore è anche la velocità dei mezzi in transito, purtroppo. Questa strada è però ottima in discesa.
Bene, terminata strada della Viola si sbuca in strada Revigliasco/strada della Maddalena: a destra si scende verso Revigliasco (ma c'è una deviazione per la bella discesa su Moncalieri con dei bei tornanti panoramici, anche se l'asfalto, a meno di recenti lavori, è abbastanza brutto), a sinistra si sale verso la Maddalena. Dopo un breve tratto ci sarà un altro bivio e questa volta si svolta a destra (ovviamente, visto che seguendo l'altra direzione si scende) prendendo strada esterna della vetta della Maddalena/strada del Colle.
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