Sono veramente deluso da questo Giro d'Italia, certo non per l'esclusione del Gavia per giusti motivi ambientali/climatici, ma per come i corridori di punta stanno interpretando questa importante manifestazione.
Oggi, penultimo giorno di tappa alpina, i 4 più forti sono stati assieme (Carapaz, Nibali, Roglic e Landa, che però corre assieme all'equadoregno, ed è staccato di 3 minuti nella classifica generale), con la scusa che domani ci sarà un classico tappone e poi anche la cronometro finale, in cui qualcuno potrà offrire prestazioni negative per via di questi ultimi gravosi impegni.
Un'altra scusa è stata quella relativa alla difficoltà: i corridori erano fissi sui 30 all'ora in salita, ed era impossibile provare a staccare gli avversari guadagnando tanti minuti perché la pendenza non era eccessiva, e perché poi lo sforzo lo si sarebbe pagato nella tappa successiva.
Ma forse il problema non è tanto dei corridori, quanto dei commentatori RAI che, ad ogni salita, non fanno altro che presagire grandi imprese, illudendoci di vedere scatti e distacchi nelle salite seguenti.
Contentissimo, invece, per la vittoria ottenuta oggi dal simpatico colombiano Chaves, che non vinceva in Italia dal 2016, a causa di problemi di salute. E' stato subito festeggiato come un bimbo dai genitori, quindi bellissima scena molto toccante!
Contento anche per le vittorie di Benedetti (Cuneo - Pinerolo), Cataldo (Ivrea - Como) e Ciccone (Lovere - Ponte di Legno).
Domani ci sarà l'ultima tappa in salita, prima della conclusione di domenica.
Le salite saranno 5, le prime 2 paiono essere le più toste, molto lunghe e ripide.
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venerdì 31 maggio 2019
lunedì 27 maggio 2019
BDC Torino: le belle salite di Giaveno
LE SALITE DI GIAVENO
Giaveno è un paese distante circa 40 km da Torino, situato a 550 metri sul livello del mare.
Da qui possiamo metterci alla prova in tante salite, ecco quelle che conosco (le distanze sono relative al tratto di andata):
1 - COLLE BRAIDA (1.000 mt slm)
Distanza 8,4 km, dislivello: 450 mt
Dalla rotonda del centro di Giaveno, prendiamo via Roma che ci porta verso Nord (SP 193 + SP 188).
Superando la seconda rotonda, dopo poco ne troviamo una terza e qui dobbiamo prendere la terza che ci fa andare verso Nord-Ovest, attraverso via Sacra di San Michele. Proseguiamo sempre su questa strada e arriviamo al Colle Braida.
Per la discesa si può scendere passando dalla Sacra per poi 'piombare' in mezzo ai due laghi di Avigliana.
2 - PIAN NEIRETTO (1.250 mt slm)
Distanza 12,5 km, dislivello: 700 mt
Sempre dalla rotonda di cui prima, prendiamo la strada che ci porta verso Coazze (e che si chiama proprio via Coazze non a caso, SP 192), quindi in direzione Ovest.
Dopo neanche 4km ci troviamo dinnanzi ad un bivio: a destra si va a Coazze e Selvaggio, a sinistra a Foino. Facendo attenzione alle automobili, svoltiamo a sinistra tralasciando dunque Coazze (via Sertorio, via Montenero). Continuiamo a percorrere questa strada (SP 192), superando Forno di Coazze con il suo Ossario dei Caduti e il Santuario Grotta di Nostra Signora di Lourdes.
Qui la strada si impenna di brutto!
3 - BORGATA MERLO (1.200 mt)
Distanza 11,5 km, dislivello: 650 mt
Facciamo la stessa strada di prima, ma soltanto fino a quando via Montenero (SP 192) incrocia via Sangonetto. Qui, anziché andare verso Ovest, andiamo verso Nord prendendo via Indiritto.
Dopo diversi tornanti arriviamo a Borgata Merlo da dove però non possiamo proseguire più il nostro giro, perché la strada diventa sterrata. Quindi torniamo indietro dalla strada appena percorsa.
4 - ALPE COLOMBINO/AQUILA (1.250 mt)
Distanza 11 km, dislivello 700 mt
Dal centro di Giaveno, anche stavolta, andiamo verso Ovest prendendo via Coazze.
Dopo il lungo rettilineo, svoltiamo a sinistra al primo bivio, prendendo via Pontepietra (attenzione alle automobili, perché siamo nei pressi di una curva). Superiamo questa frazione oltrepassando il torrente Sangone attraverso il onte dell SP 191.
Tralasciamo la deviaziona a destra verso il Colletto del Forno (è un'altra bella salitazza che da metà in avanti diventa uno sterrato dissestato) e andiamo ancora dritti fino a trovare un bivio: stiamo sulla destra sulla strada principale (a sinistra si va ad esempio a Borgata Fusero).
Ci sono 18 tornati, se non erro, e anche diversi rettilinei piuttosto lunghi.
Arriviamo fino al piazzale del ristorante Aquila e scendiamo per la stessa strada.
5 - BORGATA FUSARO (950 mt)
Distanza 7,8 km, dislivello 400 mt
Torniamo a Pontepietra e stavolta svoltiamo a sinistra appena troviamo l'indicazione per le borgate Tora, Fusero, Monterossino, ecc.
Dopo poco dobbiamo svoltare di nuovo a sinistra, lasciando la strada che va a borgata Pomeri.
Da questo punto la strada inizia a salire. Attenzione: certi punti sono veramente ripidi e la strada è stretta (due auto non ci passano molto facilmente)!
Supertata borgata Fusaro troviamo un possibile proseguimento verso borgata Tora.
In ogni caso per tornare a Giaveno dobbiamo o prima o poi prendere la prima strada a sinistra che scende verso Provonda. La strada è uguale a quella appena percorsa: stretta, ripida, con diverse curve a gomito. Verso Mollar dei Franchi diminuisce la pendenza e siamo vicini a Giaveno.
Per arrivarci, proseguiamo sulla SP 227 superando il Sangone, percorrendo poi via Ruata Sangone e via IV Novembre per tornare in via Coazze e di lì, svoltando a destra, alla rotonda principale di Giaveno.
domenica 19 maggio 2019
Incidenti stradali: i ciclisti rischiano più di tutti
Se il numero di ciclisti morti sulle strade è diminuito del 7,65% rispetto a quello del 2016, rimane comunque alto, così com'è alto il rischio di mortalità dei ciclisti, che è maggiore rispetto a quello dei mezzi a motori: 2,18 rispetto allo 0,78 degli automobilisti (ogni 100 incidenti con protagonisti i ciclisti, ne muoiono circa 2).
Fonte: La Repubblica
Fonte: La Repubblica
martedì 14 maggio 2019
ANCORA CICLISTI MORTI! BASTA!!!
Su La Stampa leggo spesso lettere di persone che si lamentano di ciclisti scatenati e pure di piste ciclabili perché riducono posteggi e corsie!
Mi chiedo come sia possibile che nessuno scriva mai qualcosa non contro lo smog, che a volte a capita, ma contro il traffico motorizzato che genera migliaia di morti l'anno.
Eppure i problemi più gravi sono proprio l'inquinamento e gli incidenti (non solo mortali, perché certi feriti perdono arti o sono costretti alla carrozzina, terribile!), non certo i ciclisti che passano per 100 metri su un marciapiedi senza ferire alcuna persona.
L'unico incidente mortale causato da una bicicletta a Torino (e forse anche in tutta Italia) avvenne tanti anni fa, non so quando di preciso, forse tra il 2000 e il 2003, quando un tizio con una mountain bike investì mortalmente un signore a piedi nel Parco della Rimembranza in collina.
Girovagando per il web, ho trovato invece l'ennesima tragica notizia, in cui possiamo leggere di un ciclista che è morto per colpa dell'autista che lo precedeva, che ha pensato bene di accostare fermandosi di colpo!
LINK: https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2019/05/08/news/auto-frena-di-colpo-ciclista-si-schianta-e-muore-1.30979314
Mi chiedo come sia possibile che nessuno scriva mai qualcosa non contro lo smog, che a volte a capita, ma contro il traffico motorizzato che genera migliaia di morti l'anno.
Eppure i problemi più gravi sono proprio l'inquinamento e gli incidenti (non solo mortali, perché certi feriti perdono arti o sono costretti alla carrozzina, terribile!), non certo i ciclisti che passano per 100 metri su un marciapiedi senza ferire alcuna persona.
L'unico incidente mortale causato da una bicicletta a Torino (e forse anche in tutta Italia) avvenne tanti anni fa, non so quando di preciso, forse tra il 2000 e il 2003, quando un tizio con una mountain bike investì mortalmente un signore a piedi nel Parco della Rimembranza in collina.
Girovagando per il web, ho trovato invece l'ennesima tragica notizia, in cui possiamo leggere di un ciclista che è morto per colpa dell'autista che lo precedeva, che ha pensato bene di accostare fermandosi di colpo!
LINK: https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2019/05/08/news/auto-frena-di-colpo-ciclista-si-schianta-e-muore-1.30979314
martedì 7 maggio 2019
Riders di Glovo: siamo sfruttati
Continuano a protestare i riders di Glovo, azienda/app di consegne a domicilio che secondo loro li sottopagherebbe in quanto 2 euro a consegna + 50 cent al km è una cifra troppo bassa, specie se non ci sono assicurazioni sanitarie serie in caso di incidenti non per forza gravi (Glovo dice che la sua assicurazione versa soldi ai rider fermi in ospedale per almeno 4 giorni, loro invece dicono di non aver mai visto il becco di un quattrino).
Cosa ne penso?
In passato, per circa 1 mese, ho fatto il pony express in bici.
Prendevo €1,50, non avevo lo smartphone e quindi per trovare la via dovevo affidarmi al mitico ma sgualcito/strappato TuttoCittà e, come se non bastasse, vista l'assenza di un baule, mi affidavano solo le consegne più leggere, così lavoravo veramente poco.
L'esperienza la ricordo con piacere perché erano davvero i primi soldi che guadavano lavorando e sudando e sinceramente se ci fossero stati più trasporti da effettuare, avrei continuato volentieri.
Ma senza ombra di dubbio resta il fatto che lavoro simile è molto usurante, per cui in bici non lo si fa per tanto tempo, e più di tanto non si può oggettivamente guadagnare.
Certamente, chi vuole e riesce a lavorare con continuità, dovrebbe ottenere un contratto da dipendente che gli garantisca da 1.200 a 2.000 euro in base alle ore di lavoro e ai km effettuati.
Ma si tratta in linea di massima di un lavoro concepito per ragazzi da poco maggiorenni che vogliono incassare i primi soldi e mantenersi all'università (almeno al 50%).
Chi vuole vivere da fattorino, deve assolutamente diventare un autista per gruppi come TNT, SDA, Bartolini, ecc.
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