Non è sicuramente un giro estivo, ma quando non fa troppo caldo lo si può percorrere volentieri, grazie ai numerosi sali e scendi su cui allenarsi in vista di salite toste.
Qui la mappa:
Come punto di partenza in questa mappa ho messo Rivoli, perchè buona parte dei torinesi ci può arrivare facilmente attraverso corso Francia o corso Allamano, ma partendo da Torino il giro, qui sui 50km a/r, può toccare anche gli 80!
Si può arrivare fino al termine di corso Francia, quindi a Rivoli, e alla rotonda svoltare a destra, ma attenzione: c'è un tratto abbastanza lungo su pavè a cui si può ovviare prendendo il controviale. Altrimenti si può svoltare in corso Torino all'altezza del cimitero di Rivoli.
Al termine di ambo le strade, c'è una rotonda da cui si prende la strada che va a Susa, ovvero la terza. Dopodichè, ancora una rotonda: si gira subito a destra in direzione Alpignano.
Via Alpignano è stretta e piena di tombini fastidiosi: non state troppo sulla destra se potete!
Arrivati poi verso il centro del paese, si trovano due rotonde: alla prima proseguire dritto, alla seconda svoltare a destra verso Nord in via Mazzini.
Superata la Dora Riparia, ci si imbatterà in un'altra rotonda che ha sostituito da poco il semaforo della SS24 del Monginevro. Si va dritti, sempre verso Nord, per Val della Torre e, dopo poche centinaia di metri si lascia la periferia di Alpignano giungendo nella zona industriale. Qui, alla rotonda, si può optare per la svolta a destra testando così una nuova, larga, strada, al termine della quale si troverà un'altra rotonda ancora: a destra c'è la circonvallazione dei paesi di Alpignano, San Pancrazio, Pianezza, dritti invece si va verso la nostra destinazione.
Ancora per un breve tratto la strada sarà larga e con un manto perfetto, per poi tornare stretta e dal fondo vecchio, quindi in parte rovinato.
Per trovare il bivio fondamentale a questo giro, bisogna superare Sclopis, Grange di Brione e Trucco di Brione. Qui c'è una rotonda: dritti si va a Val della Torre, a destra a Givoletto. Si svolta quindi a destra.
Questa strada che porta a Givoletto, via Lanzo, è stretta (dopo la riga bianca non c'è alcuno spazio) ed è un rettilineo noioso, infatti pur salendo, la percentuale è minima che non invoglia ad impegnarsi, a scattare (per fortuna dopo ci sarà qualche bella salita!).
Superato Givoletto inizia la prima vera salita. In realtà le salite non sono lunghe, sono intervallate a delle discese e questo è il bello del giro, per cui se vedete dei "muri" non preoccupatevi perchè finiscono presto.
Superata agevolmente La Cassa, per bere ci si deve recare a Truc di Miola (la strada sarebbe bella, se non fosse per dei lavori in corso che hanno creato una striscia di bitume fastidiosa come una gobba), una frazione sulla strada. Al termine di una salita, si trova a sinistra uno spiazzetto, lì c'è una fontana (abbastanza fresca!).
Usciti da qui, inizia un bel tratto, in parte in discesa, che porta a superare il torrente Ceronda. Al fondo del rettilineo del ponte, c'è un bel curvone in discesa verso sinistra: fate attenzione. Ora si deve raggiungere Fiano ed è necessario salire di circa 50 metri in 500 metri di lunghezza. Questa è una bella salita, ma si è rinfrancati dalla presenza e dall'odore dei pini (silvestri, se non erro).
Quando la strada poi curva verso destra, si deve girare a sinistra: attenzione quindi alle auto dietro di noi, a quelle che giungono a forte velocità in discesa in senso contrario e alle altre presenti nell'incrocio.
Ora la strada prende il nome di via Bisconti di Baratonia ed è composta da una discesa abbastana ripida (quindi una bella salita al ritorno, eheh) e una salitella verso l'ennesima rotonda. Qui si prosegue dritto, la strada diventa via Fiano e si sale di 100mt in 1,5km.
Lo stratto più duro è giunti in prossimità di Varisella, quando per arrivare nel "centro" di questo paesino si prende una deviazione a destra (via Nino Costa). Proseguendo verso il paese, giunti ad una piccola rotonda, si trova un bar. Di fontane non ne ho viste.
Dalla rotonda si può continuare a salire (a trattila strada è tosta) giungendo al fondo di via Ramai (600mt di altitudine), dopo aver superato anche due bei tornantini. Se dalla rotonda del bar di cui prima, anzichè salire si scende in via Roma e successivamente in via Fiano (ora diventata via Montelera) si può arrivare oltre la frazione di Moncolombone raggiungendo la stessa quota di via Ramai (questa strada, però, non l'ho ancora provata).
In conclusione il tratto di strada tra Givoletto e Varisella è molto bello per i sali e scendi, le curve, l'attraversamento del bel torrente, dei tratti in salita da non disdegnare, la visuale dei monti da una parte e del parco La Mandria dall'altra, ma per noi ciclisti non è molto sicura: anche la domenica (o forse soprattutto la domenica e i giorni festivi in genere?) è abbastanza frequentata sia da automobili (che a volte tagliano le curve..) che dalle moto (ma non danno problemi).
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