Pur cercando di pedalare non da turista, ovvero cercando sempre di migliorare ed essere sempre un po' più potente e veloce, prendo spesso alcune piste ciclabili vicine alla mia città, perchè mi consentono di evitare "stretti rapporti" con gli automobilisti e tutti gli annessi e connessi (gas di scarico e possibili incidenti o comunque il dover prestare sempre attenzione non alla mia pedalata e al paesaggio, ma agli incroci).
Le piste ciclabili non sono l'ideale per il ciclista serio (o semi-serio), infatti presentano spesso molte curve, controcurve e lievi e brevi pendenze che spezzano il ritmo, non presenti però nella strada che costeggiano e che il ciclista ha voluto (saggiamente, per questioni di salute) evitare.
Un altro problema molto sentito dai "bitumari" è la presenza di polvere, ghiaietta, presente quando la pista scorre lungo gli argini dei fiumi o in campagna, e presente anche perchè, lo sappiamo bene, le strade italiane vengono lavate molto di rado (figurarsi le strade per le bici..).
Il problema più grosso è pero quello relativo agli utenti delle piste, infatti, purtroppo, non vengono usufruite solo dai ciclisti, ma da moltissimi pedoni (ovviamente quando la pista è nei pressi di un paese). So bene che ci sono piste ciclabili in cui la convivenza è obbligatoria, ma i pedoni invadono ogni striscia d'asfalto, in barba ad ogni cartello e segnaletica orizzontale che indica solo e soltanto biciclette.
Provate a camminare su una pista ciclabile in Olanda e se ne uscite sani e salvi reputatevi fortunati, ihih
Dimenticavo: in città le piste ciclabili o non hanno protezioni, non sono cioè separate adeguatamente dalla corsia stradale, o passano fra incroci pericolosi, ad esempio quando la pista affianca un marciapiede con alla destra l'entrata e l'uscita nei/dai cortili (senza cancelli perchè vi sono supermercati). Queste sono assolutamente da evitare, in questi casi meglio prendere la strada!
In Italia non vengono progettate, semplicemente vengono tirate delle linee laddove c'è posto!
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