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giovedì 14 maggio 2020

Ecco un ottimo esempio di PISTA CICLABILE OLANDESE

In un articolo comparso su La Stampa nell'agosto 2016 (se volete invece ascoltarlo durante una conferenza di 30 minuti, potete farlo su YouTube), si parla di un ragazzo torinese, Paolo Ruffino, che stava all'epoca lavorava come consulente della provincia di Amsterdam per la progettazione di una nuova "autostrada delle bici".

Questo percorso è stato poi realizzato ed è ora visibile sia su Komoot che su Google Maps grazie a Street View (grazie Google per questa genialata!!!).

Collega due paesi, ovvero Hoofddorp e Aalsmeer.


Il primo paese è pieno zeppo di piste ciclabili:


Ecco alcune immagini di questa lunga pista ciclabile separata dalla strada dedicata ai veicoli a motori:




 Il bello è che in alcuni punti è separata dalla strada principale grazie a questo viale alberato:


Su Komoot mi è bastato selezionare le due località per ottenere il percorso qui presente.
Come potete vedere da questo riquadro, presenta solo 900 metri di strada non dedicata esclusivamente alla bicicletta su un totale di 11,8 km.


Ma non ne parlo solo per mostrarvi la bellezza di queste piste, la loro sicurezza e scorrevolezza. Bensì per evidenziare questa sua tesi che approvo totalmente:

«È per questo che spesso investire soldi su una ciclabile che fa il tragitto più corto per collegare un punto da A a B non è la strategia migliore, i ciclisti prenderanno sempre le strade più gradevoli o frequentate».

In questo articolo del 2019 di Futura.news, si parla della società per cui lavora attualmente Paolo e del nostro Piemonte, riferendosi al "PROGRAMMA REGIONALE DELLA MOBILITA' CICLABILE" (PRMC).

Troviamo un dato veramente preoccupante: soltanto il 3% degli spostamenti sistematici urbani avviene per mezzo delle bici, mentre il 63% attraverso i veicoli a motore.
Non si approfondisce la questione e suppongo che in questo 63 non rientrino i mezzi pubblici, pur avendo anch'essi in parte motori a combustione interna.
A parte ciò, il piano piemontese si prefigge di far salire questa misera percentuale almeno all'8% entro il 2030.
Per raggiungere questo obiettivo le persone devono sentirsi sicure, i servizi devono essere facilmente fruibili, la qualità dell'offerta dev'essere buona e si deve migliorare la viviblità del territorio e la qualità della vita.

Si parla anche di un percorso che dal Piemonte arriva in Lombardia:

“Entro il 2020 sarà attivata la nuova pista ciclabile lungo il canale Cavour, tra Torino e Milano”, afferma Ezio Elia del consiglio regionale del Piemonte. Si tratta di un percorso diretto che attraverserà il Piemonte orientale e la Lombardia occidentale per un percorso di 82 km.

Ora non resta che andare a cercarlo sulle mappe (e poi magari dal vivo, per cui se abitate in zona lasciate un commento a riguardo, grazie!):

usando ancora una volta Komoot (sito veramente fantastico, potendo scegliere i percorsi in base alla tipologia di mezzo usato, come ad esempio bici da cicloturismo, mtb, gravel, all mountain, che ci consente di trovare percorsi sempre diversi), ho appunto selezionato come punto di partenza Canale Cavour a Verolengo (TO), e come punto di arrivo Abbiategrasso (MI).

In questo primo itinerario possibile ho però trovato 25,6 km di sentiero (selezionando come tipo di bici una da gravel) e soltanto 4,36 km di pista ciclabile, con ben 21 km su strada statale!

Ne provo un secondo, selezionando come luogo di destinazione Pavia, ma la situazione non cambia: su 112 km totali, soltanto 711 metri sono su pista ciclabile e 25 km su sentiero...

Terzo tentativo: punto di destiazione Mortara. Niente da fare: su 77,5 km, soltanto 857 metri sono su pista e 23 su sentiero.

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