Alla faccia del VERDE, GREEN, PNRR, riqualificazione urbana, rigenerazione del terreno, decoro urbano e tante altre belle parole di cui tanti se non tutti si riempiono la bocca, per poi... rimangiarsi il tutto sia all'atto pratico, ma anche prima mentre parlano (pensiamo ai vari politici di Destra contro le varie leggi europee sull'ambiente perché secondo loro troppo impattanti sulla salute economica di molte aziende).
A Collegno ho notato un piccolo fatto, però importante, perché denota un certo modo di vedere il territorio e quindi il mondo ormai oserei dire DESUETO oltre che nocivo.
Mi riferisco all'ampliamento del parcheggio nella parte settentrionale del Parco Certosa/Dalla Chiesa, quello di via fratelli Tamperini (partigiani).
Come potete vedere dal satellite (link Google Maps), fino a qualche tempo fa il parcheggio copriva metà del prato che partendo da via Martini XXV Aprile arrivava alla pista ciclopedonale di via del Brucco. Ora invece sapete com'è questa zona?
Tutta un posteggio.
Non solo.
Di fianco all'area cani c'era un sentierino (io lo chiamo singletrack) e ora invece c'è una stradina con del finto sterrato sopra, ghiaietta insulsa che dà quel tocco di naturalità a qualcosa che non lo è, per far passare agevolmente - si spera! - sia i pedoni che le bici. L'iniziativa è lodevole, ma i singletrack sono così rari che sarebbe stato bello mantenerlo, invece l'hanno eliminato proprio come già fatto diverso tempo prima nel lato EST del parco Certosa / Dalla Chiesa, ovvero quello in corso Pastrengo.
Che vergogna ampliare un parco rubando un pezzo di terra e di prato al parco!
E dire che in via Nelson Mandela, se proprio c'era questa esigenza di nuovi posteggi (mah!), c'è una piazzetta abbastanza inutile occupata da alcune piante dentro vasi in mattoni, in cui si poteva estendere il parcheggio anche lì già presente, senza toccare dunque il parco.
Per non parlare del grande posteggio detto 'dei Tigli' nella parte sud-ovest del parco di fianco a viale Martiri XXV Aprile, in cui ho sempre trovato agevolmente posto. Possibile che gli automobilisti (detti anche autoimmobilisti o inscatolati) abbiano bisogno di avere a loro disposizione posteggi dappertutto, senza sentirsi una sola volta in dovere di fare qualche centinaio di metri a piedi? Ehhh in ItaGlia la vedo dura, dato che a molti piace posteggiare anche in vie strette in doppia fila, anche se poco oltre c'è una piazza grande e vuota... italioti di emme!
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