I rider che lavorano per le app del cibo, sono costretti, per campare poco più che dignitosamente (ma forse neanche quello), a lavorare in qualunque stagione, in qualunque orario (soprattutto di sera/notte, direi) e con qualsiasi condizioni meteorologica, pur disponendo solamente di 2 ruote, tra l'altro sottili.
Ora l'opinione pubblica è praticamente dalla loro parte e molti chiedono più diritti, come ad esempio assicurazione, contributi e retribuzione oraria fissa, indipendentemente dalle consegue effettuate.
La FILT CGIL afferma che con l'ultimo rinnovo del contratto del settore logistica, merci e spedizioni, è stata inserita la figura del RIDER. C'è scritto che è un lavoro da DIPENDENTE, con inquadramento e regole. Alla prossima causa sarà più facile ottenere il riconoscimento.
Pietro Ichino, infine, fa presente che con il suo disegno di legge presentato nel 2017 (atto S-2934), si prevede che quando il lavoro non sia qualificabile come subordinato, la retribuzione debba essere corrisposta attraverso la PIATTAFORMA INPS per il lavoro occasionale che comprende assicurazione pensionistica, antinfortunistica e per la malattia.
FONTE: LA STAMPA, venerdi 13 Aprile 2018