Quotidianamente in Italia, muore statisticamente un ciclista al giorno e ne rimangono feriti circa 40.
Nei mesi di Aprile e Maggio 2017, ci sono stati diversi incidenti e fatti davvero tragici che hanno colpito sportivi professionisti.
A Valencia sono morti due triatleti travolti da un'auto guidata da una donna ubriaca.
A Filottrano è morto Michele Scarponi, colpito da un furgone che non ha dato la precedenza.
A Monte-Carlo e nei dintorni di Parigi, due ciclisti professionisti (uno di questi è Froome), sono stati colpiti da dei balordi!
Dalle parti di Rimini ea Galeata (sempre in Romagna) è morto il piloto Nicky Hayden e la triatleta Julia Viellehner.
Da quello che ho letto, Hayden non si fermò allo STOP, mentre la ragazza tedesca è stata agganciata da un camion, cosa che purtroppo può capitare se si percorrono strade strette e trafficate, in barba al buon senso (o obbligo?) di sorpassare i ciclisti dandogli almeno 1 metro e mezzo di spazio di sicurezza.
Queste sono le notizie più recenti che ho trovato e che mi hanno impressionato, perché basta davvero poco, ovvero il pensare che non stai facendo nulla di male e che quindi anche gli altri facciano altrettanto percorrendo dritti senza sbandare o fermandosi quando è dovuto, per cadere rovinosamente a terra.
A me, nel 2011, capitò di andare contro un'auto ferma in mezzo ad una strada collinare in mezzo ad una curva. Per fortuna ebbi tempo di accorgermene e così riuscii a compiere una derapata andandole addosso col fianco. Un'altra fortuna fu che si trattò appunto di un'auto e non di un furgone, altrimenti avrei sbattuto MOLTO violentemente la testa!
Molti anni addietro, invece, in una stupidissima strada che non ho mai più fatto in bici (due corsie a doppio senso, con ZERO spazio ai lati), un furgone pensò bene di sorpassare un altro veicolo praticamente nell'istante del mio passaggio. Così dovetti quasi buttarmi a lato.
In anni e anni di bici, però, non ho avuto altri problemi, a parte qualche diverbio con qualche stupido e ignorante "inscatolato".
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