CONDANNATE DUE GUIDE ALPINE PER ELISKI MORTALE IN VAL ARGENTERA
Anche se è passato qualche tempo ne parlo (solo) ora perchè ho trovato due articoli a riguardo, uno cartaceo su La Stampa di metà aprile 2016, e uno online linkato poco sotto.
Il proprietario di una società di escursioni, chiamiamole così, sciistiche realizzate utilizzando un elicottero, assieme ad una guida alpina suo collaboratore, è stato condannato a metà maggio 2016 per la morte di un cliente danese, morte avvenuta, come da titolo, nella Valle Argentera che, per chi non lo sapesse, è una valle secondaria dell'Alta Valle di Susa.
La società, tramite ovviamente il suo avvocato, ha provato a difendersi affermando che:
1 il meteo era ottimo
2 prima della partenza ci fu un briefing
3 il cliente era ottimamente attrezzato (oltre all'Arva era munito anche di airbag!)
4 il cliente in caso di incertezze poteva fermarsi e chiamare l'elicottero
Questo è quanto ho letto sul trafiletto del giornale cittadino.
E ho subito pensato: manca una quinta cosa, ovvero il menzionare il grado di esperienza di questo giovane turista e sciatore danese, ragazzo proveniente quindi da un territorio privo di montagne..
Nel secondo articolo (linkato sopra) ho invece trovato quello che volevo sapere:
il cliente era inesperto.
"Secondo la procura di Torino, infatti, visto che lo sciatore danese era poco più che un principante e di fatto non sapeva sciare".
Ora, tu ad un cliente danaroso e voglioso puoi dargli tutte le informazioni e attrezzature che vuoi, ma se è inesperto non puoi portarlo a fare discese pericolose a 3.000 metri!
Un po' come se io prendessi la prima "casalinga di Voghera" che usa la bici solo per andare a prendere il pane dietro l'angolo e la portassi a salire e poi a scendere dallo Stelvio o anche solo dal Colle Braida.
Ovvio che verrei condannato: è totalmente inesperta e anche se desidera provare nuove strade e discese, io devo pensare prima di tutto alla sicurezza e soltanto dopo ai suoi soldi!