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mercoledì 14 aprile 2021

Le belle parole di Balmamion sulla BICI e sulla VITA

Il due volte trionfatore del Giro d'Italia (nel 1962 e 63), Franco Balmamion, nato a Nole Canavese, dunque in provincia di Torino, è stato di recente intervistato da Torino Sette, l'inserto settimanale del quotidiano La Stampa.


Mi sono segnato alcune sue belle frasi:

"La bici è tornata di moda perché fa bene e non inquinta. Gli anziani la usano per restare in salute, i giovani perché dà un senso di libertà. La bici è bella esteticamente, evoca silenzi e paesaggi, la si può usare a ogni età e a diverse velocità. Ognuno sulla bici trova il proprio ritmo. 

E poi il ciclismo come sport ha ancora un fascino enorme perché è l'immagine della vita: molti giovani con le bici da corsa cercano di emulare i propri beniamini e fingono di essere per un giorno campioni. Con la bici si possono scalare lo Stelvio come fece Coppi o il Mortirolo come Pantani. La bici stimola la fantasia e ci aiuta a sognare".

"Torino è sempre stata la città dell'auto. Purtroppo manca la cultura della bicicletta. Ma forse questa mentalità sta cambiando. Dovremmo imparare dalla Francia dove c'è molto più rispetto per i ciclisti, o dai Paesi del Nrod: Mio figlio, che ha studiato ad Eindhoven, dice che lì la bici ès acra e tutti hanno rispetto per i ciclisti".

"Il bike sharing, le piste ciclabili, i limiti di veloctià per le auto nei controviali sono buoni segnali, ma servirebbero dei veri e propri ciclodromi, cioè percorsi riservati alle bici, senza il rischio di venire a contatto con le auto. Qualcosa del genere c'è già lungo il Po, ma bisognerebbe crearne anche in centro, nelle periferie e magari anche in collina, che è magnifica da pedalare. Così i genitori lascerebbero andare volentieri in bici i propri figli, e anche il ciclismo agonistico ne trarrebbe giovamento. La bici è meravigliosa, peccato non poterla usare per paura di essere investiti".

"La bici mi ha insegnato tante cose: il sacrificio, la fatica, l'umiltà, la sofferenza, il successo ma solo dopo essertelo guadagnato, dunque anche un senso di giustizia e di meritocrazia. La bici è un giudice imparziale e immediato, se pedali raggiungi l'obiettivo che ti sei prefisso. La bici è anche amicizia, rivalità, sfida, scommessa, sudore, sorriso, è una palestra di vita. Se capisci fino a dove puoi arrivare e a quale velocità e poi lo applichi alla vita di tutti i giorni, non puoi fallire".

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